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Economia | 31 gennaio 2021, 07:45

Aperture-chiusure delle imprese, nel 2020 saldo negativo nel savonese: 1.412 nuove aziende, ma 1.487 hanno cessato la loro attività

É quanto emerge dai dati di Unioncamere-Infocamere: in tutto il Nord-Ovest solo la provincia di Imperia e quella di Torino hanno visto la nascita di nuove attività superiore rispetto alle chiusure

Aperture-chiusure delle imprese, nel 2020 saldo negativo nel savonese: 1.412 nuove aziende, ma 1.487 hanno cessato la loro attività

1.412 nuove aziende rispetto a 1.487 che hanno cessato la loro attività. É quanto emerge dai dati di Unioncamere-Infocamere relativamente alla nati-mortalità delle imprese in provincia di Savona nel 2020.

Nell'anno conclusosi ormai un mese fa, in tutto il Nord-Ovest solo la provincia di Imperia e quella di Torino hanno visto la nascita di nuove aziende superiore rispetto alle chiusure. Come emerge dai dati nelle tre regioni del Nord Ovest, il dato è sceso sotto quota 600.000. Al 31 dicembre scorso, infatti, i due enti ne hanno censite 599.875, quindi 1.359 in meno rispetto alla stessa data del 2019. In particolare: 426.314 in Piemonte, 161.349 in Liguria e 12.212 in Valle d'Aosta. 

Nella nostra regione si sono iscritte alle Camere di commercio 7.362 attività, a fronte delle 7.748 che invece si sono cancellate; la perdita 2020 è stata quindi di 386 aziende. In Valle D’Aosta l'anno scorso, ne sono nate 605 mentre hanno chiuso definitivamente i battenti 607; in Piemonte hanno invece, avviato l'attività 20.942 azienda e l'hanno cessata 21.913 (saldo negativo di 971). Dunque, nel Nord Ovest, l'anno scorso, hanno cessato l'attività oltre 30.000 imprese.

Come già svelato in apertura, Unioncamere e Infocamere hanno registrato la nati-mortalità delle imprese anche per singola provincia. Così emerge che le nuove iscrizioni sono state 1.219 nell'imperiese (1.209 le cancellazioni), 3.740 nel genovesato (4.054), 1.412 nel savonese (1.487) ed infine, 991 nello spezzino (998). Guardando le altre regioni e province le nuove iscrizioni sono state 1.749 nell'alessandrino (2.102 le cancellazioni), 1.017 nell'astigiano (1.137), 631 nel biellese (766), 2.944 nel cuneese (3.352), 1.453 nel novarese (1.530), 11.919 nella provincia di Torino (11.558), 564 nel Varbano-Cusio-Ossola (667) e 665 nel vercellese (801).

Soltanto le province di Torino e di Imperia, dunque, hanno chiuso il 2020 con un risultato positivo: il capoluogo piemontese ha registrato l'aumento di 361 imprese e di 10 la provincia dell'estremo ponente ligure. 

Nonostante l’emergenza coronavirus sul territorio nazionale l’anno scorso le le imprese nate sono state 292.308, a fronte delle 272.992 (+19.316) che hanno definitivamente abbassato la saracinesca. A fine dicembre, pertanto, lo stock complessivo delle imprese esistenti ammontava a 6.078.031 unità.

Rispetto al 2019, la rilevazione 'Movimprese' segnala che le iscrizioni sono diminuite del 17,2%. Parallelamente, le cessazioni hanno fatto segnare un calo del 16,4%. La forte contrazione dei flussi di iscrizioni e cancellazioni delle imprese impone cautela nella quantificazione delle conseguenze del forzato rallentamento delle attività in molti settori economici. 

Per stabilire l’entità degli effetti prodotti nel 2020 dalla crisi pandemica sul tessuto imprenditoriale occorrerà attendere le risultanze del primo trimestre dell’anno in corso. Solitamente infatti, molte comunicazioni di chiusura dell’attività pervenute al registro delle imprese negli ultimi giorni dell’anno vengono statisticamente conteggiate nel nuovo anno.

redazione

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