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Politica | 18 ottobre 2023, 09:32

Cpr ad Albenga, dal Consiglio Comunale il "No" unanime: "Difendiamo la sicurezza della città"

La seduta si è tenuta ieri, martedì 17 ottobre

Cpr ad Albenga, dal Consiglio Comunale il "No" unanime: "Difendiamo la sicurezza della città"

Il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis ha ricevuto pieno mandato dai membri del Consiglio Comunale per scrivere al Ministero dell’Interno e manifestare la ferma opposizione della Città delle Torri ad una possibile realizzazione di un Cpr nel territorio. 

È quanto emerso nel corso del Consiglio Comunale che si è tenuto ieri sera, 17 ottobre, che, con un documento condiviso unanimemente dagli schieramenti di maggioranza e minoranza, “ha deliberato di impegnare sindaco e giunta a ribadire la ferma opposizione a questa proposta di apertura di un Cpr ad Albenga con l’impegno di difendere anzitutto la sicurezza della nostra città, oltre che l’immagine e l’economia della nostra comunità”.

Il delicato argomento riguardante il Cpr è stato il cardine della seduta consiliare, che avrebbe dovuto tenersi il prossimo 24 ottobre, anticipata al 17 proprio per andare incontro alla necessità di esprimere con urgenza la posizione contraria di Albenga.

Con una riunione capigruppo prima dell’inizio della seduta e un’altra qualche minuto prima del voto, per discutere l’emendamento proposto dai consiglieri Vincenzo Munì e Giorgio Cangiano, il documento presentato dalla minoranza ha ricevuto l’approvazione unanime del Consiglio.

Il sindaco di Albenga, dopo il ringraziamento per aver accolto il suo invito a prendere una posizione contraria nei confronti dell'ipotesi paventata, ha spiegato che “un Cpr ad Albenga sarebbe estremamente dannoso per il territorio. La nostra città negli ultimi anni ha fatto enormi passi in termini turistici sia sulla costa che per quel che riguarda l’entroterra grazie a progetti legati all’outdoor e all’enogastronomia”. 

“Passando ad analizzare poi le possibili collocazioni sul nostro territorio di un CPR occorre rilevare che: la Piave è completamente posizionata in una zona soggetta ad alto rischio idraulico, o zona rossa; quindi, è assolutamente illegittimo realizzare una struttura come un Cpr che preveda un aumento del carico insediativo illegittimo normativamente parlando anche se temporaneo. Si sottolinea inoltre che per poter richiedere una riperimetrazione idraulica e rimuovere l'alto rischio (zona rossa) è necessario prima realizzare dei lavori sul sistema di canalizzazione delle acque che passano sotto gli edifici stessi, lavori che durerebbero mesi se non anni e con un costo  elevatissimo. Inoltre all'interno della Piave è operativo un poligono di tiro utilizzato da tutte le forze dell'ordine della zona; l'ex caserma Turinetto è stata completamente demolita da alcuni mesi per lasciar posto a un Polo Scolastico di prossima costruzione per il quale il Comune ha ottenuto, già da qualche anno, un finanziamento da 10 milioni di euro; l'ex polveriera in frazione Campochiesa (casermette) di proprietà del demanio si trova in zona idraulicamente ad alto rischio, zona rossa, così come la Caserma Piave. Inoltre è ormai in stato di completo abbandono e ridotta a ruderi inglobati dalla vegetazione che ha completato il lavoro del tempo rendendo il tutto pericolante e pertanto non sarebbe utilizzabile”, ha concluso il sindaco Tomatis.

Chiare le parole del vicesindaco Alberto Passino: “Innanzitutto è importante chiarire che i Cpr non rientrano nel circuito dell’accoglienza ma si tratta di centri per i rimpatri che peraltro non funzionano (infatti non i rimpatri avvengono solo in una percentuale bassissima) e si trasformano, di fatto, in vere e proprie carceri senza averne però neppure le caratteristiche in termini strutturali e di sicurezza”.

“Albenga ha già dato abbastanza. Dobbiamo difendere la nostra città. Siamo stati accoglienti, ma non possiamo minimante pensare di avere anche un Cpr sul territorio”, ha affermato il consigliere Diego Distilo, capogruppo di Aria nuova per Albenga, unendosi al proposito di agire compatti, superando i contrasti e le appartenenze politiche, come suggerito anche dai consiglieri Gerolamo Calleri e Giorgio Cangiano.

 “Ce l’abbiamo fatta – ha affermato soddisfatto il consigliere Eraldo Ciangherotti, sintetizzando la posizione della minoranza -. Sindaco e maggioranza intera hanno votato all’unanimità l’ordine del giorno del centrodestra ingauno (Calleri, Distilo, Porro, Roberto Tomatis e lo stesso Ciangherotti) per dire al Ministro Matteo Piantedosi che Albenga non vuole in città un Centro di permanenza e rimpatrio di profughi irregolari sul territorio. La sicurezza già troppo precaria della città, il rischio di terroristi che arrivano in città camuffati da sedicenti profughi, l’effetto negativo sulle nostre attività produttive sono aspetti importanti e sostanziali per dire ‘no’ ad un Cpr”.

Maria Gramaglia

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