Savona, si presenta il nuovo prefetto Cananà: “Vicino alla comunità e concentrato sui problemi territoriali”

Dopo la lettera di saluto inviata ieri (leggi QUI) il nuovo Prefetto di Savona Antonio Cananà, che ha sostituito Giorgio Manari andato in pensione, ha voluto esprimere diversi concetti di fronte agli organi di stampa ma non esponendosi troppo visto che da oggi inizia la campagna elettorale per le prossime lezioni politiche del 4 marzo.

“È importante parlare con gli organi di stampa per far capire cosa succede in Prefettura - spiega Antonio Cananà - è ovvio che ho cercato già di informarmi della realtà locale. Continuerò a incontrare tutte le autorità civili e religiose per approfondire la realtà locale oltre ai dossier che mi sono stati forniti dal personale della Prefettura. Sono corposi e ci sono problemi sentiti, cercherò di dare una mano alla comunità, la conformazione geografica della provincia è tale da essere preparati sul tema della protezione civile in quanto è un lavoro che ho già svolto in prima persona”.

“Questo incarico è il mio primo da Prefetto e non può che farmi piacere - continua il salentino Cananà - in una realtà, quella del nord dove ho vissuto molto bene, ad esempio a Trieste, Belluno, Bologna e Seregno. Mi sento di essere qua come a casa ed è una grande soddisfazione, per quanto deciderà il Governo mi fermerò volentieri”.

Un piccolo spazio è stato dedicato al problema dell’immigrazione: “Aver trovato diciamo applicato in maniera molto precisa e puntuale il tema dell’accoglienza la trovo una cosa molto positiva, 45 sindaci su 69 che comunque con un’opera di mediazione hanno aderito a questo principio è un fatto importante”.

In conclusione gli è stato chiesto anche che aspetti umani deve avere un Prefetto: “Essendo impiegato in attività di conflitti, la pacatezza, l’equilibrio e la voglia di ascoltare sono i miei tre principi fondamentali”.