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Attualità | 01 luglio 2025, 12:49

Sequestro trappole per polpi a Ceriale, Osa e Pai: “Grazie alla Polizia di Stato. Il polpo è vittima di una pesca spietata”

Osa e Pai ricordano che “il polpo, ormai sempre più raro nei nostri mari, svolge anche un importante ruolo ecologico: si nutre, tra gli altri, del famigerato granchio blu

Sequestro trappole per polpi a Ceriale, Osa e Pai: “Grazie alla Polizia di Stato. Il polpo è vittima di una pesca spietata”

L’Osservatorio Savonese Animalista (Osa) e il Partito Animalista Italiano (Pai) ringraziano gli uomini della Polizia di Stato per aver disarmato e sequestrato cinque trappole per polpi al largo di Ceriale.

Osa e Pai sottolineano come solo l’attività meritoria delle Capitanerie di Porto e dei reparti nautici dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato riesca a contrastare efficacemente il diffuso abusivismo ai danni della fauna marina, fenomeno che si intensifica durante l’estate.

“Il polpo, essere intelligente e sensibile, dotato di tre cuori e un sistema nervoso diffuso che si estende anche nei tentacoli, completamente diverso dal nostro, è purtroppo vittima di una pesca spietata – spiegano da Osa -, praticata sia da pescatori professionali che ‘sportivi’. Una strage favorita da una politica miope, spesso più attenta ai voti di categoria che al rispetto per la vita: per molti politici, gli animali continuano ad esistere solo nel piatto o nel mirino di un fucile, terrestre o subacqueo”.

“Celebre, in negativo, fu la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova – continuano dall’associazione -, che, appena nominata nel 2009, firmò un decreto, tuttora in vigore, che ampliava gli abbondanti limiti di cattura del polpo. Oggi i pescatori professionisti possono calare contemporaneamente nei fondali marini cinque “cali” o “travi”: lenze lunghe ciascuna quattro chilometri, con appesi fino a 250 barattoli in cui il polpo si rifugia. Ai dilettanti, invece, è permesso calare solo una lenza con due barattoli per barca, e pescare fino a cinque esemplari al giorno, per un massimo di cinque chili complessivi”.

Osa e Pai ricordano che “il polpo, ormai sempre più raro nei nostri mari, svolge anche un importante ruolo ecologico: si nutre, tra gli altri, del famigerato granchio blu, specie invasiva che sta devastando l’Adriatico, distruggendo intere economie legate alla raccolta di telline, ostriche, cozze e vongole, e che presto potrebbe colonizzare anche il Tirren”o.

“Sarebbero l’intelligenza e il buon senso, non certo gli interessi economici a breve termine, a dover guidare il ministero competente verso una sospensione immediata di ogni forma di pesca al polpo – sottolineano -, permettendo così a questa specie di continuare a fare il proprio “mestiere” nella catena ecologica marina”.

“Invece – aggiungono -, l’unica azione intrapresa finora dal ministro Francesco Lollobrigida, oltre ad aver ridotto l’iva dal 22 al 10% sull’acquisto delle ostriche (un chiaro favore al lusso e non all’ecologia), è stata l’introduzione di contributi economici per incentivare i pescatori a catturare e portare a terra il granchio blu … per poi seppellirlo in discarica o bruciarlo negli inceneritori. Con il serio rischio — denunciano Osa e Pai — che molti di questi animali vengano smaltiti ancora vivi, in spregio a ogni principio di compassione e civiltà”.

“Un ringraziamento sincero da parte di Osa e Pai a tutti gli agenti e operatori che, ogni giorno, con coraggio e competenza, difendono ciò che è indifeso. Grazie per non aver voltato lo sguardo. In un mondo che spesso si piega al profitto, ogni gesto di legalità e rispetto verso gli animali è un atto di giustizia e di umanità. Continueremo a lottare, anche grazie a chi, come voi, dimostra con i fatti da che parte stare”, concludono.

Redazione

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