Ancora inservibile: secondo fine settimana con il ponte mobile intitolato a Pertini che, per un guasto al motore, sta creando grossi disagi per i residenti della Darsena di Savona, per crocieristi e turisti, ma anche per tanti disabili, tutti costretti ad un "giro dell'oca" in città.
E' da sabato scorso che il ponte è inutilizzabile a causa di un grave danneggiamento del motore del braccio. Dopo le prime rimostranze di cittadini ed esercenti, l'Autorità Portuale ha dichiarato che nelle prossime settimane il guasto verrà sistemato, ma non ci sono tempi certi per l'arrivo dell'attrezzatura sostitutiva capace di riattivarlo.
Recentemente il sindaco Marco Russo ha sollecitato l'ente competente per accelerare i tempi di riparazione, ricordando le numerose iniziative che si terranno nello stesso mese di Giugno proprio nella Darsena savonese. Tutto questo non è bastato a rassicurare i commercianti che ad oggi stanno registrando ingenti perdite economiche.
"Ci sentiamo dimenticati dall'amministrazione e da chi gestisce questo ponte, che ne ha sempre una", commenta Sonia Longardi, titolare di "Little Italy". "In una settimana abbiamo visto calare i nostri incassi in modo significativo, proprio adesso che stavamo incominciando a respirare un po' dopo l'allentamento delle misure anti-Covid - prosegue - A questo punto ci chiediamo se esista davvero una ditta che si occupi di questo guasto e se è possibile contattarla autonomamente".
Attualmente il ponte è aperto solo per il passaggio delle imbarcazioni ormeggiate lato mare, mentre è sbarrato per chi transita a piedi.
Michele Sgambato, titolare di "Delizie del Mediterraneo" e di "CapaToast", riferisce di essersi messo personalmente in contatto con l'amministrazione comunale per trovare una soluzione equa che vada bene sia ai natanti che ai pedoni che circolano in Darsena; la proposta di Sgambato, che è arrivata in forma scritta agli uffici comunali, è quella di ormeggiare fuori le imbarcazioni (in numero nettamente minore rispetto ai pedoni) o di aprire manualmente il ponte per dare modo alle barche di transitare due volte al giorno.
"Questa condizione - afferma Sgambato - lede soprattutto diritti e possibilità delle persone diversamente abili che si devono recare in città e uscirne".