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Eventi | 11 dicembre 2020, 09:25

La pianista finalese Elena Piccione tra prestigiosi traguardi internazionali e innovative tecnologie di registrazione e ascolto

L'artista, sempre più nota e stimata nel mondo musicale accademico, racconta in questa intervista a quali progetti sta lavorando

Ritratto di Elena Piccione (tutte le foto copyright Gubert Finsterle, per g.c.)

Ritratto di Elena Piccione (tutte le foto copyright Gubert Finsterle, per g.c.)

La pianista finalese Elena Piccione è stata recentemente protagonista di due importanti appuntamenti culturali per quanto riguarda il mondo dell’informazione musicale. La concertista è stata infatti intervistata dalla rivista specializzata on line nuke.nonsoloaudiofli.com e sul blog di YouTube “Beethoven’s Chopin Liszt”, il progetto del pianista cinese Yizheng He trasferitosi negli USA.

In tempi così duri e dolorosi per la musica, a causa del Coronavirus, per fortuna le moderne tecnologie giungono incontro agli artisti, offrendo nuove forme di collaborazione e di visibilità. Di questi recenti traguardi, ma anche di questo periodo cosi anomalo, di ricordi passati e di progetti futuri parliamo proprio con Elena Piccione nell’intervista che segue.

Partiamo proprio da “Non solo audiofili”: per chi vive la musica da concertista, che cosa si prova a “raccontarla dall’altra parte della barricata”, cioè dal punto di vista dell'audiofilo?

Questa primavera ho avuto l'occasione di conoscere il dr. Gubert Finsterle, noto al mondo audio come Andrea von Salis, già stimatissimo giornalista scientifico e recensore di apparecchiature audio “esoteriche” per le riviste Suono e Stereo.

Come titolare di AVS Research – ricerca e sviluppo in psicoacustica, ha sviluppato due brevetti nel campo. Uno è relativo alla riproduzione della musica in 3D a partire da qualunque fonte audio stereo, rappresentato dal software-sistema Andrea von Salis Virtual Audio Standard®, tra l'altro selezionato dal governo italiano quale rappresentante dell'eccellenza dell'Italia degli Innovatori in occasione dell'Expo di Shanghai, area “salute”.

Il secondo riguarda l'affinamento di ciò che già con il sistema A.v.S. si era realizzato, ovvero le sedute di PAT - Psicoacustica Transizionale©. Si tratta di sedute di ascolto effettuabili in cuffia di un particolare complesso sonoro appunto brevettato, che ha la capacità di aumentare la coerenza interna del sistema cuore-cervello, ottimizzandone il funzionamento.

Nel mio caso, o dei musicisti in generale, queste sedute sono state utilissime perché si accede di volta in volta ad una maggiore consapevolezza di sé e di ciò che si sta eseguendo, sciogliendo anche eventuali problemi di controllo dei movimenti o di memoria, come si può ascoltare dalle testimonianze presenti nel canale AVS Research su YouTube.

Questa premessa è necessaria per comprendere appieno il percorso formativo che ho iniziato con Finsterle quest'estate e che è ancora in corso. Esso prevede infatti di eseguire un brano già “pronto”, essere registrati con la particolare tecnica in doppio binaurale da lui messa a punto (A.v.S. 3D-HD Recording), riascoltarsi immediatamente dopo con un normale sistema stereofonico (linearizzato dal software A.v.S.) avendo la sensazione di percepire la realtà della propria esecuzione: come se stessi ascoltandomi suonare proprio il pianoforte che ho davanti a me. Quale musicista, questi riascolti hanno l'effetto di farmi rendere perfettamente conto di ciò che sto facendo al pianoforte, spazzando d'un colpo le fantasie che sempre ci si fa quando si sta eseguendo un brano: si ode ciò che si è fatto, punto. Ogni microdettaglio, ogni sfumatura di suono, come il suono vola o meno nello spazio: tutto è ricostruito in 3D come realtà virtuale e senza alcun artifizio elettronico. La si potrebbe definire una registrazione e riproduzione “bio”, senza additivi aggiunti e mantenendo il “sapore” originale intatto. Questi ascolti, assieme al “reset-ottimizzazione” del cervello poi effettuati con la seduta di PAT, consentono di maturare artisticamente (ma anche nella vita in generale) molto rapidamente: si deve accettare qualche “sberla” al proprio ego ma solo così si cresce.

Dal punto di vista della pura qualità dell'ascolto come fossi un audiofilo, sapere che esiste la possibilità di poter percepire esattamente quello che ho eseguito ovunque nel mondo (basta uno stereo ben messo a punto) è uno dei motivi per cui ho scelto sia di iniziare tale percorso di formazione e registrazioni, che di collaborare con AVS Research, in qualità di co-direttore artistico di Andrea von Salis Recordings. In breve, qui non si tratta solo di “alta fedeltà” della registrazione e riproduzione: qui il sistema audio “sparisce” per lasciare posto solo al pianoforte e alle sue magiche sonorità.

