Cari Lettori, mentre leggerete queste righe sarò sull’aereo che mi riporta a casa, dopo aver partecipato al Congresso internazionale sulle MIH, appena conclusosi a Matera, organizzato da Il Dentista dei Bambini.
Non vi nascondo che anche l’aspetto turistico/culturale era allettante (Matera è una città magica, in cui sono stati girati un sacco di film proprio per questa sua caratteristica di essere la terza più antica città del mondo e averne conservato l’aspetto) ma l’argomento del congresso e l’altissimo livello dei relatori non erano da meno.
Si parlava di MIH, sapete cosa é? MIH è un acronimo che sta per “Molar Incisor Hipomineralization” ovvero Ipomineralizzazione di molari e incisivi.
Si tratta di una malattia, di origine sconosciuta, che colpisce lo smalto di alcuni denti dei dei bambini, in particolare uno o più molari, e talvolta incisivi nonchè, in alcuni casi, gli ultimi dei molaretti da latte.
I denti che ne sono affetti presentano uno smalto più poroso e fragile che fa si che possano “scavarsi e rompersi” prima ancora di essere del tutto erotti.
Questo difetto li rende anche molto sensibili per cui i bimbi che ne sono affetti hanno fastidio non solo a spazzolarli ma anche a ingerire cibi o bevande freddi.
Ne soffre una percentuale non trascurabile di bambini (intorno al 15%) ma per un dentista “generico”, che non abbia cioè una specifica preparazione per quanto riguarda l’odontoiatria pediatrica, può non essere facile curarli.
Già anestetizzare questi denti è molto complesso, per cui è facile traumatizzare i bambini che ne soffrono (rendendo molto più difficile riconquistare la loro fiducia); inoltre lo smalto così indebolito non consente l’adesione ideale delle otturazioni, le quali possono staccarsi precocemente aggravando ulteriormente la situazione.
Solo un dentista opportunamente preparato sa come approcciare questo tipo di malattia, senza traumatizzare i bimbi che ne soffrono.
Già nella prima visita è importante non usare aria per asciugare e aspiratore della saliva, per non “raffreddare” i denti e causare dolore; poi si usano materiali specifici per rimineralizzare lo smalto e, solo dopo aver ottenuto i primi risultati, si potrà riuscire a ricostruire le parti del dente che si sono deteriorate.
In tutto questo percorso di cura è importantissimo l’aiuto dei genitori, perché occorre cambiare alcune abitudini alimentari ed igieniche.
Sabato a Matera sono intervenuti colleghi spagnoli e messicani (oltre a bravissimi dentisti italiani) che sono tra coloro che hanno condotto alcune delle ricerche più avanzate sull’argomento. È stato anche presentato un nuovo prodotto che, se utilizzato precocemente, è in grado di “far guarire” delle carie senza doverle otturare… ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo e non voglio “rovinarvi la sorpresa!”
Se avete dubbi o domande sul vostro sorriso, continuate a scrivermi a dottore@attiliovenerucci.it , risponderò privatamente e, se l’argomento sarà di interesse generale, potrà essere il tema di un prossimo Salvadente
Dr. Attilio Venerucci
Prof. A contratto c/o
Master in Laser Dentistry
Università degli Studi di Genova