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Attualità | 11 novembre 2022, 17:15

Loano, ragionieri diplomati nel ’73 si ritrovano ogni anno a cena e lanciano una sfida: “La prossima sarà la 50esima. Qualcuno ne ha fatte più di noi?”

Ex alunni ed ex alunne della 5^C dell’Istituto Boselli di Savona, sezione distaccata a Loano, sono rimasti tutti molto amici

Loano, ragionieri diplomati nel ’73 si ritrovano ogni anno a cena e lanciano una sfida: “La prossima sarà la 50esima. Qualcuno ne ha fatte più di noi?”

È vicina alle “nozze d’oro” la classe 5^ C del 1973 dell’Istituto Paolo Boselli di Savona, sezione distaccata di Loano. Dopo l’esame di maturità, tutti gli ex alunni e le ex alunne si sono rivisti rivisti una volta l’anno per la cena sociale. Questa sera, 11 novembre, gli ex ragazzi e le ex ragazze faranno la 49esima cena e, in vista della 50esima del prossimo anno, lanciano una sfida: “Prima del prossimo anno vorremmo che qualcuno si presentasse a contrastare il nostro record che intendiamo inserire nel “Guinness dei primati”: 50 cene”. Si presenterà qualcuno?”.

Già nel 2004, con un articolo sul giornale, lanciammo la prima sfida, ma nessuno ci rispose – spiega Andreana Viriglio -. Era allora la trentesima cena. Se entro il prossimo anno nessuno si farà avanti, avremo vinto: cinquant’anni di cene annuali, tutte documentate”.

Che la nostra fosse una classe un po’ particolare si capì da subito – prosegue Andreana -: in seconda ragioneria bocciarono quasi tutti i maschi, però l’anno successivo recuperammo tutti i respinti della terza; questo fece la differenza”.

Un gruppo di giovani molto legati tra loro, rimasti amici, e anche di più, per tutta la vita. “Molte di noi diventarono le ‘ragazze’, un tempo si diceva cosi, dei nostri nuovi compagni di classe. Alla fine del corso di studi, ben 6 alunni divennero marito e moglie e fra gli altri, successivamente, ci fu un bel ‘remescio’, in pratica si lasciarono”.

Mentre gli insegnanti della 5^C dell’istituto loanese formavano futuri ragionieri, parecchi di loro avevano talento artistico e pensavano a carriere diverse. “Alla fine dei mitici anni ’60, i professori spesso erano in sciopero e noi ne approfittavamo per organizzare in classe spettacoli di musica, imitazioni e cabaret a cui partecipavano, a pagamento, alunni di altre classi. Era l’epoca dei complessini musicali – ricorda - e noi in quello eravamo proprio privilegiati, avendo molti talenti. Con il danaro ricavato facevamo, nei giorni a seguire, sontuose colazioni di metà mattinata, in classe o al bar, dipendeva se i professori c’erano o no”.

Ma cosa hanno fatto nella vita i giovani studenti della 5^C?  “La vita ha condotto metà di noi verso ottimi lavori consoni al nostro titolo di studio e l’altra metà, indovinate un po’?  - Andreana fa una pausa, poi riprende il racconto -: si è dedicata, in modi diversi, all’arte e la pratica tutt’oggi. Alcuni li abbiamo persi, purtroppo, altri hanno cambiato città o stato. Uno di noi si è trasferito in Brasile pochi mesi fa e parteciperà alla cena in video conferenza. Il gruppo è trainante ed è rimasto unito. Esiste tra di noi un affetto profondo e un modo di comunicare molto semplice e naturale: ci vogliamo proprio bene. Viva la 5^ C che, speriamo, vincerà la sfida”, conclude la “ragazza”, Andreana Viriglio.

Maria Gramaglia

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