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Eventi | 11 ottobre 2012, 08:58

Paesaggi Alchemici

La personale di Deca al Priamar nelle Cellette della Sibilla dal 15 al 21 ottobre 2012

Paesaggi Alchemici

La mostra Paesaggi Alchemici dell'artista DECA è stata progettata in seno all'Associazione Culturale Antigone Onlus e verrà allestita nelle cellette della Sibilla alla Fortezza del Priamar, con inaugurazione lunedì 15 ottobre 2012 alle ore 17.00 e apertura al pubblico fino a domenica 21ottobre, con orario 11.00 – 18.00.

Pianista e compositore, autore di musiche per la RAI, produttore di svariati album di musica elettronica e ambient, creatore di suoni per il cinema e il teatro, il savonese Federico De Caroli alias Deca è approdato alle arti figurative seguendo un percorso multidisciplinare che ha generato forti sinergie tra musica, forma, colore.

Dando vita alla cosiddetta pittura sonica, che mette in gioco le trasposizioni visuali delle vibrazioni e delle atmosfere sonore, Deca chiude il cerchio della sua ricerca con la più tradizionale e consolidata delle tecniche (l'olio su tela) dopo aver sperimentato con alterne fortune nell'ambito della grafica, del fumetto, della fotografia e infine del video e delle arti digitali.

Facendo spesso confluire nei progetti musicali le opere visuali, a cominciare dalle copertine dei suoi dischi e dai filmati proiettati durante i suoi show dal vivo, ha raffinato una sua percezione onirica e visionaria della realtà prosciugandola di ogni sensazionalismo ed emulazione di genere, fino ad un'alchimia espressiva assolutamente personale.

Nei forti contrasti cromatici dei "paesaggi" di Deca sembrano rivelarsi gli insondabili misteri di altri mondi, le proiezioni ancestrali del cosmo ignoto; ma anche le sinistre alchimie del nostro mondo, dove agli ori e agli argenti della prosperità si contrappongono la tenebra e il sangue.

Sintesi di una riflessione disincantata (ma mai cinica) sulle tensioni che governano gli equilibri dell'esistenza e frutto di una sinergia dettagliatissima tra musica e pittura, questi quadri traspongono e fissano sulla tela le vibrazioni dei suoni che percorrono da sempre la storia dell'Uomo: suoni di gioia e sofferenza, suoni di amore e solitudine, di contemplazione e fatica. Quegli stessi suoni che da quasi tre decenni ritroviamo nel percorso discografico di Deca, pregno di atmosfere a noi così emotivamente familiari benchè spesso dai contorni sperimentali e cripitici.

(Roberto Rocchi)

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Con i Paesaggi Alchemici Deca prosegue un percorso di ricerca iniziato nel 2008 con i quadri del Suoni Ottici - di cui sono chiaramente un'evoluzione - proponendo una sintesi concettuale più elaborata che fissa sulla tela i cromatismi e i flussi che meglio rappresentano le atmosfere che da anni ritroviamo nei suoi dischi.

Astri concentrici, ragnatele dorate, fiumi purpurei, strutture filiformi che affiorano dagli orizzonti neri e rileggono in qualche modo gli stilemi del surrealismo e dello spazialismo, rinnovandoli in un contesto cosmico ed esoterico solo apparentemente gelido e distaccato.

com.

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