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Attualità | 15 giugno 2017, 15:48

I sentieri al centro dei programmi della Consulta del Turismo di Finale Ligure

Nella recente riunione si è parlato molto di mappatura dei percorsi e di separazione in base alle specialità, dal motocross, al downhill, al trekking, in nome della sicurezza

I sentieri al centro dei programmi della Consulta del Turismo di Finale Ligure

In occasione del recente incontro della Consulta del Turismo si è fatto il punto su una delle massime risorse di tutto il Finalese: i sentieri. Sono intervenuti alla riunione Maurizio Palazzo, presidente della sezione finalese del CAI, e Maurizio Cattani, responsabile regionale per l'attività sentieri e cartografia del CAI, membro del Consiglio Centrale.

Si è ipotizzata l'individuazione di sentieri dedicati al segmento gravity-down hill e al motocross, individuando contestualmente anche i referenti per il loro mantenimento, in modo tale da preservare la sentieristica dedicata al trekking, al cicloturismo ed alle altre attività outdoor che al momento vedono nelle discipline gravity, down hill e motocross anche un potenziale pericolo di incolumità per gli utenti.

Commenta Marco Marchese, presidente della Consulta del Turismo e dell’Associazione Alberghi e Turismo di Finale Ligure e Varigotti: “Il Comune dovrà mappare la sentieristica e definire quali percorsi sono percorribili e con quali mezzi. Quindi ora la palla passa in realtà non soltanto al Comune, ma anche a tutti i Comuni del comprensorio, dal momento che si sta lavorando allo sviluppo di un tavolo di confronto che porti la sentieristica a essere sempre più un discorso di coordinamento, anche in un’ottica provinciale e regionale”.

Maurizio Cattani ha precisato che ai fondi regionali e legati al GAL possono accedere solo i sentieri inclusi nella REL (Rete Escursionistica Ligure, gestita dalla Regione Liguria), e che pertanto sarebbe auspicabile che l'Amministrazione finalese possa procedere ad un censimento dei sentieri reputati di maggiore importanza nella rete territoriale di competenza (soprattutto i sentieri di collegamento tra AVML e Sentiero Liguria), in modo tale da procedere alla loro geo-referenziazione e a tutte quelle attività necessarie per il loro inserimento nella REL, che consentirebbe quindi anche di poter accedere a finanziamenti regionali.

Ci spiega Maurizio Palazzo, presidente del CAI finalese: “Al momento non ci sono grandi fondi regionali disponibili, o quantomeno non sono commisurati al grande impegno che richiede un’opera di mappatura di questo tipo. La maggior parte di essi, infatti, è stanziata per il monitoraggio e la manutenzione dell’Alta Via dei Monti Liguri e del Sentiero Liguria. Con le amministrazioni comunali del comprensorio le trattative sono ancora in fase di definizione, mentre abbiamo un accordo con la Regione che ci accredita il monitoraggio, la mappatura, e l’accatastamento. Attenzione, però: stiamo parlando di monitoraggio ma non di lavori, in quanto mi sta a cuore sottolineare che non vogliamo metterci in concorrenza con chi ne fa un’attività professionale, come ad esempio le cooperative specializzate in pulizia sentieri. Per quanto riguarda invece la parte programmatica, esiste proprio una legge dello Stato che prevede che sia messo a disposizione come CAI il nostro know how nel campo del coordinamento”.

Fatta questa premessa di carattere burocratico/organizzativo, Palazzo passa agli obiettivi: “Sul Finalese in questo momento abbiamo tre importanti sentieri, quello dedicato alla memoria del Vigile del Fuoco Ermano Fossati, quello detto del Purchìn (un anello Finalborgo-Finalborgo passando dalla Rocca di Perti, di grande importanza storica e archeologica, oltre che di avvicinamento alle Falesie, che prende il nome dal cosiddetto porcellino di terra, o in ligure purchìn, il simbolo della scuola di Alpinismo intitolata a Gianni Calcagno) e quello dei Carri Matti a Verezzi. Il Purchìn è stato primo sentiero finalese tracciato e mappato.

Oggi è un obiettivo primario far sì che essi vengano inseriti nella rete sentieristica ligure, ma per legge la pubblica amministrazione è il solo ente che può fare richiesta in tal senso. Un obiettivo generale è invece quello di una moratoria che definisca attività di ciclismo e discipline vertical; infatti – conclude Palazzo – sono trascorsi 10 anni dal boom delle discipline vertical, ma non c’è ancora una mappatura delle piste down hill e freeride; non deve esserci promiscuità tra moto, bici, trekking, perché questo tipo di situazione è pericolosa. Questo discorso non riguarda il cicloescursionismo, che ha altre regole e altre velocità di percorrenza. A tal proposito sarà giusto redigere una mappa ufficiale di tutti i percorsi, perché è giusto sapere dove sono i sentieri, come sono stati fatti e se sono state rispettate le regole di interesse generale, così da avere maggior chiarezza in nome della massima sicurezza di tutti i fruitori”.

Alberto Sgarlato

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