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Economia | 31 marzo 2022, 07:00

Il ruolo di datori di lavoro e dirigenti nell’ottica del benessere mentale dei lavoratori

Le possibilità per ottenere un aiuto di tipo psicologico sono varie: scopriamo di cosa si tratta in questo articolo molto utile

Il ruolo di datori di lavoro e dirigenti nell’ottica del benessere mentale dei lavoratori

Sono tanti gli studi portati a termine in ogni angolo del globo che hanno messo in risalto l’impatto devastante della pandemia sulla salute mentale dei lavoratori in genere, ma soprattutto di quelli operanti in settori particolarmente delicati ed esposti ai rischi di contagio. In periodi come questo, pieni d’incertezze riguardanti non solo l’aspetto sanitario, ma in prospettiva anche quello economico, è normale sentirsi persi e allo sbando, ed è semplice entrare in spirali che portano a un vero e proprio malessere che condiziona la vita privata e quella professionale.

Le possibilità per ottenere un aiuto di tipo psicologico sono varie, ed esistono siti come Serenis.it che offrono la professionalità dei propri specialisti per affrontare un percorso in grado di far superare il periodo di difficoltà attraversato dal paziente. Ma se dal lato del diretto interessato le alternative non mancano, l’impegno del datore di lavoro mantiene una sua importanza perché permette di evitare che le varie situazioni vadano a degenerare, creando scompensi anche a livello meramente produttivo. Cerchiamo di capire cosa possono fare le imprese, i manager e i responsabili per limitare i danni e dare supporto alla forza lavoro.

Parlare del proprio disagio: il ruolo di manager e responsabili

Anche durante le avversità il ruolo dei manager e dei responsabili è sempre lo stesso: dare supporto all’attività d’impresa e di riflesso anche a tutti gli altri membri del team di lavoro. Questo ricomprende quindi anche gli aspetti mentali, che sappiamo possono essere influenzati anche da fattori esterni alla realtà produttiva in cui ci si ritrova ad operare. A tutti negli ultimi due anni è capitato di provare disagio per una situazione innaturale fatta di limitazioni a cui non eravamo abituati, mista ad eventi tragici che in un modo o nell’altro ci hanno colpiti a livello personale. Un capo in grado di aprirsi con i propri lavoratori si mette sul loro stesso loro piano, trasformando le difficoltà mentali personali in sfide condivise da tutto il gruppo di lavoro. Chi invece si è ritrovato da solo a lavorare da casa, non ha potuto fare altro che affrontare la realtà all’interno delle mura domestiche, barcamenandosi in una situazione spesso estrema a causa delle condizioni non ideali per preservare la propria produttività, e non potendosi neppure sfogare perché in presenza di figli e familiari.

Strategia fatta di appuntamenti e controlli regolari

Il confronto continuo è alla base del monitoraggio delle situazioni più delicate, e permettono a chi ne ha davvero bisogno di intraprendere un percorso virtuoso, fatto di appuntamenti periodici con le sedute organizzate dall’azienda, e da attività da svolgere per conto proprio, che rappresentano una vera e propria palestra per non perdersi all’interno di parentesi più o meno lunghe caratterizzate da ansia e sconforto. Capita non di rado che siano gli stessi responsabili a sottovalutare il proprio benessere mentale, perché troppo presi nella gestione del proprio gruppo di lavoro. Un capitano in difficoltà non potrà mai condurre la nave in porto ed è per questo che è necessario che chi ricopre posizioni dirigenziali non si dimentichi di pensare al proprio equilibrio psicofisico.

Flessibilità e inclusività

In situazioni lontane dalla normalità è essenziale avere un approccio operativo che privilegi la flessibilità, in modo da trovare soluzioni adatte a qualsiasi esigenza. Anche in questo caso il dialogo diretto è essenziale e aiuta ad avere il polso della situazione, evitando di dare troppo credito e peso a voci di corridoio o a report approssimativi di collaboratori e colleghi. Realismo e generosità aiuteranno a creare una base di partenza importante per evitare dissidi e incomprensioni, e permetteranno alla dirigenza di chiedere ai propri lavoratori di essere pazienti e di avere una capacità di adattamento a scenari senza precedenti.

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