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Attualità | 02 novembre 2018, 19:28

Coop che gestisce i migranti e mancato aiuto per il maltempo, Dacquino: "Collaborazione mai decollata, abbiamo fatto da soli"

Il sindaco di Borgio Verezzi: "Massimo rispetto per i ragazzi che da mesi vivono nel nostro paese; responsabili sono tutti quelli che non li hanno aiutati a capire cosa vuol dire essere in una comunità"

Coop che gestisce i migranti e mancato aiuto per il maltempo, Dacquino: "Collaborazione mai decollata, abbiamo fatto da soli"

"La tormenta... unisce e fa pensare". Cosi il sindaco di Borgio Verezzi Renato Dacquino si toglie qualche sassolino a proposito di un rapporto mai decollato del tutto con la cooperativa che gestisce i richiedenti asilo ospitati sul territorio comunale. 

"Lunedi sera il nostro territorio è stato duramente colpito dal maltempo - spiega il primo cittadino - La reazione da parte sia degli addetti, sia del volontariato, è stata immediata. Mercoledì abbiamo anche avuto la disponibilità da parte della cooperativa che li gestisce ad avere l'aiuto dei migranti ospitati". 

La stoccata, qui, è sul fatto che la cooperativa avrebbe dato disponibilità all'aiuto soltanto mercoledì, mentre già da lunedì i volontari operavano sul territorio di Borgio, flagellato, come gli altri Comuni costieri, da mareggiata e burrasca.

Attualmente sono 7 i richiedenti asilo accolti attraverso il coordinamento della cooperativa. In passato erano oltre una ventina e il Comune di Borgio Verezzi veniva visto come un modello emblematico dei migranti coordinati in modo operoso al servizio del territorio. Qualcosa, però, è cambiato. Questa volta il primo cittadino stigmatizza il mancato tempismo nell'offrire aiuto alla popolazione alle prese con i danni meteo-marini

"La cosa ci ha fatto molto piacere, in certi momenti contano i fatti, ma pur amareggiati, abbiamo pensato di fare con le nostre forze. Ci è sembrata troppo facile mediaticamente questa discesa in campo ad aiutare, di sicuro impatto buonista, solidale ma... a volte bisogna saper dire no grazie". 

"No grazie, perché fin dall'inizio abbiamo perseguito una collaborazione mai decollata - prosegue Dacquino - no grazie perché forti di una esperienza positiva con un numero triplo di persone eravamo ottimisti e siamo stati delusi; no grazie perché al di là  di regole del "gioco" pur rispettabili, non abbiamo mai trovato quella disponibilità che è alla base dell'incontro e dell'inserimento; no grazie perché pur essendo noi tutti aperti all'accoglienza, ma quella vera, non quella 'quando capita' e facilmente ammantata di buonismo". 

"Abbiamo fatto da soli che poi vuol dire con tutte le forze più vive del nostro territorio, senza aiuti forzati dagli eventi. Questo con il massimo rispetto per i ragazzi che da mesi vivono nel nostro paese, loro non sono responsabili - conclude il primo cittadino - Responsabili sono tutti quelli che non li hanno aiutati a capire cosa vuol dire essere in una comunità, essere accolti, essere capaci ogni giorno di avere accoglienza e di dare il proprio contributo".

Redazione

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