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Attualità | 17 novembre 2022, 08:57

Peste suina, Coldiretti Liguria chiede alla Regione una previsione sull'abbattimento dei cinghiali per il 2022/23

"Abbiamo la percezione, per non dire quasi la certezza, che il numero previsto verrà disatteso", spiegano dall'associazione

Peste suina, Coldiretti Liguria chiede alla Regione una previsione sull'abbattimento dei cinghiali per il 2022/23

 

A seguito tavolo di crisi, sollecitato da Coldiretti e tenutosi in Regione lo scorso 27 ottobre, la Federazione regionale di Coldiretti ha richiesto in via ufficiale alla Regione, nella persona del vicepresidente e Assessore all’Agricoltura Alessandro Piana, una previsione circa l’abbattimento dei cinghiali per il periodo 2022/2023.

"Sulla base delle criticità emerse durante il suddetto incontro su spunto dei cacciatori, prima tra tutte l’eccessiva burocrazia applicata nel contenimento della PSA – spiega Coldiretti Liguria – abbiamo la percezione, per non dire quasi la certezza, che il numero di 35.451 cinghiali di cui sarebbe previsto l’abbattimento verrà disatteso dalla stessa Regione".

In un periodo tanto delicato per la sicurezza della Liguria e in cui continuano a persistere numerosi limiti per i produttori dell’area rossa, ove non è ancora possibile allevare suini, con conseguenti e inevitabili perdite di reddito, "riteniamo assurdo – incalzano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – che non siano state previste misure suppletive per l’eradicazione della Peste Suina Africana sul territorio regionale. Come Coldiretti, già in occasione del 27 ottobre, abbiamo rimarcato la nostra più ferma volontà di non voler scendere a compromessi: il contingente cacciabile non può e non deve andare sotto i 35.451 capi previsti dal PRIU. Le istituzioni devono prenderne atto e trovare una via alternativa per portare a termine tali operazioni, fondamentali per la sicurezza di cittadini, agricoltori e allevatori della Liguria, arrivando a mettere in campo anche l'esercito se necessario".

"Il territorio deve essere tutelato e messo in sicurezza. È evidente, infatti, che i problemi legati ai danni provocati dagli ungulati stia gravando sempre più sulla Liguria, in maniera per di più inversamente proporzionale rispetto ai contingenti inseriti nel PRIU. Dobbiamo, pertanto, invertire questa tendenza, pena un ulteriore aumento degli ungulati e il conseguente incremento dei danni ad essi legati. Oggi i cinghiali non solo rappresentano il principale veicolo di diffusione della Peste suina africana (Psa), ma, con oltre 2,3 milioni di animali che stringono d’assedio città e campagne, mettono a rischio l’incolumità di tutti i cittadini. La Liguria vive ogni giorno un pericolo concreto in termini sia economici che di tutela delle persone fisiche e delle colture, oltre che per la sicurezza stradale, con crescenti segnalazioni di raccolti devastati e incidenti sulle nostre strade".

In virtù di ciò, la Federazione regionale ligure ha esortato la Regione ad effettuare “nei vari Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) – concludono Boeri e Rivarossa – una stima puntuale di quelli che sono gli abbattimenti per la corrente stagione venatoria rispetto a quelli previsti dal PRIU”. E, presumendo che, per l’appunto, questi non saranno sufficienti, Coldiretti Liguria ha altresì esortato le istituzioni ad “attivarsi immediatamente con gli uffici ministeriali di competenza e con il Commissario straordinario per la prevenzione e il contenimento della PSA, Angelo Ferrari, così da poter mettere in campo quanto prima e in maniera ottimale tutte le suddette misure di contenimento e abbattimento degli ungulati”.

 

Comunicato stampa

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