In questa foto: Elena Piccione in conversazione col Dott. Gubert Finsterle (copyright Gubert Finsterle, per g.c.)

- E passiamo ora al blog “Beethoven’s Chopin Liszt”: attualmente che percezione si ha della scena musicale italiana all’estero?

Direi molto positiva. L’Italia è una fucina di talenti musicali e quando si è all’estero, basta dire di essere italiani per cogliere immediatamente negli interlocutori un’espressione di piacevole sorpresa, spesso seguita da un prolungato “oh!” e dalla pronuncia incerta ma teneramente volenterosa del nome di qualche nostro artista, musicista, scrittore o città d’arte.

I nostri conservatori hanno formato e continuano a formare musicisti di altissimo livello, che suonano in tutto il mondo e tengono masterclass nelle più importanti università d’oltreoceano od asiatiche. Ed è proprio in Asia che i musicisti italiani sono particolarmente ricercati, in quanto portatori di una ricca e vasta eredità musicale e culturale. Molti studenti provenienti soprattutto da Cina, Giappone, Corea del Sud, Taiwan decidono di trasferirsi in Italia per proseguire la propria formazione musicale ed affinare la propria conoscenza della musica classica occidentale.

Nel loro immaginario collettivo, l’Italia è la patria dell'arte e della musica e la formazione musicale italiana è spesso sinonimo d’eccellenza.

In questa foto: Elena Piccione al pianoforte (copyright Gubert Finsterle, per g.c.)

La carriera artistica porta inevitabilmente a viaggiare molto. Ma che ricordi custodisce dentro di sé della Sua Finale Ligure, dei Suoi primi passi nel mondo della musica, le prime lezioni, i primi insegnanti?

Ricordo con molto affetto e stima la mia prima insegnante di pianoforte, il M°Stefania Tigossi, con la quale è rimasto un bellissimo rapporto di amicizia. E’ sempre stata molto dolce e paziente con me, nonostante il mio temperamento vivace e a tratti impetuoso, che mi portava ad innamorarmi di pezzi impossibili in relazione alla mia giovane età (per esempio, la Sonata in si minore di Liszt) e a trascurare pezzi tradizionalmente indicati per sviluppo musicale dei principianti. Alla fine, grazie alla sua vasta cultura musicale, riuscivamo sempre a trovare un compromesso. Stefania ha saputo guidarmi in maniera sapiente, consentendomi di iniziare gli studi in conservatorio con un repertorio ed una cultura musicale notevoli, per una ragazzina di tredici anni. Mi ha insegnato ad essere disciplinata e costante nello studio, senza che nemmeno me ne accorgessi. Mi ha trasmesso l’amore per la musica e mi ha insegnato come trasmetterlo agli altri. Senza Stefania sarei una musicista diversa. O forse, non sarei mai stata una musicista.

Ricordo con riconoscenza anche il mio insegnante di teoria e solfeggio, il M° Salvatore Scarlata che, con una dose di giusta severità, rigore e con un livello altissimo di professionalità, mi ha fornito delle fondamenta teoriche solide, consentendomi di affrontare i repertori più disparati, senza la minima incertezza dal punto di vista ritmico, cosa - mi creda - non così scontata come potrebbe sembrare.

E poi i primi concerti: ricordo in particolare il primo, dodicenne, presso la Piaggio Aero Industries (ora Piaggio Aerospace), trasmesso in tempo reale presso la sede di Genova. Immancabile a tutti i miei concerti tenuti nel finalese, il notaio, appassionato di musica, Flavio Brundu. Onnipresenti anche l’assiduo frequentatore di concerti Gino Galea, conosciuto da tutti i finalesi, e l’ex-secondo violino dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo, Pierluigi Bado, recentemente scomparsi, che mi hanno sempre incoraggiata a proseguire gli studi musicali e a cui va sovente il mio pensiero, quando passeggio per le vie della magica Finalborgo o semplicemente, quando suono composizioni a loro care.

Naturalmente, sempre presente nei miei ricordi musicali d’infanzia è la mia famiglia: non passava Natale o compleanno, infatti, senza ch’io ricevessi qualche spartito o cd (su mia richiesta, ben inteso) dai miei zii, nonni o genitori. E sono proprio i miei genitori, Antonio ed Eulalia, ad avermi sempre sostenuta nei miei studi musicali e nel mio studio quotidiano: mio padre, di ritorno dal lavoro, veniva spesso in camera mia a sentire i frutti della mia giornata di studio, spronandomi, fin da piccola, ad andare oltre i segni grafici impressi sullo spartito, con considerazioni di carattere musicale ed estetico non di rado paragonabili a quelle che si sentono da rinomati professori ai corsi di perfezionamento. Mia madre invece era il mio pubblico principale: quando mio padre non c’era, mia madre veniva da me “sequestrata” e “obbligata” ad ascoltare le mie esecuzioni.

