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Politica | 18 luglio 2018, 19:38

Approvate oggi in giunta le modifiche alla legge regionale sul commercio per distributori carburante e rivendite giornali

Assessore Benveduti: “Serviranno a sostenere i piccoli esercizi commerciali dell’entroterra e a garantire servizi essenziali ai residenti”

Approvate oggi in giunta le modifiche alla legge regionale sul commercio per distributori carburante e rivendite giornali

La giunta regionale, su proposta dell'assessore regionale allo Sviluppo economico e al Commercio Andrea Benveduti, ha approvato oggi le modifiche alla legge regionale sul commercio 1/2007 per la nuova programmazione regionale, alla luce del nuovo quadro normativo nazionale e comunitario. I settori economici coinvolti dalle modifiche sono gli impianti di distribuzione carburanti - stradali e autostradali – e le rivendite di riviste e giornali. Nello specifico, per alcune zone interne svantaggiate, si deroga l’obbligo per gli impianti di vendita di avere anche carburanti ecocompatibili – metano e gpl -, mentre per le rivendite dei giornali si prevede di riqualificare le edicole e innovarle con nuovi servizi – info turistiche, rivendita ticket – per compensare il calo delle vendite dovute alla crisi dell’editoria e dando nel contempo servizi utili a residenti e turisti.

“Le modifiche – spiega l’assessore  Benveduti – sono frutto di un puntuale lavoro dei nostri uffici in stretta collaborazione e condivisione con le associazioni di categoria e Anci Liguria, attraverso i tavoli aperti dall’assessore Rixi per recepire e calare sul territorio, nel miglior modo possibile, gli adeguamenti normativi. Saranno poi portate in commissione e in consiglio regionale”. “Le modifiche – continua l’assessore Benveduti – sia sui distributori sia sulle rivendite dei giornali sono indirizzate ad alcune piccole deroghe che rendano possibile il mantenimento di servizi essenziali per i servizi rivolti agli abitanti delle aree interne svantaggiate. Servizi essenziali come l’approvvigionamento del carburante per auto, che in certe zone del nostro entroterra è oggi inesistente nel raggio di decine di chilometri, è il primo passo fondamentale per fermare lo spopolamento e quindi ricreare le condizioni minime essenziali per un rilancio economico delle vallate”.

cs

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