Pontinvrea contro le Unioni di Comuni, Camiciottoli: “Tutelare le piccole amministrazioni, con l’ANPCI chiederemo un nuovo dialogo con il Governo”

“Le Unioni di Comuni sono il mezzo per arrivare ai macro Comuni e distruggere tutte le piccole realtà dell’entroterra”. Non usa mezzi termini il sindaco di Pontinvrea, Matteo Camiciottoli. “Nel nome di un miglioramento dei servizi e del risparmio si vanno progressivamente a sterminare le piccole amministrazioni”. Il Comune di Pontinvrea infatti non ha accettato la proposta di un’Unione di Comuni con Mioglia, Sassello, Stella ed Urbe come riportato da Savonanews.

Il nuovo ente, secondo quanto prevede la legge 7 aprile 2014, è finalizzato all’esercizio associato di funzioni e servizi, e beneficia di incentivi economici da parte dello Stato e delle Regioni. Inoltre, per molti Comuni l’Unione può rappresentare l’unica via uscita per far fronte alla mancanza di risorse e, qualora non si provvedesse a costituirla su basi volontarie, ad intervenire sarebbe lo Stato. Non la pensa così Camiciottoli: “Se in un’Unione la maggior parte dei Comuni che la costituiscono ha problemi economici, non vedo come l’intero ente possa andare avanti, nonostante i contributi statali iniziali – afferma – Una volta approvate le nove convenzioni bisogna saper dimostrare in tre anni l’economicità di quanto stipulato, altrimenti fare l’Unione diventa obbligatorio”.

“Con il nuovo ente il risparmio è tutto da vedere, così come garantire i servizi al cittadino nel territorio diventa più difficile – continua il primo cittadino di Pontinvrea – Bisogna assumere una presa di posizione per difendere tutte le piccole amministrazioni che rischiano il dissolvimento con la legge Delrio. E pensare che, sui 69 Comuni della Provincia di Savona, più di 40 fanno parte dell’entroterra”.

“I piccoli comuni per sopravvivere devono fare il braccio armato di un Governo che prende e non dà. E quindi riscuotere le tasse e aumentare le aliquote. Io non voglio farlo”. Il sindaco Camiciottoli si era distinto quando nel 2012 si è rifiutato di applicare l’IMU alla prima casa, unico caso in Italia.

“L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani non ci rappresenta – afferma il sindaco -  sono esterrefatto da come si comporti l’ANCI che, facendo pressione per le Unioni di Comuni, non va incontro alle esigenze dei sindaci. Nel prossimo consiglio comunale delibereremo che Pontinvrea non faccia più parte dell’ANCI, perché non ci rappresenta”.

Inoltre, Matteo Camiciottoli è referente regionale dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni e, con una trentina di Comuni della Provincia (sotto i 5mila abitanti), porterà una richiesta di parere alla Corte dei Conti per parificare convenzioni e unioni. “Alla riunione del Consiglio delle Autonomie locali il prossimo 10 ottobre vogliamo un parere della Corte dei Conti e, come ANPCI, vogliamo riaprire un tavolo con il governo sulla condizione dei piccoli comuni”. E non è il primo tentativo per riaprire il dialogo a livello nazionale. Lo scorso 16 settembre, 1.300 sindaci dell’ANPCI avevano protestato davanti Palazzo Chigi, senza ottenere alcuna risposta dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Nella manifestazione “Hanno ucciso il mio Comune! Vivranno solo i Comuni con più di 15.000 abitanti”, i sindaci dei piccoli comuni hanno protestato contro la nuova proposta dell’ANCI. “Sono stato alla manifestazione a Roma – afferma Camiciottoli – ci hanno impedito di entrare con la fascia tricolore e non ci hanno dato alcuna risposta, una vergogna! Continueremo la nostra battaglia in difesa dei piccoli Comuni”.