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Politica | 20 gennaio 2022, 12:10

Cairo, sistema antincendio in regola all'Italiana Coke? La minoranza: "Si faccia luce sul mancato rilascio della Scia"

"La giunta fornisca risposte sulle misure adottate in seguito alle situazioni descritte da Vigili del Fuoco e Prefettura nelle settimane scorse"

Cairo, sistema antincendio in regola all'Italiana Coke? La minoranza: "Si faccia luce sul mancato rilascio della Scia"

Verificare se la mancanza della Scia antincendio accertata dal Comando dei Vigili del Fuoco di Savona nella relazione dello scorso novembre sia solo una questione formale e se effettivamente siano stati adottati sistemi di prevenzione dei rischi di incendio.

E' questa in buona sostanza la richiesta formulata dal gruppo di minoranza consiliare "Cairo Civica e Democratica" nell'interrogazione preparata per essere sottoposta alla giunta Lambertini circa la situazione dello stabilimento Italiana Coke non solo in seguito ai documenti presentati dai pompieri nei mesi scorsi ma pure "alla luce delle considerazioni espresse nelle note spedite dai propri uffici all'azienda e agli altri enti competenti" e "sull'attività di vigilanza eseguita e sulle iniziative intraprese per quanto di competenza" a tutela dell'incolumità pubblica.

Il tutto nasce, come spiega la capogruppo Giorgia Ferrari, dopo che il gruppo ha "acquisito dagli uffici comunali copia delle comunicazioni tra enti e istituzioni relative alla sicurezza antincendio nella cokeria di Bragno". 

Tutto nasce dal sopralluogo avvenuto il 3 gennaio del 2020, richiamato poi da una comunicazione del comando provinciale dei Vigili del Fuoco del 15 novembre del 2021 avente ad oggetto il "Divieto di prosecuzione dell'attività per mancata SCIA antincendio". Nel verbale stilato ormai due anni fa veniva evidenziata una "carenza dei requisiti e dei presupposti per l'esercizio delle attività previsti dalla normativa antincendio tale da presentare potenziale pericolo per la incolumità delle persone o la salvaguardia di beni ed ambiente, in quanto non è stata presentata segnalazione certificata di inizio attività (SCIA antincendio) e non sono disponibili certificazioni e dichiarazioni di conformità degli impianti che ne attestino la rispondenza alla regola dell'arte". Il tutto con una diffida verso il responsabile "dell'esercizio delle attività".

"Immediatamente la Prefettura ha invitato il sindaco a ordinare a Italiana Coke di assumere con urgenza tutte le iniziative necessarie al rispetto delle prescrizioni impartite" ricordano i consiglieri.

Il primo cittadino ha così inviato una nota all'azienda con tali indicazioni, la quale ha replicato il 22 novembre 2021, aggiungono dall'opposizione riportando lo scambio di documenti, sottolineando le "enormi difficoltà ad allineare sul piano formale un'attività concepita negli anni '30 ai criteri attuali di sicurezza antincendio" emerse "sia in sede di valutazioni progettuali sia ai fini delle certificazioni" e come fosse stato predisposto "ed in corso di attuazione un articolato piano di attività, che tuttavia non può essere eseguito se non nell'arco di una normale pianificazione tecnico-economica".

Secondo l'azienda, dunque, quanto segnalato a seguito dei sopralluoghi sarebbe "una rappresentazione emergenziale" del mancato adempimento in merito alla Scia e in contrasto con le azioni intraprese, con un elemento formale quale l'autorizzazione che "non fornisce una reale rappresentazione del dato sostanziale, costituito da una complessa e puntuale attività che, come si è documentato, è stata gestita secondo un articolato sistema per la prevenzione dei rischi incendio".

I contorni della vicenda però, secondo la minoranza restano da chiarire una volta per tutte: "Riteniamo che sia doveroso, nell'interesse dei lavoratori e dei residenti, avere delle risposte dalla giunta comunale sulle misure adottate in seguito alle allarmanti situazioni descritte e sottolineate da Vigili del Fuoco e Prefettura nelle settimane scorse" conclude la capogruppo Ferrari.

Mattia Pastorino

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