ELEZIONI COMUNE DI ALBENGA
ELEZIONI COMUNE DI FINALE LIGURE
 / Economia

Economia | 28 settembre 2022, 14:33

Disidrosi: cos’è e come si cura

La disidrosi è una forma di dermatite – poco diffusa – nota anche in ambito medico con il nome di eczema disidrosico o pompholix

Disidrosi: cos’è e come si cura

La disidrosi è una forma di dermatite – poco diffusa – nota anche in ambito medico con il nome di eczema disidrosico o pompholix. Le cause sono ancora poco note e si manifesta con la comparsa di piccole bolle piene di liquido che si formano prevalentemente sui palmi delle mani, sotto la pianta dei piedi e tra le dita, associato spesso a fastidioso e intenso prurito. Per approfondire sulla patologia e conoscere i prodotti che possono porre rimedio o sollievo alla patologia, si consiglia di visitare il sito: https://www.farmaciauno.it/patologie/mani-e-piedi/disidrosi.html. In sintesi, si riporta la sintomatologia e le possibili terapie da intraprendere previo consulto medico.

Sintomi e cause della disidrosi

Le cause di questa forma di dermatite patologica sono ampiamente sconosciute e si attribuiscono nella maggior parte dei casi studiati dal contatto con allergeni, lavaggio eccessivo o sfregamento di mani o piedi, o spesso stress psico-fisico. La diagnosi può essere solo clinica e basata sull’osservazione visiva delle lesioni. È stato notato che la disidrosi interessa una fascia di età giovane e tende a scomparire naturalmente con l’età; è più diffusa tra le donne rispetto agli uomini, si manifesta periodicamente soprattutto in primavera o estate e in genere nei Paesi caldi. Fattori, cosiddetti, di rischio sono lo stress, l’abuso di antibiotici come la neomicina, l’esposizione ad allergeni presenti in profumi e detergenti, infezioni fungine, avere una pelle tendenzialmente sensibile alle irritazioni, essere già affetti da eczema atopico o essere soggetti con abbondante sudorazione. Raramente è stato constatato che sia di origine familiare.

I sintomi più conclamati sono le bollicine piene di siero che si formano sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi (più raramente), non più grandi di uno o due millimetri. L’eruzione è tuttavia molto fastidiosa e pruriginosa. Alcuni pazienti rilevano rossore e dolore. Dopo circa tre settimane dalla comparsa dell’eruzione, le bollicine tendono a seccarsi spontaneamente e la pelle si desquama nei casi lievi e non patologici. La pelle sottostante è rosata e fragile. Le bollicine, spesso, tendono a riformarsi ancor prima che la pelle sia completamente guarita e si infettano facilmente spostandosi di zona (pertanto, occorre evitare di grattarsi per alleviare il prurito). In presenza di pus, aumento del rossore e del dolore con formazione di croste è necessario rivolgersi a un medico.

La patologia regredisce spontaneamente, ha tendenza a ricomparire dopo mesi o anni. Nella maggior parte dei casi, la disidrosi scompare dopo 3 o 4 settimane e al termine del suo decorso naturale non si ripresenta più. In altri pazienti, invece, è stata riscontrata una certa persistenza e cronicizzazione. Non ha mai un’evoluzione maligna.

Come si cura la disidrosi

Conoscendo poco la malattia, non si hanno cure definitive per la disidrosi, ma si possono applicare trattamenti per gestire e dare sollievo. Occorre rivolgersi a un dermatologo, per la prescrizione di impacchi con soluzioni antisettiche, in grado di asciugare e lenire la pelle da applicare con garze imbevute o per immersioni delle parti interessate (mani o piedi). Le applicazioni – da sessioni di 10 – 15 minuti – si effettuano più volte al giorno o secondo prescrizione.

Molto più comuni sono le creme antisettiche, a base di cortisonici, da applicare localmente per ridurre l’infiammazione e l’irritazione e agevolare la guarigione. In presenza di prurito si ricorre – raramente – a antistaminici per bocca. Nel caso più comune del cosiddetto “piede d’atleta”, l’infezione che si manifesta ai piedi con prurito si controlla tramite l’uso di antimicotici o antibiotici.

Altre terapie, nei casi più avanzati, contemplano la fototerapia, le pomate immunodepressive, le iniezioni di tossina botulinica i cui benefici riscontrati sono imputabili al meccanismo di blocco delle ghiandole sudoripare e, di conseguenza, alla limitazione della sudorazione.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium