La Liguria dal punto di vista turistico sta avendo il beneficio che stanno avendo tante regioni d’Italia dopo la fine dello stato di emergenza. Praticamente, ritorna a essere crocevia di un flusso turistico internazionale e non più a essere meta delle vacanze di chi vive in una metropoli come Milano e ha una seconda casa vicino al mare.
Però, questa Regione ha diverse lacune che non le consentono, nonostante dei paesaggi che fanno invidia in tutto il mondo, a essere un centro nevralgico e una meta imperdibile per le persone.
A meno che non si punti sul classico come le Cinque Terre o Portofino. Ma andiamo a vedere nel dettaglio.
Vocazione turistica naturale non valorizzata
Come detto, la Liguria ha una vocazione turistica e marittima assolutamente non indifferente. Ha, inoltre, un capoluogo pieno di giovani e di persone che vogliono conoscere altre persone. Del resto, basta dare una occhiata ad alcuni annunci come Genova bakeca donna cerca uomo per capire come qui è molto semplice conoscere gente nuova.
La Liguria, quindi, da un lato presenta una parte di entroterra che è multietnica e dall’altro delle spiagge meta di chi ama il mare e non vuol lasciarselo sfuggire. Soprattutto da parte di abita in città che non hanno questo sbocco.
In ogni caso, però, è come se viaggiasse con il freno a mano tirato. Del resto, ad esempio, salvo appunto i luoghi prettamente turistici, muoversi senza macchina può essere complicato. Ma, del resto, anche in auto non sempre le cose vanno meglio.
Eh sì, perché i lavori sull’autostrada non finiscono mai e molte volte cadono nella stagione ‘più calda’, in maniera diverse volte inopportune. Manca, alla base, quindi, una strategia di comunicazione e di valorizzazione del territorio che permetterebbe alla Liguria di essere davvero il top.
L’esempio del Ponte Morandi
L’agosto del 2018 se lo ricordano in tanti. Cadde il ponte Morandi e morirono diverse persone. Una tragedia che colpì tutta l’Italia, da Nord a Sud. Oggi, però, in brevissimo tempo – almeno per i canoni italiani – quel ponte è stato ricostruito e si è dimostrato come l’efficienza, se voluta, può portare lontano.
Al di là, comunque, del caso specifico, la Liguria, come detto, soffre di un grande problema di viabilità. Oltre, magari, a diverse scelte discutibili che potevano essere riviste meglio, c’è da dire che ha una vasta area di inurbamento e, quindi, ciò comporta che è difficile anche progettare delle autostrade o dei servizi migliori.
Manca, molte volte, il coordinamento tra le associazioni locali e le amministrazioni ai vari livelli. Ciò comporta anche che l’accoglienza al turista non sempre è dei migliori. Forse, abituati all’ondata di chi ha tante seconde case sparse vicino al mare, molte volte capita che gli operatori turistici non riescano a valorizzare appieno ciò che il territorio offre.
Certo, soprattutto in Italia, la Liguria ha una bella concorrenza di cui tener conto. Però è davvero un peccato che non vengano valorizzate delle risorse che, in altre parte, sarebbero sicuramente state traino per l’economia locale.
E se il calcio fosse un tramite?
Per qualche anno, la Liguria ha avuto tre città in serie A. Spezia, Sampdoria e Genoa. Un piccolo primato per una Regione che vanta un milione di abitanti e una superficie di 5.418 km². Certo, adesso una delle due squadre del capoluogo – il Genoa – è scesa in serie B e i team si sono ridotti a due.
Al di là di tutto questo, però, la tradizione sportiva di Sampdoria e Genoa non è stata minimamente valorizzata. La prima ha partecipato a una finale di Champions League mentre la seconda è stata la quarta squadra della storia a essere fondata.
Sarebbe l’ora, infatti, di valorizzare il tutto anche dal punto di vista sportivo, organizzando dei musei, degli eventi, delle fiere e non solo quando c’è il derby tra Sampdoria e Genoa. In questo modo, infatti, si potrebbe attrarre tutta quella fetta di calciofili che vogliono vedere da vicino reperti, storia e anche conoscere qualche curiosità.
E se si pensa che di calciofili in Italia ce ne sono tanti, allora ci si può rendere dell’ennesima occasione sprecata dalla Liguria in ambito turistico.