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Attualità | 21 dicembre 2017, 15:12

L'ENPA commenta la normativa "anti-deiezioni" di Savona: "Ormai siamo al muro contro muro"

La Protezione Animali esprime la propria indignazione per le parole di un assessore savonese in un post sui social network

L'ENPA commenta la normativa "anti-deiezioni" di Savona: "Ormai siamo al muro contro muro"

L'ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, esprime il proprio disappunto per come si sta evolvendo la vicenda dell'ordinanza anti-deiezioni canine voluta dall'amministrazione comunale di Savona.

Commentano i portavoce dell'associazione animalista: "Ormai siamo al “muro contro muro” sull’ordinanza sui cani in centro; mentre i volontari della Protezione Animali chiedevano e chiedono un dialogo costruttivo per modificare l’ordinanza affinché sia meno punitiva e più efficace, la sindaca parla solo sui giornali rilanciando addirittura l’estensione della norma a tutta la città, mentre un suo assessore scrive su facebook: “... abbiamo toccato la lobby canina, del resto chi se ne frega.” Intanto ancora questa mattina sul sito istituzionale comunale non compare ancora il testo dell’ordinanza; fatto che, se da un lato si spera sia dovuto al ripensamento richiesto, dall’altro rende davvero opaca la “casa di vetro” comunale, con i cittadini ancora all’oscuro del testo ufficiale; e sempre più commercianti si dissociano dai colleghi che avevano, secondo la sindaca, chiesto l’intervento sanzionatorio, anche perché molti proprietari di cani, intimoriti, andranno a fare spese natalizie altrove; i volontari dell’Enpa, anche se impegnati in due raccolte di cibo per le colonie feline, saranno presenti con la raccolta di firme di una “petizione al sindaco” al raduno di protesta organizzato sabato alle 16 in piazza Sisto; presenti anche gli attivisti del Comitato Aree Canine.

Enpa continua a ribadire che norme così coinvolgenti la vita dei cittadini dovrebbero essere prima discusse con tutti gli interessati e non solo con i commercianti; ed essere poi illustrate, possibilmente con riunioni informative e, soprattutto, prevedere una fase di alcuni mesi di applicazione in cui le multe (da 50 euro a 500, così severe sono previste SOLO per i proprietari di cani e gli animalisti!) sono sostituite da “ammonizioni”; e magari smascherare e “pubblicare” i maleducati, anche con l’aiuto dei commercianti più esasperati che, testimoniando o con le telecamere di sicurezza, potrebbero segnalarli al comune.

E’ provato che imporre dall’alto e quasi istantaneamente disposizioni così severe otterrà purtroppo l’aumento dell’abbandono dei cani, con il Comune poi costretto a mantenerli nel canile comunale; purtroppo i proventi delle multe serviranno proprio a questo e non al canile comunale ed alle aree canine, ai quali la sindaca ha dichiarato di volerli esclusivamente destinare, dimostrando così, purtroppo, di non conoscere o ignorare anche altre problematiche animali cittadine, anch’esse bisognose d’aiuto e finora svolte in proprio da associazioni private come Enpa: del resto come potrebbe conoscerle se da oltre un anno è stata invitata – finora senza esito – a visitare la sede di via Cavour 48 r in cui si svolgono".

c.s.

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