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Economia | 21 luglio 2022, 07:00

Innovazione e turismo, in Liguria devono viaggiare di pari passo

La Liguria dal punto di vista turistico sta avendo il beneficio che stanno avendo tante regioni d’Italia dopo la fine dello stato di emergenza

Innovazione e turismo, in Liguria devono viaggiare di pari passo

La Liguria dal punto di vista turistico sta avendo il beneficio che stanno avendo tante regioni d’Italia dopo la fine dello stato di emergenza. Praticamente, ritorna a essere crocevia di un flusso turistico internazionale e non più a essere meta delle vacanze di chi vive in una metropoli come Milano e ha una seconda casa vicino al mare.

Però, questa Regione ha diverse lacune che non le consentono, nonostante dei paesaggi che fanno invidia in tutto il mondo, a essere un centro nevralgico e una meta imperdibile per le persone.

A meno che non si punti sul classico come le Cinque Terre o Portofino. Ma andiamo a vedere nel dettaglio.

Vocazione turistica naturale non valorizzata

Come detto, la Liguria ha una vocazione turistica e marittima assolutamente non indifferente. Ha, inoltre, un capoluogo pieno di giovani e di persone che vogliono conoscere altre persone. Del resto, basta dare una occhiata ad alcuni annunci come Genova bakeca donna cerca uomo per capire come qui è molto semplice conoscere gente nuova.

La Liguria, quindi, da un lato presenta una parte di entroterra che è multietnica e dall’altro delle spiagge meta di chi ama il mare e non vuol lasciarselo sfuggire. Soprattutto da parte di abita in città che non hanno questo sbocco.

In ogni caso, però, è come se viaggiasse con il freno a mano tirato. Del resto, ad esempio, salvo appunto i luoghi prettamente turistici, muoversi senza macchina può essere complicato. Ma, del resto, anche in auto non sempre le cose vanno meglio.

Eh sì, perché i lavori sull’autostrada non finiscono mai e molte volte cadono nella stagione ‘più calda’, in maniera diverse volte inopportune. Manca, alla base, quindi, una strategia di comunicazione e di valorizzazione del territorio che permetterebbe alla Liguria di essere davvero il top.

L’esempio del Ponte Morandi

L’agosto del 2018 se lo ricordano in tanti. Cadde il ponte Morandi e morirono diverse persone. Una tragedia che colpì tutta l’Italia, da Nord a Sud. Oggi, però, in brevissimo tempo – almeno per i canoni italiani – quel ponte è stato ricostruito e si è dimostrato come l’efficienza, se voluta, può portare lontano.

Al di là, comunque, del caso specifico, la Liguria, come detto, soffre di un grande problema di viabilità. Oltre, magari, a diverse scelte discutibili che potevano essere riviste meglio, c’è da dire che ha una vasta area di inurbamento e, quindi, ciò comporta che è difficile anche progettare delle autostrade o dei servizi migliori.

Manca, molte volte, il coordinamento tra le associazioni locali e le amministrazioni ai vari livelli. Ciò comporta anche che l’accoglienza al turista non sempre è dei migliori. Forse, abituati all’ondata di chi ha tante seconde case sparse vicino al mare, molte volte capita che gli operatori turistici non riescano a valorizzare appieno ciò che il territorio offre.

Certo, soprattutto in Italia, la Liguria ha una bella concorrenza di cui tener conto. Però è davvero un peccato che non vengano valorizzate delle risorse che, in altre parte, sarebbero sicuramente state traino per l’economia locale.

E se il calcio fosse un tramite?

Per qualche anno, la Liguria ha avuto tre città in serie A. Spezia, Sampdoria e Genoa. Un piccolo primato per una Regione che vanta un milione di abitanti e una superficie di 5.418 km². Certo, adesso una delle due squadre del capoluogo – il Genoa – è scesa in serie B e i team si sono ridotti a due.

Al di là di tutto questo, però, la tradizione sportiva di Sampdoria e Genoa non è stata minimamente valorizzata. La prima ha partecipato a una finale di Champions League mentre la seconda è stata la quarta squadra della storia a essere fondata.

Sarebbe l’ora, infatti, di valorizzare il tutto anche dal punto di vista sportivo, organizzando dei musei, degli eventi, delle fiere e non solo quando c’è il derby tra Sampdoria e Genoa. In questo modo, infatti, si potrebbe attrarre tutta quella fetta di calciofili che vogliono vedere da vicino reperti, storia e anche conoscere qualche curiosità.

E se si pensa che di calciofili in Italia ce ne sono tanti, allora ci si può rendere dell’ennesima occasione sprecata dalla Liguria in ambito turistico.

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