Questione ATA, il pensiero di Danilo Bruno dei Verdi savonesi

2) L’assenso dei soci di ATA all’avvio di una azione di responsabilità verso i precedenti amministratori ed amministratrici, che durerà probabilmente parecchi anni e di cui non possiamo conoscere ovviamente il risultato e neppure se la stessa fosse o meno un atto dovuto per legge poiche’ non abbiamo mai visto lo studio Strata-Briata (e come noi allo stato attuale numerosi consiglieri comunali a quanto ci risulterebbe) .

a) Nella prima rivolta alla Provincia viene chiesta la determina completa poiché a noi il Comune tramite il Difensore Civico l’ha trasmessa priva di allegati sulla chiusura di Cima Montà e soprattutto quale sia lo stato dell’arte e dei controlli a dodici anni dalla chiusura sperando che prima o poi il Comune inviti la cittadinanza, le forze politiche e sindacali a visitare il sito e non scarichi l’ennesima complessa questione su ATA, di cui è il principale azionista. Su tale punto però abbiamo un problema poiché non riusciamo a capire da dove escano i sei milioni di euro, di cui si è parlato anche sulla stampa locale, quando nella prossima variazione di bilancio il Comune investirà risorse nel triennio 2018-2020 ma nei limiti di migliaia di euro. Noi Verdi vorremmo capire nell’interesse della collettività quale sia la situazione, se vi siano ancora situazioni di potenziale inquinamento, come sia la situazione del conferimento del percolato in fognatura;

b) Nella seconda rivolta ad ATA abbiamo chiesto la copie dello studio Strata-Briata e soprattutto quello compiuto intorno al 2006,che aveva proposto ed articolato la raccolta differenziata spinta a Savona.

Una raccolta differenziata spinta e porta a porta;

Una politica di riuso dei beni;

Una politica di prevenzione e riduzione dei rifiuti in particolare degli imballaggi;

Una politica educativa a supporto dell’intero progetto tramite il Laboratorio di Educazione Ambientale.