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Politica | 10 marzo 2021, 13:00

Savona 2021, l'ex vicesindaco Di Tullio motiva il suo sì a Santi: "Terrebbe in ordine la città e si preoccuperebbe di non ridurla alla fame"

"Un'alternativa a questa amministrazione criticata non esiste, per questo nasce in larga parte il sostegno a Santi"

Savona 2021, l'ex vicesindaco Di Tullio motiva il suo sì a Santi: "Terrebbe in ordine la città e si preoccuperebbe di non ridurla alla fame"

"Qualcuno si è stupito per il mio appoggio a Piero Santi. Più che di appoggio, si trattava e si tratta di incoraggiamento a proseguire nella creazione di una lista civica, terzo incomodo capace di raccogliere il voto di tanti Cittadini “normali”, che giudicano senza tanti voli pindarici come disastroso lo stato della Città e individuano una persona in grado di occuparsene. “L'unico che fa qualcosa” come si legge in tanti commenti anche di elettori chiaramente di sinistra".

L'ex vicesindaco nella giunta Berruti Livio Di Tullio dopo le parole di sostegno all'assessore ai lavori pubblici Pietro Santi (leggi Qui) che aveva lanciato sondaggio tra i cittadini per una sua discesa in campo come candidato sindaco di una lista lista civica, è voluto entrare nel merito della questione.

"Il primo paradosso è proprio questo: il sostegno a Santi è, per larga parte, di cittadini critici verso l'attuale amministrazione ma che non nutrono alcuna fiducia nell'opposizione, nel centro sinistra. Anzi, non viene nemmeno presa in considerazione l'ipotesi che ci possa essere un' alternativa. Semplicemente non esiste. Il secondo paradosso è che questo successo alimenta il comune sentire che destra e sinistra non esistano più. Che “siano tutti uguali”. Che non esistano differenze significative tali per cui il criterio di valutazione debba essere diverso e superiore rispetto alla pur importante capacità di riempire buche nell'asfalto e aggiustare marciapiedi" specifica Di Tullio.

"In effetti, in particolare a livello comunale, le differenze tra i due schieramenti si sono ridotte, fino a rendere spesso irriconoscibili le alternative. Parlo ovviamente dei temi importanti, concreti e percepibili per le persone e non del feticismo ideologico di entrambi gli schieramenti. Una differenza importante e decisiva però è sempre presente tra destra e sinistra, forse l'unica e proprio a Savona è così chiara, solo che, nella nostra città, il terzo paradosso è che a sinistra nessuno ne parla. La differenza tra destra e sinistra è l'ispirazione di fondo delle politiche di bilancio. In tutto il mondo la destra è rigorista, la sinistra è keynesiana. Di fronte alla crisi economica la destra taglia, la sinistra investe. La destra riduce il debito pubblico, la sinistra lo aumenta per sostenere i Cittadini" continua.

"La variante populista, quella per cui le forze populiste , cercano di spendere a prescindere dai vincoli di bilancio, qui non si è vista. A Savona è successa la stessa cosa. La così discussa coppia Berruti/Martino (alla quale si imputa la famosa fake news del buco di bilancio) ha sostenuto la città, tenendola pulita, assicurando i servizi alle persone, realizzando investimenti per la Città e gestendo il debito. Anche tagliando - e molto - laddove era possibile e giusto farlo. La coppia Caprioglio/Montaldo si è dimostrata invece molto collaborativa con la Corte dei Conti, sicuramente molto più del necessario, laddove Berruti litigava ogni volta per non farsi imporre tagli. Per sportività verso quest'ultima coppia va detto che hanno governato il Comune, quando gli effetti delle politiche rigoriste europee di Monti e le conseguenti imposizioni ai Comuni sui bilanci , erano al loro apice" prosegue l'ex vicesindaco.

"Tuttavia, la loro fedele adesione al rigorismo ha contribuito a rendere Savona così come la vediamo oggi. Una Città morta, già prima della tragedia del Covid. Nel tombale silenzio della Sinistra, la Sindaca può intestarsi una riduzione del debito procapite dei cittadini come un successo. Nessuno che faccia notare che il cittadino ha pagato questa riduzione con importanti servizi in meno, specie per i cittadini più deboli. Per esempio i piccoli commercianti che con “quelli di prima” potevano contare sul sostegno del Comune e con “quelli di adesso” no. Prima avevano una città pulita e, per esempio, suolo pubblico gratuito per le manifestazioni, Priamar a disposizione senza costi, sostegno per ogni proposta. Ora no, anzi il Covid è occasione per aumentare, anche più del necessario e doveroso, la repressione di ogni minimo tentativo di sopravvivenza dei bar e dei negozi. Soprattutto, nessuno che faccia notare che il cittadino non trae alcun beneficio dalla riduzione del debito, se questo è ottenuto non dall'aumento delle entrate per il comune ma da una riduzione dei servizi per i Cittadini" specifica.

"Siccome l'unica differenza vera o, se si preferisce, la “madre” di tutte le differenze, non fa parte del dibattito cittadino e assente in particolare a sinistra, allora non si capisce perché non si dovrebbe sostenere Piero Santi se davvero facesse una sua lista civica, che vada oltre la noia di centro destra e centro sinistra/5 Stelle . Almeno lui, da vecchio (mi perdoni) uomo del Popolo, terrebbe in ordine la città e si preoccuperebbe di non ridurla alla fame" conclude Livio Di Tullio.

Redazione


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