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Eventi | 09 giugno 2019, 16:48

Lo scultore savonese Roberto Scarpone ottiene il 3° premio per la scultura alla Biennale di Genova

Non solo un riconoscimento personale, ma anche del territorio e del prezioso patrimonio boschivo caratteristico della nostra regione

Lo scultore savonese Roberto Scarpone ottiene il 3° premio per la scultura alla Biennale di Genova

Con il 3° premio per la scultura alla 3° Biennale di Genova inaugurata ieri pomeriggio, con la partecipazione di oltre 300 artisti provenienti da più parti del mondo, lo scultore savonese Roberto Scarpone ottiene non solo un riconoscimento personale, ma anche del territorio e  del prezioso patrimonio boschivo caratteristico della nostra regione, tra le più ricche d’Italia per superficie verde.

Da sempre impegnato nella tutela e valorizzazione della Natura, si definisce scultore a “impatto zero” perché l’unica forma di energia che consuma è quella delle sue braccia, infatti nelle sue opere non utilizza materiali che abbiano subito lavorazioni nocive all’ambiente, anzi, per il 99 percento è tutto prelevato dalla Natura, perfino la rifinitura è fatta con cera d’api e l’antico “olio di gomito”.

Le sue sculture nascono nei secolari boschi, vecchi castagneti ormai morti, retaggio dell’antica fonte di sostentamento di generazioni di liguri dell’entroterra, resti di “seccatoi” che ogni tanto incontra nella incessante esplorazione del nostro territorio, archeologia dimenticata.Come reperti archeologici anche le sue sculture affiorano da questi boschi antichi, frammenti di alberi secolari, forme ataviche, primigenie che il tempo, il fuoco, le intemperie hanno forgiato.

Con infinita attenzione e passione Scarpone scava, leviga  e nobilita le superfici di questi tronchi corrosi,  segue le venature  e i nodi senza alterarne la forma impressa dai secoli.

“L’albero, nell’immaginario comune, viene identificato maggiormente con l’idea di staticità che di movimento, Scarpone ribalta questa visione donando grande dinamicità alle sue sculture. Eternato in un imperituro tempo sospeso, il legno sembra librarsi come sciolto da ogni vincolo, acquisendo leggerezza e flessuosità. L’artista sembra forgiare con l’aria le sue opere, il legno, perso ogni limite imposto dalla natura, sembra voler sfidare le stesse leggi di gravità che lo legavano al terreno.”

Scrive Flavia Motolese in un suo perfetto commento critico. Da oltre dieci anni nelle sue mostre in Italia e Francia, cerca di sensibilizzare le persone verso l’amore e l’attenzione  per l’ambiente, argomento divenuto attualissimo negli ultimi mesi, estendendo il suo impegno anche verso la tutela del mare con progetti simili. Lo scorso anno, in collaborazione con Legambiente Liguria, ha allestito una mostra “Naturafutura  fauna artificiale” contro lo sfruttamento indiscriminato a scopi alimentari delle risorse del mare e dell’agricoltura,  con posate e barattoli di alimenti ha realizzato simulacri di animali sterminati dall’ inestinguibile avidità umana.

Alcune delle sue opere resteranno in esposizione per tutto il periodo della Biennale (8-22 giugno) nella prestigiosa sede di palazzo Doria De Ferrari Galliera al 3 di piazza De Ferrari agenzia BPM.

comunicato stampa

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