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Economia | 25 gennaio 2021, 13:08

Amianto, mesotelioma e tutela della salute

Il mesotelioma è con l’asbestosi la malattia dell’amianto

Amianto, mesotelioma e tutela della salute

Il mesotelioma è con l’asbestosi la malattia dell’amianto. Laddove sono stati utilizzati e lavorati questi minerali fibrosi, ci sono queste malattie che sono quasi sempre di origine professionale. Le malattie patologie asbesto correlate colpiscono, purtroppo tutti gli organi delle vie respiratorie. Infatti, anche il tumore della laringe e del polmone, cui si è aggiunto quello delle ovaie, sono asbesto amianto correlati.

Così per quanto riguarda il tumore della faringe, dello stomaco e del colon retto, piuttosto che dell’esofago. Poi ci sono le altre malattie fibrotiche tra le quale le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici, che in molti casi anticipano il mesotelioma pleurico.

Il dibattito emerso nel corso della trasmissione ONA

In occasione della sedicesima puntata di ONA News è stato sottolineato l’urgente bisogno di consolidare il sistema sanitario pubblico. Nel concreto si parla della necessità di investire sulle più eccellenti figure professionali in modo tale che esse possano serenamente lavorare per la salute dei cittadini.

L’episodio del notiziario è, come sempre, sapientemente condotto dal Dott. Massimo Maria Amorosini. Gli ospiti coinvolti nel dibattito sono stati:

  • L’Avv. Ezio Bonanni, Presidente ONA; 

  • Il Prof. Marcello Migliore, Ordinario di chirurgia toracica presso l’università di Catania, nel Comitato Tecnico Scientifico ONA;

  • Il Prof. Pietro Sartorelli, Professore Ordinario Medicina del Lavoro Università degli Studi di Siena nel Comitato Tecnico Scientifico ONA. 

La puntata può essere consultata al seguente link

Necessaria maggiore attenzione delle istituzioni per la tutela dell’ambiente

Nel corso della trasmissione è intervenuto l’avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA, il quale ha ribadito la necessità di testare tutte le sostanze chimiche prima del loro utilizzo. Così che tutto ciò che viene posto in commercio oppure utilizzato nella produzione sia sicuro per la salute e per l’ambiente. Molte volte, nel passato, solo dopo che ci sono stati casi di inquinamento e di epidemia, le sostante cancerogene sono state bandite in modo tardivo.

Il caso dell’amianto ha dimostrato che molte volte si privilegi il profitto sulla salute e questo ha causato e continuerà a causare centinaia di migliaia di morti.

Quindi, tutelare la salute vuol dire tutelare l’ambiente ed evitare di utilizzare materiali cancerogeni. Così nell’agricoltura (pesticidi e fertilizzanti non testati), piuttosto che nell’industria.

Se proprio è necessario utilizzare queste sostanze, occorre il confinamento dei luoghi nei quali c’è rischio di dispersione. Inoltre bisogna utilizzare i dispositivi di protezione individuali. In più è necessaria la bonifica.

La vicenda del coronavirus dimostra che senza il rispetto per la salute e l’ambiente, vi è un disastro anche di natura economica. Per questo occorre reprimere anche con una politica estera attenta, quelle condotte di alcuni Stati, come la Cina, che non si fanno scrupoli. Anche il rispetto dell’igiene alimentare è fondamentale, proprio per evitare di innescare quel salto di specie che si è verificato nel covid-19.

Il ruolo della politica e delle istituzioni per la salute del cittadino

La nuova frontiera della politica e delle istituzioni, innanzitutto quelle europee e governative, non può che essere quella della tutela della salute e dell’ambiente.

Queste tutele presuppongono un impegno globale di tutti gli stati e di tutte le istituzioni ai diversi livelli. Occorre ripristinare, dopo la Presidenza Trump, quell’impegno contro l’inquinamento ambientale, e riportare al centro la lotta contro il surriscaldamento globale.

Lo stesso impegno dell’Unione Europea non è da solo sufficiente, per poter affrontare e risolvere questi temi. Lo dimostra il caso dell’amianto, ancora utilizzato in India, in Cina e Russia.

La nuova sfida globale che ci attende è la salvezza del pianeta. L’impegno deve essere comune e deve riguardare tutte le discipline, tra le quali anche quelle economiche. La nostra politica economica deve includere un potenziamento della sanità pubblica. Questa nuova politica deve ripristinare le doverose risorse necessarie per potenziare le strutture e l’utilizzo delle professionalità. Il personale medico e paramedico ha dato ampia dimostrazione di eccellenza e dedizione. Ma sono necessarie risorse e l’utilizzo delle nostre eccellenze. Tra queste, il Prof. Marcello Migliore e il Prof. Pietro Sartorelli, e migliaia di altri nostri scienziati.

Inoltre, deve essere valorizzata la medicina del lavoro, in chiave eminentemente preventiva. La triste vicenda del mesotelioma, si caratterizza per l’alto indice di mortalità e per le poche aspettative di vita.

