"Dopo la decisione di schierarsi per il NO alla revisione costituzionale e per il SI all'abrogazione della legge elettorale “Italicum”, l'ANPI è stata oggetto di una vera e propria campagna denigratoria, che non ha risparmiato provocazioni, intimidazioni e falsità." Affermano dall'Anpi
Si precisa poi "a tale proposito riteniamo doveroso precisare:
-che l'ANPI, come recita l'art. 2 del suo Statuto, «ha lo scopo di [...] concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione Italiana, frutto della Guerra di Liberazione, in assoluta fedeltà allo spirito che ne ha dettato gli articoli», e già in passato si è impegnata in difesa della Carta Costituzionale, come nel referendum del 2006, senza che nessuno mettesse in discussione il fatto che l'ANPI potesse legittimamente prendere posizione e mobilitarsi;
-che nell'ANPI non è avvenuta né sta avvenendo alcuna “epurazione” degli iscritti che non condividono la posizione ufficiale; riportiamo al riguardo le parole della circolare del 5 marzo 2016, ripubblicate nel documento approvato dal Comitato Nazionale il 24 maggio: «la nostra è un’Associazione pluralista, per cui è normale anche avere opinioni diverse. Altra cosa, però, sono i comportamenti. Ovviamente, non sarà “punito” nessuno per aver disobbedito, ma è lecito chiedere, pretendere, comportamenti che non danneggino l’ANPI e che cerchino di conciliare il dovere di rispettare le decisioni, con la libertà di opinione»;
-che nell'ANPI non si è mai tentato di negare né di condizionare la libertà di opinionedegli iscritti; è vero piuttosto che è in corso, attraverso pressioni e provocazioni dall'esterno, un tentativo di negare o almeno condizionare la libertà dell'ANPI di assumere una posizione indipendente;
-che l'ANPI ha ormai chiarito, in molti luoghi econ ampiezza di motivazioni, sia le ragioni della sua decisione, sia le modalità democratiche con cui questa è avvenuta, sia il massimo rispetto per chi, all'interno e all'esterno dell'ANPI, ha un'opinione diversa;
adesso ci aspettiamo, da parte di tutti,il massimo rispetto anche per la decisione dell'ANPI, e auspichiamo che il confronto si concentri sul merito della riforma e non su questioni di contorno ormai superate, che ottengono (o forse perseguono?) l'obiettivo di distogliere l'attenzione dalla riforma e spostarla su altri temi non pertinenti all'oggetto del voto referendario.L'ANPI, pertanto, continuerà a mobilitarsi per la raccolta delle firme necessarie e per favorire una conoscenza il più possibile ampia, approfondita e autonoma delle leggi oggetto di referendum, senza alzare i toni né accettare provocazioni che impediscono lo svolgimento di dibattiti seri e sereni