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Attualità | 24 gennaio 2020, 09:30

Venerdì con... #Immaginafamiglie. Il ruolo del padre: cambiamenti e dubbi

Inizia a partire da questa settimana su Savonanews una nuova rubrica curata dall'associazione di promozione sociale e culturale Immaginafamiglie

Venerdì con... #Immaginafamiglie. Il ruolo del padre: cambiamenti e dubbi

Il ruolo del padre ha subito da circa un secolo a questa parte una serie di mutamenti. Secondo alcuni antropologi la società nasce matriarcale, poiché le popolazioni primitive non comprendevano il ruolo del padre nel concepimento, aspetto che è perdurato a lungo per esempio presso i popoli dell'Oceania, e si mantiene presso i Na della Cina Meridionale; nell'antica Grecia avviene il contrario, si crede che il concepimento sia puramente maschile e la donna funga solo da contenitore per il feto, per cui la società diventa patriarcale e maschilista, come si evince dai miti e dalle leggende. Nasce una famiglia di tipo tradizionale, in cui vengono insegnate le regole a cui si dovrà attenere il bambino quando farà parte della società.

Il ruolo del padre è così fondamentalmente "normativo", garante dell'insegnamento e delle istituzioni, mentre spetta alla madre il ruolo affettivo. Questa è la struttura familiare che incontra Freud quando inizia la pratica della psicoanalisi, in un periodo storico, a cavallo tra '800 e '900, quando i mutamenti socio-culturali mettono in crisi le concezioni tradizionali a favore della libertà individuale.

È così che Freud scopre il complesso di Edipo, il conflitto con la figura paterna o, come scrive lo psicoanalista francese Jacques Lacan, "tra il Desiderio e la Legge", cioè tra il sogno individuale di autorealizzazione, che può essere in contrasto con le norme, e la necessità di conformarsi alle regole sociali, che il padre incarna. Col '900 la società occidentale affronta cambiamenti radicali: da una parte si affermano ideologie basate totalmente sulla libertà individuale, dall'altra rigide dittature, in cui però a garante della legge c'è un "uomo forte" che non rappresenta una figura paterna: infatti si rivolge ai compagni, ai camerati, ai cittadini, suoi pari. Il mito ripreso dalla psicoanalisi a rappresentare il mondo contemporaneo è quello di Narciso, il govinetto innamorato della propria immagine, senza relazioni o passioni al di fuori di sè ("Narcinismo" lo definisce la psicoanalista Colette Soler). Nell'epoca attuale, in cui emerge il concetto del "giovane" come figura desiderante (e consumista), il ruolo dei padri viene messo in discussione.

Molti elementi concorrono a questa crisi: l'esasperazione dello sviluppo tecnologico, per cui invece di essere i padri a trasmettere il proprio mestiere ai figli sono i figli a insegnare ai padri ad usare pc e smartphone; la tragedia delle guerre mondiali e dell'Olocausto, che ha portato a mettere in dubbio tutta la cultura tradizionale, mettendo in discussione non solo l'autoritarismo delle dittature ma il concetto di autorità in sè (degenerando anche nell'estremo opposto, come nella rivoluzione culturale maoista); il passare da una concezione normativa della famiglia ad una affettiva, per cui se è giusto che i rapporti familiari siano basati sull'amore e non sulla convenienza, si è però terrorizzati dal poter perdere l'affetto dei figli imponendo regole e frustrazioni. Se era terribile il "padre padrone" raccontato in molti film e romanzi, sono altrettanto problematici i suoi opposti, il "mammo", il "papà peluche", il papà "amicone" il papà bancomat, che cercando di evitare ai figli (e a sè stessi) ogni possibile scacco o frustrazione, ne creano altre, a cui a volte i ragazzi reagiscono patologicamente, cercando apposta la punizione. Si parla molto di padri assenti, ma il padre non è mai assente, perché inscindibile dal notro immaginario: Lacan prefersice parlare di "padre evaporato".

Ma fortunatamente i papà stanno riprendendo coscenza dei cambiamenti del proprio ruolo e si stanno interrogando su come reiventarsi, in un contesto di parità con le mamme e di gisuto rapporto coi figli. La nostra associazione, IMMAGINAFAMIGLIE, vuole contribuire alla riscoperta della figura paterna con una serie di iniziative: tra queste la prima sarà la mostra "La testimonianza del Padre" una serie di quindici ritratti fotografici eseguiti da Silvio Massolo, accompagnati da foto di backstage, didascalie in cui i padri ritratti si raccontano e alcune conferenze, che si svolgerà ad Albenga, presso Palazzo Oddo (via Roma 58) dal 25 gennaio al 2 febbraio. Nell'ambito della mostra si terranno alcuni eventi collaterali: due conferenze a cura di chi scrive, "Il padre dalla mitologia alla psicoanalisi", domenica 26 gennaio alle 17 e "Figure paterne (e orfani) nella letteratura e nel cinema", sabato 1 febbraio alle 17. Quindi, domenica 2 febbraio sempre alle 17 "Spunti dal progettonazionale FIAF "la famiglia in Italia", a cura di Paolo Tavaroli.


IMMAGINAFAMIGLIE

Associazione di promozione sociale e culturale – ente del terzo settore

L'associazione è nata dall'iniziativa di un gruppo di professionisti, psicologi, pedagogisti, psicoterapeuti, mediatori, arte terapeuti, fotografi allo scopo di fornire alle famiglie un punto di riferimento per confrontarsi, approfondire, condividere idee, progetti e affrontare le eventuali problematiche che quotidianamente possono presentarsi a loro, creando un luogo di confronto neutro e non giudicante a cui rivolgersi. IMMAGINAFAMIGLIE è un progetto condiviso e partecipato che propone di promuovere attività che nascono da un lavoro di analisi e raccolta dei bisogni sul territorio e dal confronto tra enti, associazioni e privati. La nostra associazione desidera diventare un luogo dove sia possibile trovare la soluzione migliore per quella persona, per quella associazione, per quel gruppo spontaneo, per quel professionista, dove poter affrontare l'argomento che in quel momento è sentito necessario. In ogni attività per noi è fondamentale creare uno spazio e un tempo “accogliente” per chi parteciperà.

L'autore di questo articolo:

Alfredo Sgarlato, nato a Ceriale l'8/1/1963 è psicologo e mediatore familiare. Iscritto all'albo degli psicologi della Liguria, ha avuto esperienze nel campo delle residenze per psicotici, delle tossicodipendenze, nella scuola e nella libera professione. Alla professione di psicologo aggiunge un'intensa attività di volontariato presso l'Unitre Comprensoriale Ingauna (di cui è anche stato presidente) e altre associazioni culturali del territorio, e nel tempo libero si occupa di giornalismo culturale.


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