Questo è uno dei veri banchi di prova, emblematico della necessità di una nuova politica, finalmente più attenta alla salute del cittadino rispetto alle c.d. esigenze di bilancio.

Le malattie oncologiche e la necessità di non abbassare la guardia

Serve meritocrazia nei posti chiave della sanità, i dirigenti non possono essere scelti in base a criteri di appartenenza politici e la sanità privata non può soppiantare quella pubblica. La tutela della salute si fa prima di tutto contro l’inquinamento e contro i cancerogeni. Innanzitutto con la cultura della sicurezza e della prevenzione primaria e poi con il disinquinamento. Per esempio, l’amianto si associa anche ad altre malattie, quali il tumore del polmone che sono multifattoriali.

Ma se teniamo conto di tutti i cancerogeni del polmone e quindi le esposizioni sono multiple a più cancerogeni, serve a poco la politica contro il fumo. Se poi infatti ci sono esposizioni al benzene, fumi ed amianto. Così il tumore del polmone segna nuovi picchi anche se il numero dei fumatori è in discesa.

Nell’era del coronavirus, è molto importante non abbassare la guardia nella diagnostica delle malattie oncologiche. Occorre un nuovo protocollo per le vittime e gli esposti ad amianto. Occorre potenziare gli strumenti diagnostici, in modo tale che il covid-19 non ci distragga dalla necessità di proteggerci da tutte le altre malattie.

La necessità di non ritardare le operazioni chirurgiche per i malati di amianto

Nel corso del 2020, abbiamo ricevuto almeno 2000 segnalazioni di nuovi casi di mesotelioma. Tra questi almleno il 93% sono casi di mesotelioma pleurico.

In questo contesto l’ONA deve registrare suo malgrado dei casi veramente incresciosi, che ha sottolineato e sottolinea all’opinione pubblica e alle istituzioni.

Uno di questi è il caso del Prof. Marcello Migliore, chirurgo toracico specialista nella chemioterapia intratoracica iperterminca . Con questa particolare tecnica di chirurgia toracica mini invasiva, si evitano per le vittime dell’amianto gli interventi demolitivi. In precedenza, l’operazione chirurgica portava ad estirpare un polmone e tutta la pleura. Questa tecnica che non allungava la vita, ma rendeva gli ultimi mesi ancora più penosi, è ormai superata.

Il Prof. Migliore, una nostra eccellenza all’estero

Titolare della cattedra di chirurgia toracica presso la Facoltà di Medicina del Policlinico Universitario di Catania, si è trovato nell’impossibilità dal 2019 di poter proseguire il suo lavoro da chirurgo. Per questi motivi opera ora presso l’University hospital di Cardiff. In questo modo i nostri pazienti, in particolare quelli siciliani, sono rimasti privi della possibilità di poter accedere a queste terapie.

I risultati in Sicilia erano stati eccellenti. È necessario che questa risorsa venga ripristinata!

Le eccellenze della medicina e le terapie innovative

Il Prof. Marcello Migliore è apprezzato in ambito internazionale. La sua tecnica chirurgica ha assicurato ai pazienti siciliani operati a Catania e vittime di mesotelioma pleurico, un indice di maggior sopravvivenza e a migliori condizioni.

Nel corso della tramissione, il prof. Migliore ha spiegato bene in cosa consiste la sua innovativa tecnica operatoria del mesotelioma pleurico. Questa tecnica è apprezzata in tutto il mondo (HITHOC & the guidelines for management of malignant pleural mesothelioma: Why inclusion matters – Thoracic Surgery).

Questa tecnica del Prof. Migliore comporta la circolazione di una soluzione di chemioterapia riscaldata e ad alta concentrazione in tutta la cavità toracica per 60 minuti immediatamente dopo un intervento aggressivo al mesotelioma. In questo modo, le chance di sopravvivenza salgono fino a superare i 5 anni nel 30% dei casi.

A seguito della sua esperienza come docente nelle più rinomate facoltà europee e degli Stati Uniti, ha fatto ritorno in Sicilia. Nel corso della trasmissione, il Prof. Migliore ha dichiarato: L’attenzione che l’ONA mette sui pazienti affetti da patologie asbesto correlate, ma che a largo spettro, investe anche tanti professionisti della sanità e della salute, ma non soltanto, anche sollecitando lo Stato agli investimenti che dovrebbero essere fatti a vantaggio dei cittadini, io credo che sia veramente un dono il fatto che si sia fondata l’ONA, e che possa servire, non soltanto ieri, ma oggi, e soprattutto domani a dare ai cittadini non solo informazioni, ma anche delle speranze, vere speranze di lunga sopravvivenza e qualità di vita soddisfacente per tutti i pazienti affetti da questa triste patologia (mesotelioma)”.

La tutela contro le malattie professionali: il ruolo della medicina del lavoro

Questa malattia richiede la diagnosi precoce e l’abilità del chirurgo. In questo contesto, il 2020 si è caratterizzato per una più alta incidenza di mortalità. Il Covid-19.

