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Attualità | 02 febbraio 2018, 17:31

Ata Savona, Causa (CISL): "Il Comune vuole cose impossibili. O ci impegnamo tutti a tenere l'azienda pubblica o ci dicano cosa vogliono fare"

"Il comune non solo non vuole versare ne' la cifra arretrata ne' adeguarla agli aumenti di servizi, ma, cosa ancora più assurda, ha tali pretese mentre propone di abbassare la Tari"

Ata Savona, Causa (CISL): "Il Comune vuole cose impossibili. O ci impegnamo tutti a tenere l'azienda pubblica o ci dicano cosa vogliono fare"

I sindacati non ci stanno e sulla situazione di Ata si vuole chiarezza. Afferma Danilo Causa segretario generale della Cisl: “Si è detto che la situazione nella quale versa l'azienda dipende dai lavoratori in malattia, dai cittadini che non comprano i posteggi e dai cittadini che sporcano le strade. Noi non ci stiamo”.

In tema di lavoratori in malattia afferma Causa: “Per quanto riguarda i 160 dipendenti a Savona si parla di una percentuale di circa 15% di assenteismo, ma in questi numeri sono compresi anche le persone assenti in malattia di lunga durata (malattie gravi) che sono almeno la metà del totale e che non sono mai state sostituite”.

Delicata, inoltre, la questione posteggi: “L’Azienda ha deciso di venderli, ma è andata male”.

Sull'influenza politica sulla vertenza Ata afferma Causa: “Abbiamo notato anche che alcuni politici di questa città vorrebbero vedere un piano industriale, e che vigileranno sul lavoro che farà l’Azienda. Credo che nessuno di loro, ne' di destra che di sinistra , abbia capito che ormai qui si naviga a vista”. Si chiede Causa: “Ma in tutti questi ultimi 5/6 anni qualcuno aveva mai controllato i piani “industriali”?”.

“Mancano almeno € 900.000 dalle casse di Ata, denaro che dovrebbe dare il Comune di Savona per rendere efficiente il servizio e per fare delle assunzioni per garantire una pulizia adeguata della città. Evitando magari il concordato in bianco proposto in questi giorni. - continua - Sentire lo stesso Comune fare delle richieste senza rispettare gli accordi sperando che avvenga il miracolo e che i pochi operatori sul territorio riescano a pulire, lavare le strade, raccogliere rifiuti e naturalmente aumentare la percentuale di differenziata pare inverosimile.

“Inoltre il comune non solo non vuole versare ne' la cifra arretrata ne' adeguarla agli aumenti di servizi, ma, cosa ancora più assurda, ha tali pretese mentre propone di abbassare la Tari mentre, nello stesso momento l’Azienda, come fonte di risparmio, ci propone la diminuzione dell'orario di lavoro ai dipendenti. Si tratterebbe di un risparmio di 200.000 euro all’anno dimenticando che attualmente a Savona mancano almeno 20 persone per poter effettuare le attività richieste”.

Conclude Causa: “Crediamo che queste ipotesi siano improponibile. Crediamo sia arrivato il momento di uscire allo scoperto. O ci crediamo tutti a mantenere pubblica questa Azienda e tutti fanno la loro parte, oppure l’amministrazione Comunale ci convochi e ci dica cosa vuole fare,senza aspettare che si concludano le indagini sulla Gestione precedente di Comune e Azienda; a quello ci penseranno gli enti preposti, noi non possiamo più aspettare”. 

Mara Cacace

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