ELEZIONI COMUNE DI ALBENGA
ELEZIONI COMUNE DI FINALE LIGURE
ELEZIONI COMUNE DI GARLENDA
ELEZIONI COMUNE DI TOIRANO
 / Attualità

Attualità | 14 aprile 2017, 10:30

Venerdì Santo senza i tradizionali incappucciati a Pietra Ligure? Carrara: “Una bufala già smontata”

La Confraternita Orazione e Morte di Pietra, comunemente conosciuta come “Confraternita delle Cappe Nere”, è un’istituzione di Pietra Ligure che risale al 1633

Venerdì Santo senza i tradizionali incappucciati a Pietra Ligure? Carrara: “Una bufala già smontata”

Oggi è il Venerdì Santo: una tradizione particolarmente sentita a Pietra Ligure, che può vantare una bellissima processione dedicata alla Passione e Morte di Cristo.

Ma improvvisamente, quest’anno, succede qualcosa: da una parte il Vescovo della Diocesi di Albenga-Imperia, Mons. Guglielmo Borghetti, sta svolgendo un importante lavoro di riscoperta degli antichi rituali, tra i quali rientra anche quello dei cosiddetti “incappucciati”. Dall’altra, il periodo di paura e tensione sociale nel quale purtroppo stiamo vivendo, a seguito di gravi fatti di cronaca internazionale, fa sì che le leggi antiterrorismo si stiano facendo sempre più stringenti. E una di queste riguarda proprio le processioni: cappuccio sì, ma soltanto dentro la chiesa, non in strada. Il timore, infatti, è che nel corteo, in mezzo alla folla, si possa celare dietro un cappuccio qualche malintenzionato che si infiltra per compiere atti terroristici.

Mario Carrara, grande conoscitore della storia e delle tradizioni di Pietra Ligure, oltre a essere consigliere comunale, fa anche parte della Confraternita Orazione e Morte di Pietra, comunemente conosciuta come “Confraternita delle Cappe Nere”. Casualmente lo incontriamo proprio mentre sta portando in sartoria la sua cappa.

Carrara ci tranquillizza subito: “Si è trattato di una boutade della quale si è parlato per pochi giorni, probabilmente una bufala. So che il Vescovo della Diocesi di Albenga-Imperia, Mons. Borghetti, si è incontrato con il Questore e la vicenda si è ampiamente ridimensionata. Del resto io in questi giorni mi sono recato spesso a Milano, dove è cosa frequente e molto più diffusa che nella nostra provincia, vedere donne appartenenti ad altri credo religiosi, con il volto totalmente coperto, e mi domando: perché mai dovrebbe essere concesso a loro e non a noi che portiamo avanti una nobile tradizione pietrese antica di quasi 400 anni?”

Carrara ci racconta un po’ di storia: “Stiamo parlando di qualcosa che risale al 1633; all’epoca la Confraternita Orazione e Morte di Pietra fu associata alla Confraternita Orazione e Morte di Roma, che ci ha concesso l’uso dei suoi simboli e ci ha dato il privilegio di indossare un abito di colore nero, onore riservato solo agli ecclesiastici. Perché il cappuccio? Le Cappe Nere nascevano da una scissione da un’altra confraternita; in quel momento furono le parti più abbienti a staccarsi, perché volevano realizzare un particolare progetto: a quei tempi infatti, i naufraghi sulle coste, le vittime di omicidio per le strade, o gli infartuati che lavoravano nei campi, venivano abbandonati e putrefacevano là dov’erano deceduti. Furono i ceti più abbienti, come i medici e gli speziali, che avevano conoscenze scientifiche adeguate e mezzi tecnici per recuperare i morti, e decisero di farlo svolgendo questo compito per la salute di tutti. Ma siccome sembrava un gesto disdicevole recuperare i morti, lo facevano con i cappucci per non farsi riconoscere. Erano sempre le Cappe Nere che accompagnavano i condannati al patibolo, offrendo loro l’ultimo conforto religioso con preghiere”.

Prosegue Carrara: “Tutto ciò proseguì fino alla fine del 1800, finché la Confraternita non andò in quiescenza. In tempi recenti fu Pierino Traverso della Confraternita di Finalborgo il primo a ripristinare i cappucci. Da pochi anni la Confraternita delle Cappe Nere è stata riattivata con l’autorizzazione della Diocesi, a patto di particolari requisiti: chi voleva ricostituirla doveva sostenere un corso di catechesi. Abbiamo partecipato a circa un anno di incontri, prima con Don Fusta e poi con Don Bezzone, ed abbiamo ottenuto così la possibilità di riportare in vita la Confraternita. Siamo circa una ventina di persone e chiunque voglia entrare a farne parte deve sostenere un noviziato per avere un’adeguata preparazione. L'attuale consiglio direttivo comprende il Priore Sergio Bonci, il vicepriore Tonino Farinazzo, il segretario Alessandro Marinelli e i consiglieri Giuseppe Minuto, Luigino Maritano, Giuseppe Angelico e Stefano Ferrer (cassiere). Nella nostra attività siamo ubbidienti ai dettami di Mons. Ennio Bezzone, parroco della Basilica di San Nicolò di Pietra Ligure”.

Conclude Carrara: “Seguiamo anche i funerali dei pietresi, ma per noi il momento più solenne dell’anno è il Venerdì Santo. Domani sera porteremo in corteo la statua del Cristo Morto, della Madonna Addolorata e la Croce della Passione”.

 

Alberto Sgarlato

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium