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Attualità | 09 agosto 2017, 12:26

Borghetto Santo Spirito: dieci anni per rientrare del debito

Il sindaco Canepa e l'assessore Moreno: "Chiederemo la collaborazione di tutti: la minoranza, i cittadini, la macchina comunale"

Borghetto Santo Spirito: dieci anni per rientrare del debito

Il piano di riequilibrio triennale per il Comune di Borghetto Santo Spirito non è percorribile: anche con una manovra “da lacrime e sangue” i conti non tornerebbero. Per cui scatta in automatico la procedura detta “di pre-dissesto”, che vedrà il debito spalmato su un lasso di tempo decennale, con la possibilità, ovviamente, se il Comune sarà “virtuoso”, di chiudere i conti anche prima di dieci anni da adesso.

Questo, in rapida sintesi, il sunto di quanto annunciato dal sindaco di Borghetto Giancarlo Canepa e dall’assessore al bilancio Roberto Moreno in una conferenza stampa annunciata per questa mattina.

Spiega Canepa: “Vorrei che fosse chiaro che non si tratta di una decisione politica, ma di una scelta obbligata. A chi ci accusa di non avere coinvolto la minoranza o la popolazione in questa tappa rispondo che non si poteva fare altrimenti. In ogni caso, nel nome della massima trasparenza che vogliamo che contraddistingua questa amministrazione, ne stiamo dando atto oggi con questo incontro con gli organi di informazione, ne renderemo conto venerdì mattina in consiglio comunale e faremo anche incontri pubblici con la popolazione per spiegare la situazione. Sarà un percorso faticoso, fatto anche di scelte impopolari e dolorose, per questo chiederemo la comprensione e la collaborazione di tutti”.

Proprio a proposito del consiglio comunale di venerdì, spiega il sindaco: “Li abbiamo sempre fatti di mercoledì pomeriggio, perché gli uffici comunali sono aperti e possiamo avere facilmente accesso agli atti. In questa circostanza se fossimo andati al primo mercoledì utile avremmo passato ferragosto, per cui al fine di stringere i tempi abbiamo scelto il venerdì mattina per avere gli uffici aperti e non obbligare il personale a straordinari che graverebbero sulle casse comunali”.

Aggiunge Roberto Moreno: “Se è pur vero che non siamo stati nel termine del 31 luglio per il bilancio, va altresì detto che la Prefettura ne era informata, proprio per la difficoltà della situazione del paese. E abbiamo fatto delle corse incredibili per ottenere questo consiglio nei tempi più stretti possibili”.

Sottolinea il sindaco: “Ci siamo insediati soltanto il 12 giugno, abbiamo avuto meno di due mesi di tempo per affrontare questo enorme e complesso lavoro di analisi dei dati. Per questo chiedo anche alla minoranza di fare il giusto ruolo di controllo che le compete ma, per favore, senza sterili polemiche e nel modo più sereno e collaborativo possibile in una fase così difficile per la vita cittadina”.

Conclude Canepa: “Grazie di cuore alla dottoressa Riolfo del Comune e al consulente esterno Tassara per la collaborazione prestata in quest’opera così complessa. E un grazie speciale all’assessore Moreno, che non si è risparmiato, tra serate, sabati, domeniche, dedicati alla quadratura del bilancio, pur in un momento così delicato come la nascita del suo secondo figlio”.

Prende la palla Moreno, e spiega: “Stiamo effettuando una analisi delle entrate e delle spese, valutando tutte quelle non obbligatorie. Ci sono infatti alcuni servizi dovuti per legge, ad esempio nel sociale (minori, anziani, disabili, indigenti). Anche l’esternalizzazione dell’acquedotto ci ha penalizzato: tra entrate dirette e indirette di vario tipo abbiamo perso circa 180mila euro. Con il riequilibrio triennale avremmo dovuto recuperare per legge 546.125 euro entro il 2017 e 1.102.284 euro nel 2018. Va detto che alcuni interventi messi in atto dal commissario prefettizio Andrea Santonastaso già avevano limato il debito da 3,9 milioni circa di euro a poco più di 1,5, ma comunque la strada triennale non sarebbe stata percorribile”.

E Canepa aggiunge: “Personalmente avrei preferito un anno e mezzo o due di sacrifici da lacrime e sangue per poi lanciare più a breve termine una campagna di rinascita cittadina, ma a conti fatti non è stato possibile”.

Spiega Moreno: “Non è detto, però, che questi soldi dovranno gravare sulle tasche dei cittadini. Metteremo in atto una riorganizzazione di quella che un tempo si chiamava la pianta organica comunale. Attenzione: questo non significa licenziamenti, ma semplicemente riorganizzazione degli uffici in nome di una maggiore efficienza. E dovremo potenziare le strutture al momento più in sofferenza: l’ufficio tributi, che è un po’ il cuore della macchina comunale, e la polizia urbana”.

Canepa: “Oggi abbiamo nove vigili urbani. Tra malattie, permessi e altro, spesso è già difficile coprire la regolare turnazione, con un piantone in sede e due agenti di pattuglia”.

Concludono i due rappresentanti dell’amministrazione: “Ancora in nome della massima trasparenza, oggi alle 13 avremo il primo incontro con il personale comunale. Anche in questo caso chiederemo collaborazione, comprensione, dialogo, senza allarmismi, paure o tensioni”.

Alberto Sgarlato

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