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Attualità | 11 febbraio 2014, 11:45

Savona: istituzioni e associazioni contro il gioco d'azzardo, ieri in Consiglio Comunale

Berruti: "Da 25 miliardi nel 2004 a 94 miliardi nel 2012, il gioco è l'unico settore dell'economia che ha quadruplicato il suo fatturato". Quaranta (SEL): "Condurre battaglia di civiltà"

Savona: istituzioni e associazioni contro il gioco d'azzardo, ieri in Consiglio Comunale

“Con il gioco mi sono rovinato e ho rovinato tutta la mia famiglia, non solo economicamente ma anche moralmente. In poco tempo ho liquidato i risparmi di una vita, distrutto l’affetto e la fiducia che la famiglia aveva in me. Sono diventato un giocatore compulsivo, vittima di una malattia invalidante che mi distraeva 14 ore al giorno. Dovevo giocare, era più forte di me. Dovevo giocare. Non so dire quando ho iniziato, mi ci sono trovato”. Questa la testimonianza di un giocatore d’azzardo che ieri di fronte al consiglio comunale riunito sul tema “Diffusione delle sale da gioco in città” ha voluto raccontare la sua storia mantenendo l’anonimato. Una storia come altre, uguale a quelle di tanti altri giocatori d’azzardo. Solo che il protagonista di questa storia ha avuto il coraggio di combattere la sua dipendenza rivolgendosi all’associazione di Auto Mutuo Aiuto AMALi nel gruppo “Giocatori Anonimi Savona” grazie alla quale è guarito. L’associazione AMALi, che ha come obiettivo la promozione, il sostegno e la diffusione della cultura dell’auto mutuo aiuto per sconfiggere disagi, problematiche personali, familiari e sociali attraverso percorsi di sensibilizzazione e formazione, era presente con le associazioni Libera, Auser e la Consulta provinciale degli studenti nel consiglio comunale monotematico sul gioco d’azzardo.

Nella seduta erano presenti, al confronto con l'amministrazione comunale, i deputati Stefano Quaranta (SEL) e Matteo Mantero (M5S). Assenti invece i deputati Anna Giacobbe, Sergio Battelli, Simone Valente, Franco Vazio, il prefetto Gerardina Basilicata e il questore Francesco Santoro sostituito dal vice Giuseppe Mariani.

Ad introdurre la seduta aperta il sindaco Federico Berruti. "Nonostante la politica di contenimento, il gioco d'azzardo continua ad avere forti ripercussioni socio economiche anche a Savona - afferma - il fenomeno del gioco d'azzardo rappresenta la metafora della crisi e della situazione italiana. Nel 2004 il fatturato del gioco in Italia era di 25 miliardi di euro e nel 2012 é diventato di 94 miliardi. É assurdo. Il gioco é l'unico settore dell'economia nazionale che a distanza di otto anni ha quadruplicato il suo fatturato. Per questo bisogna combattere il fenomeno e difendere la legalità". Nella città di Savona sono presenti 142 locali in cui si possono trovare le macchinette slot. Sono passate da 24 a 19 invece le sale gioco dopo l'approvazione nel 2011 del regolamento comunale di contenimento del fenomeno.

E pensare che “in Italia sono 1 milione i malati patologici e 2 milioni i potenziali malati – interviene il deputato grillino Matteo Mantero – la presenza delle macchinette slot nei bar e nelle tabaccherie rappresentano l’80%, mentre le sale da gioco il 10%”.

 “Il problema del gioco d’azzardo provoca ricadute su tutti i livelli istituzionali – afferma il deputato SEL Stefano Quaranta – la Liguria è all’avanguardia contro il fenomeno grazie alla legge regionale approvata nel 2012.  In questi giorni il Tar ha decretato la legittimità del regolamento comunale sul gioco d'azzardo  che impone limiti molto restrittivi all'apertura di esercizi come videlottery, ma anche all'installazione di slot machines nei bar. Un passo decisivo e all’avanguardia contro il gioco d’azzardo. Dobbiamo condurre una battaglia di civiltà, una battaglia culturale per affrontare e arginare questo fenomeno”.

L’amministrazione comunale savonese, con i parlamentari liguri, è decisamente schierata contro il gioco d’azzardo, pronta ad adottare provvedimenti per contrastare il fenomeno. Ma a dare un grande contributo sono le associazioni che, come AMALi, sensibilizzaano e operano concretamente. Il gioco coinvolge uomini e donne di ogni età, particolarmente colpiti sono anche gli anziani e le persone sole.  L’Auser sostiene l’invecchiamento attivo, “un progetto per creare attività culturali e ludiche con lo scopo di offrire possibilità di svago agli anziani e per contrastare il gioco” afferma Ileana Scarrone presidente Auser. Anche tra i giovani studenti c’è la volontà di sensibilizzare e contrastare il fenomeno. A parlarne il presidente della Consulta Provinciale degli studenti, Nicolò Razza: “La Consulta ha il compito di promuovere iniziative per allontanare i giovani dalle slot. Tutto parte dall’informazione”.

E così l’associazione Libera che parla di “azzardopatia” e non di ludopatia, “perché il gioco è sempre positivo, la dipendenza creata dal gioco d’azzardo no” afferma la Coordinatrice provinciale Dina Molina.

Infine la docente Paola Mutti ha presentato la studentessa del Liceo Artistico Martini vincitrice del concorso per la realizzazione del logo pubblicitario contro la diffusione del gioco d’azzardo. Un logo per educare e rendere la cittadinanza attiva che sarà adottato da tutte le attività commerciali che hanno deciso di non avere slot. L'immagine raffigura un asso di cuore, che simboleggia la vita, collegato da un cardiogramma ad un asso di picche che simboleggia la morte con il motto ‘qui non si gioca con la vita’”.

Debora Geido

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