Questi e tanti altri sono i ricordi che mi legano a Finale, dai primi concerti da camera e da solista, all'appuntamento estivo col Concorso Palma d'Oro, a cui non ho mai voluto partecipare ma grazie al quale ho potuto stringere dei rapporti d’amicizia solidi e duraturi con dei musicisti di prim'ordine.

Mi sento molto legata alla mia città natale e, in generale, alla Liguria. Amo il mare d’inverno, lo sciabordio delle sue onde sugli scogli, le spiagge pressoché deserte, il paesaggio aspro e selvaggio del Ponente Ligure e porto dentro di me la Liguria dei versi di Montale, Caproni, Sbarbaro, nonché delle canzoni di De André. Anche se viaggio, anche se vivo nella Bassa padana, la mia amata Liguria è sempre con me.

Siamo giunti a dicembre 2020, l’anno è quasi finito e tutti ci auguriamo che il 2021 sia meglio di così, in ogni campo. Come ha vissuto questi mesi così particolari?

Come espresso più sopra, buttarmi nel “magico mondo” della PAT e di questi ascolti è stato come vivere in un mondo di bellezza protetto, passando dal mio studio bolognese, dove insegno e mi preparo, a quello milanese di AVS Research, dove cerco di produrre bellezza e migliorare me stessa da tutti i punti di vista. Per esempio, mi sono scomparse delle “dipendenze” alimentari da caffè e cioccolato senza che neppure ci facessi caso, sono svanite quasi subito delle occhiaie che avevo da tempo, ho nettamente migliorato la mia capacità di memorizzazione nell'apprendimento delle lingue straniere che sto studiando nel contesto di un mio percorso universitario.

–In questa foto: Elena Piccione al pianoforte (copyright Gubert Finsterle, per g.c.) 

Un anno che finisce è sempre tempo di bilanci ma anche di progetti: a che cosa sta lavorando attualmente?

Assieme a Finsterle-von Salis stiamo cercando di far conoscere sia questa modalità di registrazione A.v.S. 3D-HD sia il percorso formativo per musicisti con la PAT.

Per un musicista è facile ed immediato comprendere cosa possiamo fare: per un primo “assaggio”, basta venire in studio ed eseguire un proprio brano e poi riascoltarsi immediatamente dopo a tre metri dal pianoforte: oltre a giornalisti di settore che ne hanno già parlato, come per esempio in “Alla ricerca della verità” di Angelo Jasparro (www.audio-activity.com), talvolta ho assistito al senso di sorpresa del musicista al partire della riproduzione. Fanno un salto sulla sedia e l'attenzione viene subito catturata, perché non ci si aspetta un realismo così disarmante.

Ricordo un caso (mi ero allontanata per lasciarlo solo, ma osservavo cosa faceva) dove il musicista si è alzato dalla sedia, per andare a guardare dentro il pianoforte aperto di fronte, per essere sicuro che non ci fosse qualche trucco meccanico che lo facesse suonare. E il tutto con due casse che hanno le dimensioni di una scatola di scarpe: ci starebbero in ogni salotto e ben installate e tarate tutti potrebbero “vedere” e sentire il pianoforte transustanziato lì di fronte.

Ecco, non si tratta di registrare e riprodurre il pianoforte, si tratta di transustanziarlo in un altro luogo. Per la mia arte non potrei desiderare di meglio.

Pensiamo anche di fare dei “concerti virtuali”, portando il sistema di riproduzione sul palco o in una sala di casa e lì “transustanziare” l'evento registrato in studio... potrei ascoltarmi in totale relax finalmente!

Gli effetti delle sedute di PAT sono altrettanto sorprendenti per coloro che scelgono di sottoporvisi e, in parte, li ho più sopra già descritti.

Per spiegare perché questi suoni “matematici”, che potrebbero essere una forma estrema di musica aleatoria, come Finsterle spiega in un recente spettacolo “virtuale” titolato Pink Noise, nell'ambito di Electroclassic Festival, organizzato a Milano dalla famosa arpista M° Floraleda Sacchi, visibile anche ora da YouTube, ci vorrebbe appunto Finsterle stesso... Io so che le tre leggi fisiche che spiegano il fenomeno dell'incremento dei dominii di coerenza a partire da questa stimolazione sonora sono il principio di indeterminazione di Heisenberg, il secondo principio della termodinamica e la legge di Weber-Fechner. Oltre non so andare... ma potrebbe venire a Milano Lei a fare questa esperienza e parlarne direttamente con Finsterle.

Concludiamo questa intervista lasciando la parola alla musica: questa, infatti, è la più recente performance pubblicata on line da Elena Piccione. L'esecuzione risale alla fine di novembre ed è on line dal 1° dicembre.

J. S. Bach Prelude and Fugue no. 1 in C Major BWV 846 AVS 3D-HD rec

Alberto Sgarlato

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