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Attualità | 26 aprile 2019, 13:42

Finale Ligure: ottanta multe in due giorni ai turisti outdoor

Anche il meteo ha giocato la sua parte, ma le presenze nei giorni di Pasqua sono state mediamente soddisfacenti

Immagine di repertorio

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Il ponte di Pasquetta è terminato, quello del 25 aprile è ancora in corso, nel frattempo si avvicina il 1° maggio. Certo, per gli amanti del turismo outdoor un clima instabile e imprevedibile come quello di questa fine aprile non ha giovato a una programmazione delle proprie vacanze ed escursioni.

Inoltre, nel Finalese, si torna a parlare del mondo dei climbers, secondo gli appassionati “perseguitato” da multe incombenti e regole restrittive. Ne parliamo con un esperto del settore: Andrea Gallo, autore di numerosi libri e guide dedicati a questo sport.

Commenta Andrea Gallo: “Sono state elevate tra venerdì e sabato di Pasqua 80 multe. L’anno scorso a seguito di polemiche erano state tracciate delle linee segnaletiche. È stato posto un divieto permanente di sosta in tutto il vallone. Al di là delle righe la situazione è opinabile: al di fuori della carreggiata di proprietà del Comune

Mi è stato risposto che le macchine intralciano il deflusso, ma anche questo aspetto è opinabile. Di sicuro in qualche punto la strada è stretta. Ma davvero tutte e 80 queste auto creavano disagio?

Da anni chiedo di chiudere il vallone. Ma prima di chiudere bisogna offrire alternative e accoglienza, non divieti. Voglio anche che sia chiaro che rifiuto qualsiasi strumentalizzazione politica di queste parole e mi rivolgo pariteticamente in modo amichevole a tutti i candidati sindaco, dal momento che tutti hanno l’outdoor tra i primi due o tre punti del programma: parlate con la gente, confrontatevi con i cittadini, invitateli a fare accoglienza, non cercate di ridurre tutto a cartelli e sanzioni ma offrite delle alternative. Sappiamo tutti che i residenti del vallone non appena vedono arrivare qualche auto in più alzano il telefono e chiamano la polizia municipale e i carabinieri forestali. Sono gesti spiacevoli che trasmettono al turista una brutta idea di ostilità nei suoi confronti”.

Prosegue Gallo: “Negli stessi giorni a Finalborgo sono state elevate contravvenzioni a tutti i furgoni, con la motivazione che si trovavano in parcheggi inadeguati per quel tipo di vetture. Quando uno paga la tassa di circolazione in tutta l’Italia può parcheggiare dove ci sono le strisce bianche. Tutte le ordinanze a livello nazionale (e ciò è successo in vari comuni italiani) che vietano il parcheggio a una qualsiasi tipologia di mezzi sono illegittime.

Così facendo si è colpita una tipologia di utenze a Pasqua molto presente: i furgoni degli scalatori e dei biker. Non parliamo di campeggiatori selvaggi, parliamo di atleti con mezzi di un certo valore economico che li adoperano tanto per attività sportiva quanto per le gite con tutta la famiglia. Secondo voi, il climber che tra Montesordo e Finalborgo prende due multe in un giorno, tornerà?”

Importante, a tal proposito, è la comunicazione. Spiega Gallo: “Sono titolare di due negozi a Finalborgo e vedo che tra i social e i siti esteri le notizie volano. Arriva il messaggio all’estero che a Finale non li vogliamo. Montesordo vive 4 o 5 giorni a Pasqua, 4 o 5 giorni all’anno nel Ponte dei Santi e in qualche weekend. Normalmente quei 20 + 10 parcheggi sono sufficienti per tutto l’anno, se in quei dieci giorni in tutto si prende di mira la zona con le contravvenzioni, non giova all’immagine del luogo. Tanti climbers hanno postato su Facebook le foto che mostravano che le auto in divieto di sosta erano tutte ben oltre la linea di carreggiata e quindi non intralciavano il traffico.

Le polemiche erano iniziate un anno fa, si poteva nel frattempo trovare una soluzione meno “punitiva”. Nel frattempo abbiamo avuto una bellissima affluenza di bici, mentre riscontriamo una flessione degli scalatori, segnale del fatto che non si sentono accolti. Ogni 50 metri trovano attaccati agli alberi dei cartelli caserecci e stampati in casa con divieti verso qualsiasi cosa. Sono il primo favorevole a regolamentare. Ma sia chiaro che regolamentare e vietare sono due concetti ben lontani. La sanzione ci sta solo a fronte di alternative di accoglienza adeguate”.

Conclude Gallo: “Non sono una persona polemica, anche quando sollevo delle critiche voglio sempre che siano costruttive e atte a trovare una soluzione tutti insieme. E sia chiaro che non tutto è negativo: in questi giorni di Pasqua sono stato felice di vedere tanta gente in tutto il comprensorio, ho visto vita, divertimento nonostante il maltempo qui e là, ma soprattutto ho notato un bellissimo fenomeno: gli atleti di qualche anno fa ora sono cresciuti, tornano con la famiglia, ho visto bambini, ragazzini, tanti piccoli bikers e piccoli climbers che seguono le orme dei genitori. Famiglie intere che facevano le arrampicate e le discese. Questa è la dimostrazione che il turismo sportivo si sta trasformando in turismo per famiglie, possono essere una sola cosa. Vedo nei Comuni dell’entroterra moltiplicarsi gli alberghi, i residence, i B&B, gli agriturismi. E alcuni di loro, se hanno a disposizione delle fasce di terreno accanto ai loro parcheggi privati, le ripuliscono, le sistemano e le mettono a disposizione dei turisti come aree di sosta totalmente free. Questo dev’essere lo spirito giusto: rimboccarsi le maniche non per respingere ma per accogliere”.

Alberto Sgarlato

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