L’anno appena trascorso è stato caratterizzato da un continuo stato di allerta causato dalla pandemia da Coronavirus. Le forze politiche e sanitarie hanno, giustamente, adottato tutte le precauzioni del caso per arrestare i decessi causati dall’epidemia.

La scelta è stata quella di mettere al primo posto la salute dei cittadini, anche a costo di causare gravi danni all’economia. Non è comprensibile, alla luce di tutto ciò, che quando si parla di rischi legati ad esposizione ad amianto, la risposta sia una completa indifferenza. Quasi come se le vittime da asbesto siano meno importanti di quelle da Covid-19.

Quanto è importante la prevenzione sui luoghi di lavoro?

Quello che ha portato alla luce l’epidemia sono state le lacune in merito al campo della medicina preventiva e alla sicurezza sul lavoro. Tanto è stato fatto ad oggi ma c’è ancora molto da fare in merito alla prevenzione sanitaria sui luoghi di lavoro.

Prevalentemente in campo medico è appurato quanto sia fondamentale prevenire situazioni di rischio. Infatti, generalmente si intende per circolarità della prevenzione si intende quella primaria, secondaria e terziaria.

La prima prevede gli interventi destinati ad ostacolare l’insorgenza delle malattie nelle comunità, combattendo le cause e i fattori predisponenti. Successivamente la prevenzione secondaria ha come obbiettivo l’individuazione precoce dei soggetti malati o ad alto rischio per poter ottenere la guarigione o limitare le conseguenze. Infine, l’ultima è estremamente importante poiché consente alle vittime e ai familiari essere sostenuti nelle spese causate dalla malattia.

Siena: centro di eccellenza della medicina del lavoro. Necessaria la valorizzazione

La buona politica dovrebbe valorizzare i nostri centri di eccellenza. La vicenda del ritardo nella consegna dei vaccini covid dimostra quanto sia importante la ricerca scientifica dei nostri centri di eccellenza. Tuttavia anche l’attuale Governo appare poco reattivo e soprattutto trascura un po’ i nostri centri di eccellenza.

C’è da ritenere che anche grazie all’apporto del Sen. Riccardo Nencini, la buona politica possa ispirare di valorizzare con le necessarie risorse i nostri centri di eccellenza. Nella medicina del lavoro, l’ONA deve segnalare alla politica nazionale il ruolo della clinica del lavoro dell’Università di Siena.

Certamente non sconosciuto alla Regione Toscana, che lo ha eletto centro di eccellenza, ma è necessario un supporto e una valorizzazione di carattere nazionale.

Solo così si possono implementare e mettere a servizio del cittadino tutte le potenzialità della professionalità del prof. Pietro Sartorelli e della sua equipe di medici del lavoro. In questo l’ONA rivolge un pressante appello a tutte le forze politiche, comprese quelle di opposizione.

La salute non ha colore politico e quindi la tutela del cittadino, e quindi anche quella del cittadino lavoratore deve essere messa al primo posto.

Nel suo intervento ad ONA News – ONA TV, il prof. Sartorelli ha illustrato le attività della Clinica del Lavoro dell’Università di Siena.

Presso tale clinica del lavoro sono accorsi i lavoratori esposti ad amianto dalla Toscana, e dal resto di Italia, ciò ha permesso la diagnosi precoce in molti casi. Quindi le cure migliori e tempestive e la denuncia di malattia professionale che ha permesso di attivare il percorso INAIL. In questo modo il cittadino vittima di malattia asbesto correlate, ovvero di altre malattie professionali, può ottenere il giusto ristoro.

L’ONA prosegue il suo impegno anche nella tutela legale delle vittime dell’amianto, sia dal punto di vista previdenziale che del risarcimento dei danni.

Questa problematica riguarda anche le Forze Armate. Infatti anche in tempo di pace le nostre forze armate sono state funestate da un numero elevato di malattie asbesto correlate. Inoltre l’esposizione a nano particelle, per l’uso di proiettili all’uranio impoverito, piuttosto che a gas radon, ha determinato una più alta incidenza di neoplasie.

Recovery plan per ambiente e salute

Il Governo italiano è atteso da una sfida importantissima, usare al meglio le risorse europee. L’ambiente e la salute, il disinquinamento e il potenziamento della sanità pubblica, le strutture e le risorse umane, saranno il banco di prova che ci potrà permettere non solo di uscire dalla pandemia, ma anche di rilanciare la nostra economia.

Queste risorse non vanno sprecate nell’assistenzialismo, populistico e pre elettorale. Anche la creazione del lavoro è fondamentale e presuppone il rilancio delle attività e del sistema produttivo. Occorre evitare che dal 1aprile del 2021 ci siano milioni di nuovi disoccupati, non potendo essere sufficiente il solo reddito di cittadinanza, che è una tutela al ribasso del tutto insufficiente a garantire il pieno sviluppo della persona umana e la sicurezza del futuro.

Ezio Bonanni

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