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Attualità | 17 marzo 2016, 13:00

Tutela del ‘marchio Italia’ e nuova etichettatura: gli strumenti normativi a contrasto del falso nell’agroalimentare

All’interno del primo Workshop nazionale dell’agroalimentare organizzato per oggi e domani da Labcam srl, Laboratorio chimico merceologico della Camera di Commercio di Savona, una sessione di lavori sarà dedicata agli aggiornamenti tecnico-legislativi del settore, sempre più esposto ai rischi della contraffazione.

Tutela del ‘marchio Italia’ e nuova etichettatura: gli strumenti normativi a contrasto del falso nell’agroalimentare

Domani, venerdì 18 marzo, durante la seconda giornata del primo Workshop nazionale sull’agrolaimentare, organizzato da Labcam srl, nella propria sede di Albenga, in collaborazione con il Laboratorio della Camera di Commercio di Torino, una sessione di lavori sarà interamente dedicata all’aggiornamento tecnico legislativo in ambito agroalimentare. Moderata da Franco Macchiavello dell’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari ICQRF NORD – OVEST, la sessione affronterà il tema della protezione del marchio in Italia ed all’estero per l’impresa agroalimentare, la nuova etichettatura dei prodotti alimentari, la responsabilità delle imprese e gli aspetti sanzionatori e le linee guida per la conformità dei materiali a contatto con gli alimenti.

 

Un giro d’affari mondiale che vale circa 60 miliardi di euro. È la stima che il ministero delle Politiche agricole ha fatto dell’Italian sounding cioè del “falso” nell’agroalimentare made in Italy. Un fenomeno che sta proliferando trainato anche dalle buone performance dell'agroalimentare italiano, che continua a macinare ottimi risultati in casa e all'estero con un export che ha superato le più rosee previsioni raggiungendo quota 37,8 miliardi nel 2015. 

Se al mercato dei prodotti contraffatti si aggiunge anche l’incremento del 277%, tra il 2008 e il 2014, delle frodi alimentari con merce adulterata, scaduta o in pessime condizioni igienico-sanitarie si hanno le dimensioni massimali di quanto concerne l’opera di controllo e prevenzione a tutela della sicurezza alimentare e della lotta agli illeciti per i prodotti che portiamo ogni giorno sulla nostra tavola.

«Il “paniere alimentare” tutelato in Italia copre circa il 25% del totale dei riconoscimenti ottenuti dall’Ue – spiega Luca Medini, direttore di Labcam srl-Laboratorio chimico merceologico della Camera di Commercio di Savona – con 271 fra Dop e Igp per il settore cibo e 523 per il vino per un valore della produzione di 13,5 miliardi di euro, l’Italia è il Paese leader in Europa nel settore delle indicazioni geografiche. È evidente che i nostri prodotti di eccellenza, richiestissimi e apprezzatissimi nel mondo, siano quelli più esposti al rischio della contraffazione con grave danno sia per le nostre imprese di qualità sia per i consumatori. Il nuovo regolamento europeo sull’etichettatura dei prodotti alimentari rende obbligatoria l’indicazione di una serie stringente di requisiti che rendono ancora più trasparente il prodotto acquistato e danno indicazioni dettagliate anche su eventuali allergeni, contribuendo a una maggiore consapevolezza nell’acquisto da parte del consumatore e al suo rapporto di fiducia con il produttore.

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