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Attualità | 19 novembre 2017, 11:54

Nasce a Savona il "ProGsecco", il vino per gli amanti del buon rock

Una trovata scherzosa nata per gioco tra un gruppo di amici musicisti, artisti e blogger

Nasce a Savona il "ProGsecco", il vino per gli amanti del buon rock

A Savona nasce un vino un po’ particolare: non chiamatelo prosecco, si chiama proGsecco ed è dedicato a chi ama il rock di qualità e un po’ “vintage”.

Facciamo un rapido excursus storico: oggi viene definito “rock progressivo” o più brevemente “prog-rock” quel genere musicale in auge soprattutto negli anni ’70, fatto di lunghe e complesse trame epiche, che in Gran Bretagna ha visto i suoi massimi esponenti in Genesis, Yes, King Crimson, Jethro Tull, Keith Emerson e che in Italia ha trovato una vera “seconda patria” grazie a nomi come Premiata Forneria Marconi, Banco del Mutuo Soccorso, Area e molti altri.

Torniamo ai giorni nostri, dove a Savona persiste un solido “zoccolo duro” di estimatori, musicisti, collezionisti e altre persone a vario titolo specializzate in questo genere, grazie all’opera divulgativa del blogger e scrittore Athos Enrile e grazie alla permanenza sul territorio di diverse band che portano avanti “il verbo”.

E così, durante una allegra conversazione tra amici savonesi con Athos Enrile e con Luciano Boero, che, oltre a essere il bassista de “La Locanda delle Fate” è di mestiere enologo e sommelier, è nata un po’ per gioco e un po’ per scherzo l’idea di inventare un “vino prog”. Questo calice di bollicine risulta perfetto per brindare proprio ai successi de “La Locanda delle Fate”, reduce da due concerti che hanno fatto registrare il pienone a Rio De Janeiro e che, il 9 dicembre nella natìa Asti, celebrerà l’addio alle scene dopo 40 anni di carriera.

Ecco che Athos Enrile ha comprato una manciata di bottiglie di vino bianco secco, Franco Piccolini, storico tastierista della prog-band Il Cerchio d’Oro (ancora in auge dopo 40 anni di attività e con un nuovo album pubblicato a luglio) ha stampato delle scherzose etichette e Marina Storace, moglie di Franco, che spesso ha messo le sue capacità artistiche a disposizione del Cerchio d’Oro per i bellissimi disegni di copertina, ha disegnato l’etichetta. E così è nato il “ProGsecco”.

L’etichetta rievoca una figura importante, nell’iconografia e mitologia prog-rock: il viandante presente sulla copertina di “Aqualung” dei Jethro Tull.

Si sa, i “progsters” o “proggers”, come amano definirsi gli amanti del genere, sono schivi di onori, glorie e popolarità, sono quasi come una setta e godono un po’ di questo status di “Riserva Protetta”. Per tutti questi motivi al momento non è in programma alcuna commercializzazione del ProGsecco, ma solo una manciata di bottiglie da scambiarsi tra amici/appassionati a Natale, magari ascoltando tutti insieme un buon disco (rigorosamente di rock progressivo, è ovvio!).

Ma chissà che un domani queste poche bottiglie di prosecco non raggiungano cifre collezionistiche da capogiro, esattamente come è successo, a molti anni di distanza, a tanti capolavori sconosciuti di rock progressivo italiano, oggi contesi nelle aste di tutto il mondo.

Alberto Sgarlato

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