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Sanità | 01 aprile 2020, 17:21

Coronavirus, Oliveri e Mafera (Cisl FP): "I contagi dei dipendenti avvenuti nell’ambito lavorativo sono riconosciuti come infortuni sul lavoro"

"Visto che l’obbligo di denuncia spetta al datore di lavoro, abbiamo invitato le strutture ad attivarsi in merito. Al momento le segnalazioni risultano relativamente poche rispetto al numero dei casi"

Coronavirus, Oliveri e Mafera (Cisl FP): "I contagi dei dipendenti avvenuti nell’ambito lavorativo sono riconosciuti come infortuni sul lavoro"

"I contagi da Coronavirus dei dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale e di qualsiasi struttura sanitaria pubblica o privata avvenuti nell’ambito lavorativo sono riconosciuti come infortuni sul lavoro". Così Giovanni Oliveri e Domenico Mafera (Cisl Funzione Pubblica Liguria).

"L’Inail quale organismo competente ha precisato che la tutela assicurativa è estesa anche qualora l’identificazione delle specifiche cause e modalità lavorative del contagio si presenti problematica - proseguono dal sindacato - In sostanza l’Inail presume che il contagio sia una conseguenza delle mansioni svolte equindi non sussiste alcun obbligo per il lavoratore di provare il rapporto tra causa ed effetto. Visto che l’obbligo di denuncia di infortunio spetta al datore di lavoro come Cisl FP abbiamo invitato le strutture ad attivarsi in merito. Se l’Asl 2 ha provveduto in tal senso evidenziamo il rischio che in altre strutture questo non sempre avvenga".

"Sotto questo aspetto come Cisl FP manifestiamo tutte le nostre preoccupazioni anche alla luce delle dichiarazioni del Direttore dell’Inail provinciale Dott. Lanzone che ha evidenziato come proprio nella nostra Provincia le segnalazioni di infortunio risultino relativamente poche rispetto al numero dei casi. Solo una trentina circa che probabilmente fanno riferimento solo a quelle denunciate dall’Asl 2" proseguono i rappresentanti sindacali. 

"Alcuni datori di lavoro hanno evidenziato l’impossibilità di inviare la denuncia all’Inail per via dei certificati medici che non fanno riferimento all’infortunio ma bensì ad una condizione di malattia. Ma anche in questo caso secondo noi da parte del datore di lavoro occorre che vada ugualmente presentata l’istanza di infortunio mentre nel contempo vanno date precise indicazioni in merito ai Medici chiamati ad attestare la positività al tampone. Il rischio è quello di lasciare i lavoratori senza le adeguate tutele previste in caso di infortunio sul lavoro" concludono infine Oliveri e Mafera.

Comunicato Stampa

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