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Economia | 22 aprile 2020, 16:20

Smaltimento dell'invenduto nel settore florovivaistico: ecco le indicazioni del Comune di Albenga

Via libera alla possibilità di smaltire l'invenduto su terreni privati (di proprietà o meno) utilizzandolo come ammendante, lavorato direttamente o presso impianti come compost

Smaltimento dell'invenduto nel settore florovivaistico: ecco le indicazioni del Comune di Albenga

L'Amministrazione Comunale continua a essere particolarmente attenta e vicina a tutte quelle categorie che, a causa del Coronavirus, stanno subendo delle gravissime conseguenze economiche.
Di fondamentale importanza, in particolare sulla piana ingauna, il comparto agricolo e florovivaistico.
L'Assessore all'agricoltura Silvia Pelosi e il Vicesindaco Alberto Passino, sin da metà del mese di marzo, in piena collaborazione con le associazioni di categoria, gli uffici comunali e gli imprenditori locali hanno cercato soluzioni ed elaborato proposte per supportare il settore.
Oltre alla richiesta di risposte e supporti economici agli Enti sovracomunali come Regione e Governo, è stata presa in considerazione in particolare la possibilità di considerare il prodotto invenduto non come rifiuto, ma come sotto prodotto.
A tal proposito gli uffici del Comune di Albenga si sono rapportati con quelli della Regione (ente che proprio pochi giorni fa ha deliberato nuove disposizioni in materia) ed hanno chiarito alcuni punti che, fino ad oggi, non erano ben definiti riguardo alla possibilità di smaltire l'invenduto su terreni privati (di proprietà o meno) utilizzandolo come ammendante, lavorato direttamente o presso impianti come compost.
Spiegano l'Assessore Pelosi e il Vicesindaco Passino: "Già durante il tavolo verde tenutosi in videoconferenza lo scorso 24 marzo abbiamo proposto la possibilità di considerare l'invenduto un NON rifiuto. In queste settimane era già pervenuto il parere positivo della Provincia, oggi, dopo aver ricevuto il conforto a tal proposito da parte della Regione, possiamo dire che questa possibilità può essere perseguita.
In questo modo, la stesura dell'invenduto o il suo compostaggio viene considerata come una lavorazione agricola e può avvenire sui propri terreni o di terzi".

Precisano ancora l'assessore Pelosi e il Vicesindaco Alberto Passino: "Naturalmente questa è una prima misura e siamo ancora in fase di confronto con la Regione per riuscire a offrire agli agricoltori ulteriori possibilità che vadano incontro alle loro esigenze."
 "Come Comune siamo anche pronti a mettere a disposizione un'area di nostra proprietà dove poter conferire il prodotto invenduto, attivando la procedura di deposito temporaneo, qualora la Regione ci dia delle garanzie circa la sostenibilità del operazione" concludono.

Comunicato stampa

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