Cari Lettori, prendo in prestito un vecchio “tormentone” di Cochi e Renato per introdurre l’articolo di questa settimana.
Ieri, dopo qualche mese che mi dedicavo ad altre attività più “invernali”, sono tornato, con alcuni amici, a fare un giro in bici di un’ottantina di chilometri. Ovviamente oggi il mio corpo accusa qualche piccola conseguenza, soprattutto nella parte meno allenata (quella che poggia sulla sella…). L’esperienza mi insegna però che, dopo qualche uscita, pelle e muscolatura si adattano e mi sarà possibile pedalare per diverse ore senza accusare particolari disagi, a condizione che tutte le parti della bicicletta siano regolate al meglio per adeguarsi alle mie misure.
La stessa cosa avviene quando viene applicata una protesi o un apparecchio ortodontico in bocca: è fondamentale una meticolosa personalizzazione e poi il paziente (non a caso si chiama così…) ci deve mettere un po’ di pazienza e buona volontà, sopportando qualche piccolo disagio iniziale, per consentire a protesi e apparecchi di integrarsi nella sua bocca e svolgere al meglio la loro funzione.
Se ci si lascia scoraggiare dalle prime difficoltà non si potranno ottenere progressi; come vi ho già detto in precedenti articoli, il “gioco di squadra” tra odontoiatra e paziente è fondamentale per ottenere i migliori risultati, “come nel ciclismo” appunto…
Vi ricordo che, se avete dubbi o domande sugli argomenti che tratto per voi, potete visitare il sito www.ildentistadeibambini.it o scrivermi a dottore@attiliovenerucci.it : risponderò privatamente e, se la domanda sarà di interesse generale, potrà essere il tema di un prossimo Salvadente
Auguri di Buone Feste!
Dr. Attilio Venerucci
Prof. A contratto c/o
Master in Laser Dentistry
Università degli Studi di Genova