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Attualità | 25 febbraio 2020, 14:02

Coronavirus, sindaci in Provincia alla ricerca della linea comune. Il Prefetto: “Non ho competenze specifiche, in caso di emergenza reagire restando uniti”

Contestata la Regione e l’ordinanza. Arboscello (Bergeggi) e Niero (Cisano): “Ci voleva una regia della Regione”; Sasso del Verme (Laigueglia): “La linea guida ce l’hanno data”

Coronavirus, sindaci in Provincia alla ricerca della linea comune. Il Prefetto: “Non ho competenze specifiche, in caso di emergenza reagire restando uniti”

Incontro tra i sindaci per coordinarsi sulla gestione dell’emergenza Coronavirus. 

Questa mattina in Provincia i primi cittadini del savonese si sono riuniti per trovare un punto d’incontro, una decisione univoca su come muoversi sul territorio per quanto riguarda la chiusura degli impianti sportivi e delle manifestazioni pubbliche. Con particolare attenzione anche alle misure di prevenzione per i dipendenti pubblici.

Alcuni sindaci hanno deciso di chiudere gli impianti sportivi, altri no, così come i mercati settimanali: il caso più emblematico è quello di Savona e Albissola Marina, in quest’ultimo comune il primo cittadino Nasuti ha deciso di chiudere gli impianti sportivi ma non il mercato; il sindaco Caprioglio invece ha sul territorio alcuni impianti aperti, altri chiusi e il mercato del lunedì è stato effettuato.

“Ci sono sindaci a disagio in questa situazione. In Liguria c’è un autorità sanitaria regionale e un’autorità sanitaria comunale e i Prefetti non hanno competenze specifiche, sarebbe un’interferenza. In questo momento non è successo ancora nulla in Liguria per fortuna, ma in caso di un’emergenza mi aspetto di vedere a Savona quello è avvenuto nel periodo alluvionale e delle mareggiate. In quel caso lavoreremo insieme, si prenda una decisione univoca, rimboccandosi le maniche”.

Così il Prefetto di Savona Antonio Cananà intervenuto alla conclusione della riunione dei sindaci, che ha voluto specificare alcuni aspetti alla luce di una nota del Ministero che chiedeva l'apertura di un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica dove venga coinvolta la Regione e che vede alcuni sindaci richiedere un'apertura del tavolo . 

"Nel momento in cui ci sarà un problema deciderò se e quando convocare il Comitato" continua il Prefetto.

Una lunga discussione ha visto una buona parte dei primi cittadini intervenire specificando alcuni aspetti sia direttamente legati ai propri territori che rispetto all’ordinanza regionale.

“Eravamo tutti in affanno, l’ordinanza è stata ampia e non restrittiva, lo potrebbe però diventare se ci fossero dei focolai. I Prefetti devono fare da regia tramite i Comitati per l’ordine e la sicurezza. C’è stato un momento di panico tra i sindaci, ma la nota del Ministero ci ha tranquillizzato” specifica il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio.

“Non abbiamo nessuna intenzione di fare ulteriori ordinanze, rispetto alla disposizione regionale. Ben venga la nota, sarebbe importante istituire un numero verde centrale per dare indicazioni varie, per chiarire i dubbi sull’ordinanza e specificando le misure di prevenzione per i dipendenti pubblici.

Abbiamo un compito di sorveglianza obbligatoria e penso ad esempio ai cinesi che abbiamo sul territorio, sapere da loro dove sono andati, cosa hanno fatto” continua Paolo Lambertini, Cairo.

“Vediamo di adottare tutti i provvedimenti necessari coordinandoci insieme. Abbiamo un turismo invernale che arriva anche dall’estero e ci chiedono se siamo sicuri. Con un pericolo serio ci vuole una risposta seria. Se è pericoloso andare a scuola, lo è anche fare sport” prosegue il primo cittadino di Finale Ugo Frascherelli.

“Non voglio fare polemica politica ma da sindaco, sono amareggiato. È assurdo che un primo cittadino debba chiedere alla Provincia di convocare una riunione di convocare tra sindaci, senza le opportune competenze e deve essere supportato. Non sono riuscito ad avere contatti con nessuno al momento, le notizie arrivano a noi come conferenze stampa. Ben venga la riunione ma serve qualcosa di più. È una situazione di emergenza o no? Vediamo come muoverci e in uniformità. Impianti sportivi chiusi a Albissola e la piscina aperta a Savona. Non ci siamo” dice il sindaco di Bergeggi Roberto Arboscello.

“Mi sembra sciocco non tenere una linea più rigida. Non capiamo se ci stanno dicendo tutto, se è un emergenza siamo poco rigidi, se non lo è lo siamo troppo. La deadline di domenica prossima non sarà la fine, potrebbe esserci ancora una settimana di chiusura” ha dichiarato Pignocca, Loano.

“Copriamo un pezzo e ne resta scoperto un altro. Vogliamo capire se c’è un criterio uniforme, capire che ci sia un’ordinanza ad hoc. Dobbiamo pensare anche per i dipendenti pubblici un indirizzo comune” dice Monica Giuliano, Vado.

“Ho chiuso il mercato perché se c’è un emergenza è un luogo dove qualcuno si incontra e lo stesso ho fatto per gli impianti sportivi. Per il futuro vedremo di fare diversamente. Comunque se gli impianti li chiudiamo dobbiamo farlo tutti” puntualizza Gianluca Nasuti, Albissola Marina.

“L’ordinanza regionale è stata costruita male e per non scontentare nessuno. Cosa faremo lunedì? C’è un programma dettagliato, un progetto? Ne sapremo quanto oggi. Manca una parte scientifica. Si proporrà probabilmente la quarantena come successo ad Albenga con una forma volontaria. Che strumento ho come sindaco però per obbligare le persone a stare in casa?” dice Riccardo Tomatis, Albenga.

“È difficile spiegare ai cittadini che abbiamo tenuto chiusa la parte del teatro e aperta quella del cinema così come tenere chiuso il mercato e aperto il supermercato. In questa situazione tenere la linea di ognuno è sbagliato, seguiamo la linea della Regione ma poi non facciamo ordinanze che aggiungano” ha dichiarato Luigi De Vincenzi, Pietra Ligure.

Scontro poi, che anticipa già le prossime regionali, tra due possibili candidati, nelle file della Lega e del Partito Democratico.

“Le linee guida sono quelle della Regione, ho chiesto anche io qualche risposta ma loro, rispetto a noi, hanno dei tecnici che li consigliano su come muoversi. Sicuramente ci sono dei buchi e ci vorrebbe una regia provinciale per concordare i dettagli” evidenzia Roberto Sasso Del Verme, Laigueglia.

“A me sembra un’emergenza. Bisogna avere il coraggio di dire certe cose. Non emettiamo solo ordinanze, parliamo con le persone e prendiamo determinate scelte. Doveva essere fatta una regia chiara da parte della Regione. Non si possono lasciare i territori abbandonati. Abbiamo tante problematiche da portare avanti oltre al Coronavirus. C’è stato un cortocircuito che è iniziato domenica pomeriggio e questi chiarimenti dovevano avvenire lunedì” risponde Massimo Neiro, Cisano sul Neva.

Luciano Parodi

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