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CGIL Informa | 09 marzo 2011, 16:35

Riprende l'attività della scuola di polizia penitenziaria di Cairo

Donato Capece e Roberto Martinelli (SAPPE) tornano a chiedere un nuovo carcere per Savona

Riprende l'attività della scuola di polizia penitenziaria di Cairo

Lunedì 28 marzo, presso la Scuola dei Baschi Azzurri di Cairo Montenotte, prenderà il via un corso per 126 allievi agenti di polizia penitenziaria che si andranno ad aggiungere ai 56 già frequentati un analogo corso  formativo; mentre a settembre è previsto un ulteriore corso per circa 250 allievi agenti.

“E’ un segnale importante per il Corpo di Polizia Penitenziaria, per l’economia della Valbormida e per la città la prevista intensificazione delle attività formative - scrivono in una nota Donato Capece e Roberto Martinelli, rispettivamente segretario generale e Commissario straordinario per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa organizzazione di Categoria -.

I due sindacalisti tornano a sottolineare la necessità di ritornare concretamente a parlare di una alternativa all’attuale carcere di Savona, probabilmente il peggiore dal punto di vista strutturale nel Paese, contrario al dettato costituzionale della rieducazione del detenuto nonostante gli sforzi di tutti gli operatori e che espone gli agenti di Polizia penitenziaria a condizioni di lavoro gravose e a rischio.

"Non è accettabile avere un carcere vergognoso come il Sant’Agostino, indegno per i poliziotti penitenziari che ci lavorano e per chi vi sconta una pena (qualcuno addirittura in celle senza finestre!) - dichiarano i rappresentanti dlla SAPPE -. Uno Stato civile deve togliere la libertà a chi è giudicato colpevole, ma non può togliere la dignità delle persone. E non può e non deve mettere in condizioni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria di lavorare perennemente in emergenza e sotto organico, facendo letteralmente salti mortali ogni giorno per garantire ordine e sicurezza. Noi rinnoviamo la nostra proposta, formalizzata qualche mese fa in un convegno che si è tenuto proprio a Cairo Montenotte: è possibile realizzare un nuovo carcere nella Valbormida, in tempi estremamente brevi, con costi contenuti ed avvalendosi di manodopera locale. Si costruisca un carcere secondo il sistema modulare, edifici con 600 posti letto costruibili  in quattro mesi, avvalendosi di manodopera del posto,  con un costo inferiore ai 20 milioni di euro, e posti in opera in soli 7 mesi. Questa potrebbe essere una rapida soluzione per sanare la vergogna dell’attuale carcere savonese.”  

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