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Attualità | 08 marzo 2024, 12:54

Rigassificatore, presentato un esposto-denuncia alla Procura: "Contrasteremo in tutti i modi questo progetto"

A presentarla al sesto piano del Palazzo di Giustizia il gruppo Facebook "Fermiamo il Mostro". Pronti due spot contro il posizionamento della Golar Tundra

Rigassificatore, presentato un esposto-denuncia alla Procura: "Contrasteremo in tutti i modi questo progetto"

Il gruppo Facebook "Fermiamo il mostro", sostenuto da oltre 8700 iscritti, ha presentato nei giorni scorsi un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Savona (12 pagine con 160 pagine di allegato consegnate ai carabinieri) in relazione al progetto di trasferimento della nave rigassificatrice Golar Tundra dal porto di Piombino al tratto di mare di fronte a Savona e Vado. 

"Nella stesura dell'esposto ci siamo giovati della collaborazione di due consulenti legali che ci hanno aiutato a evidenziare alcuni possibili profili di illegittimità riscontrabili al momento della presentazione del progetto. Ovviamente non siamo dei giuristi, perciò chiediamo alla magistratura di esaminare l'eventuale presenza di  reati contro l'incolumita pubblica, a tutela della salute e dell'ambiente; reati contro la pubblica amministrazione (ipotizzando abusi e omissioni nella procedura amministrativa);  reati di falsità in atti (considerati i travisamenti e gli occultamenti illustrati nell'esposto) reati contro il patrimonio pubblico mediante frode (considerando anche le risorse pubbliche dedicate)" spiegano dal gruppo social.

"Analizzando il progetto, al momento della sua presentazione la scorsa estate, e la procedura seguita per promuoverlo, ci è parso di notare una serie di incongruenze che potrebbero sfociare in vere e proprie ipotesi di reato. Cominciamo col dire che l'intero iter del progetto è stato portato avanti da Snam Fsru Italia d'intesa con il commissario Giovanni Toti in modo semi clandestino, finche non è stato obbligatorio informare i Comuni coinvolti. Era il luglio 2023 quando Giovanni Toti presentava ai sindaci un progetto di migliaia di pagine e dunque di difficile comprensione in tempi brevi, gravemente lacunoso, corredato da immagini fuorvianti e da studi tanto verbosi quanto discutibili - continuano - Siamo stati tra i primi a capire che nelle segrete stanze si stava giocando una partita delicatissima per il futuro del nostro territorio, con l'obiettivo di piazzare un vero e proprio impianto industriale a ridosso di un'area marina protetta, probabilmente unico caso al mondo di questo genere. Toti consegna ai sindaci una brochure con rendering ingannevoli sull'impatto visivo del rigassificatore e degli impianti a terra, in particolare il Pde previsto a Quiliano".

"Entrando nel merito del progetto, ascoltati anche i pareri di autorevoli biologi marini, abbiamo riscontrato una serie di omissioni o errori, tutti volti a dimostrare che il rigassificatore non comporterà nessun danno per l'ambiente e sara completamente sicuro. Gli studi redatti dal Rina per conto di Snam presentano lacune clamorose, come ad esempio l'analisi di un solo anno (e il più mite) sull'andamento di venti e mareggiate. E ancora: sono state completamente 'dimenticate" le interferenze con l'Area Marina protetta di Bergeggi, tutelata da leggi europee e nazionali, area contigua alla zona di stazionamento della Golar Tundra e delle gasiere di rifornimento, che avrebbe dovuto essere ampliata su richiesta dell'Unione europea e della stessa Regione Liguria, che poi insabbia la pratica - concludono gli amministratori della pagina Facebook -

Tutto questo nell'intento di tranquillizzare la popolazione con una realtà quantomeno travisata sulle conseguenze socio-economiche-ambientali che porterà con sè l'arrivo del rigassificatore nel 2026, se il progetto dovesse andare avanti. Proprio in vista dei prossimi passaggi del progetto, approfittiamo per fare un paio di appelli. Il primo è agli scienziati e ai tecnici che fanno parte della Commissione Via che dovrà decidere se il rigassificatore può essere trasferito a Savona-Vado. Chiediamo loro di non farsi influenzare dalla potenza economica della Snam e dalle pressioni governative, ma di lavorare in scienza e coscienza, senza pensare a eventuali ritorni economici o di carriera. Un secondo appello lo vogliamo fare ai giornalisti, affinchè riservino anche a chi è contrario all'arrivo del rigassificatore a Savona-Vado (migliaia di cittadini, migliaia di lettori) lo stesso trattamento mediatico offerto al presidente della Regione e ad altri potentati politici ed economici che lavorano per portare qui la Golar Tundra". 

"Pensiamo con questa iniziatica di creare un ostacolo, ed entrare nella coscienza dei savonesi dicendo che si sta andando verso un progetto devastante per il territorio e bugiardo. Snam ha presentato un progetto con delle lacune e falsità. Avevano preso in considerazione solo un anno di mareggiate il 2022, un anno nel quale il mare è stato più tranquillo noi invece abbiamo analizzato più di 10 anni. Lo definirei questo un grande inganno ai danni dei cittadini, sono state nascoste delle cose e altre omesse" dice Bruno Lugaro dopo l'illustrazione di Monica Giovannini nella Sms Serenella delle Fornaci.

"I dati del Nautico sono decisamente importanti a livello di forza del mare e del vento. Un'analisi di quel tipo dovrebbero volerci altro che 10 anni, ma molto di più. Non stiamo sparando nel vuoto, il nostro dubbio è molto fondato - puntualizza Riccardo Dabinovic - Abbiamo quindi iniziato una forma di contrasto tecnico giuridica per vedere di bloccare sempre di più questo progetto. Siamo in migliaia, le capacità e le competenze non ci mancano e andiamo avanti su questa strada. Sono 23 le richieste di integrazioni fatte da enti, ma la domanda è, se ci sono tutte richieste questo progetto va bene o no? Contrasteremo in tutti i modi questo progetto". 

"La domanda che ci siamo fatti è: è possibile che la Regione ente pubblico e un ente privato, Snam, mettano insieme alcune cose false, lacunose? Il metodo è scorrettissimo ed è chiaro che ci sembra anche che ci siano dei profili penali. Ci sono poi altre strade come la Corte dei Conti. Abbiamo visto che nella comunità scientifica c'è una divisione tra favorevoli e contrari" prosegue Nicola Stella.

Alcuni giovani professionisti hanno inoltre anche realizzato un paio di spot contro il rigassificatore girati a Savona nei mesi scorsi. Con il video che verrà promosso a livello nazionale. Le persone coivolte hanno età che variano dai 40 ai 60 anni e ognuno è un professionista nel suo campo a livello nazionale. L'equipe su lavoro comprende un film maker documentarista, un operatore di ripresa, tecnici del suono, un doppiatore già impegnato in produzioni hollywoodiane, uno specialista in comunicazione, attori e collaboratori.

Luciano Parodi


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