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Attualità | 23 novembre 2013, 12:27

Cairo celebra la "Virgo Fidelis", la santa patrona dei Carabinieri

La ricorrenza cade il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio di Gerusalemme e della ricorrenza della battaglia di Culquaber, dove eroicamente persero la vita molti Carabinieri

Immagini della cerimonia

Immagini della cerimonia

Per espressa volontà ed impegno personale del capitano Luca Baldi, Comandante della Compagnia Carabinieri di Cairo, oltre che dei Presidenti delle Associazioni dei Carabinieri in congedo di Cairo ed Altare, è stata celebrata in Valle Bormida questa mattina la ricorrenza della patrona dei Carabinieri, la “Virgo Fidelis”. La cerimonia, la cui data ufficiale è il 21 di novembre, si è tenuta a Cairo, nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, alle 10,30. Non poteva che essere la “Vergine Fedele” la patrona dell’Arma che ha nel proprio motto la frase “Nei secoli fedele”.

La data d’inizio del culto mariano da parte dei Carabinieri è l’8 dicembre 1949, quando Pio XII, accogliendo l'istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria "Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri", fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio di Gerusalemme e della ricorrenza della battaglia di Culqualber. L’inizio del culto è antecedente di poco ed è riconducibile appunto alla fine del secondo conflitto mondiale, quando venne bandito un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Vergine, patrona dei Carabinieri. Lo scultore architetto Giuliano Leonardi rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada, legge in un libro le parole profetiche dell' Apocalisse: "Sii fedele sino alla morte" (Apoc.2,10).

La data della celebrazione venne fissata il 21 di novembre, in abbinamento alla ricorrenza della battaglia di Culqualber, combattuta dai Carabinieri contro preponderanti forze britanniche nel 1941, in quella che era una colonia italiana in Africa Orientale. La battaglia, svoltasi nelle sperdute lande africane divenne, al termine del conflitto, una vera e propria epopea dei Carabinieri in tempo di guerra, come militari combattenti. Dopo che nel mese di agosto il generale Nasi aveva rinforzato la difesa di Culqualber con il 1° Gruppo Carabinieri Mobilitato, nel mese di settembre cominciò l’assalto all’avamposto italiano da parte delle forze britanniche, sicuramente più numerose e meglio armate. Nonostante questa preponderanza gli inglesi dovettero combattere fino al 21 novembre 1941 per avere ragione dell’eroica resistenza dei Carabinieri che si immolarono quasi tutti per puro senso di dovere patrio, ben sapendo che ormai ogni speranza di vittoria era venuta meno. Pochi furono i superstiti che si arresero, non solo perché sprovvisti di armi e munizioni, ma anche di risorse fisiche per resistere ancora. Gli Inglesi, impressionati da tanto valore, concessero ai superstiti l’onore delle armi. Inoltre, per questo episodio, alla bandiera dell’Arma è stata concessa la medaglia d’oro al valor militare.

Anche per queste ragioni, oltre al motivo simbolico di vedere i Carabinieri “con la gente“ ed “al servizio della gente“, come deve sempre avvenire nella realtà, il Capitano Baldi ha fatto in modo che a Cairo quest’anno venisse celebrata la “Virgo Fidelis”, con una grande partecipazione da parte della cittadinanza.

r.g.

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