“Sono arrivato qui pensando: “Ma cos’è questo Carnevale? Voglio tornare in Olanda. Ma poi ho capito: questo non è un festival per noi autori, ma per voi ragazzi”. A raccontare questa frase pronunciata da uno dei vincitori del Giffoni Film Festival 2014 è Giorgio Bellasio, finalese doc, che quest’anno ha preso anche lui parte alla famosissima manifestazione. In gara, sottoposto al giudizio di 3.500 ragazzi provenienti ben 41 paesi di tutto il mondo, nella sezione “Elements 3+” il suo cortometraggio “Every blessed day - Ogni santo giorno”, che purtroppo non ha vinto.
“La giuria composta di bambini era preparatissima, commenta Bellasio, Persone che coltivano e vivono la loro passione per il cinema. Il giudizio dei ragazzi, a tratti, poi è molto più feroce di quello degli adulti. Il giorno prima della messa in onda del mio lavoro ho sentito un bambino alle mie spalle che si è girato verso la mamma e ha commentato riguardo al film sullo schermo:”E’ proprio noioso”. La cosa particolare poi è che gli ospiti speciali, tra i quali quest’anno si annoverano Ornella Muti, Luca Argentero, Claudia Gerini e Richard Gere, non parlano con noi adulti, autori dei corti, ma solo con i ragazzi. Che pongono loro, come a noi, domande dirette, fresche ed interessanti”.
Vincitore della categoria “Elements 18+” è “Hope”, lungometraggio del regista coreano Joon-ik Lee . Il film, tratto da una vicenda reale, racconta la storia di Hope, vittima di violenza sessuale da parte da uno sconosciuto. “Era un’opera molto forte, con scene intense ed i ragazzi erano molto preparati. I ragazzi del Giffoni, ma penso in generale i giovani di oggi, sono molto maturi.”
Giorgio appartiene alla fortunata categoria di chi è riuscito a fare della propria passione il suo mestiere. “Io lavoro dal 1995 in questo settore: ho iniziato a Milano in una casa di post-produzione dove lavoravo alla creazione dei primi spot di animazione in 3D”.