Sabato 7 settembre, Albenga ha celebrato un evento storico: i 100 anni della sede sociale della Croce Bianca, simbolo della solidarietà e dell’impegno che questa storica associazione di volontari porta avanti da oltre un secolo.
Presenti alla cerimonia, oltre al presidente della Croce Bianca Dino Ardoino ai suoi militi, il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, il presidente del Consiglio comunale Alberto Passino e l’assessore alle politiche sociali Marta Gaia, il vescovo monsignor Guglielmo Borghetti, il consigliere della Fondazione de Mari Giannino Balbis, il direttore del Pronto Soccorso ospedale dell’ospedale Galliera di Genova Paolo Cremonesi, il presidente onorario Anpas Liguria Lorenzo Risso, il segretario del consiglio Anpas Liguria Diego Marrese e diverse consorelle del territorio.
Monsignor Borghetti ha voluto porgere le lodi ai militi, in questa importante occasione, ma prima un piccolo cenno all’alluvione che ha interessato Albenga. “La mia solidarietà e la mia vicinanza, prima di tutto, a chi ha subito danni enormi in questi giorni a causa dell’alluvione. Lode alla Croce Bianca e ai suoi militi, attivi e generosi, che portano avanti questa esperienza di attenzione e vicinanza ai bisogni dei cittadini. Sono persone che fanno volontariato, fanno dono di sé, valori che costituiscono i fondamenti essenziali per la vita di comunità. Viva la Croce Bianca”.
Anche il sindaco Tomatis, preso il microfono, ha voluto parlare proprio della grande difficoltà contingente, per l’ondata di maltempo distruttiva che ha colpito Albenga. “Sono giornate molto difficili per me e tutta la mia Amministrazione a causa dell’evento calamitoso di una portata eccezionale che ha messo in ginocchio tutta la nostra piana. Sono giorni intensi, ma ricchi di spunti di umanità. Tante aziende sono in grande difficoltà, alcune di queste dovranno chiudere. Questa mattina ho parlato con una persona che piangeva perché il raccolto è stato portato via dall’acqua e queste cose fanno veramente capire quanto essere dei volontari, in momenti come questo, diventi di fondamentale importanza”.
“In queste notti in cui la Protezione Civile si è mossa con la Croce Bianca e con le altre realtà, facendo rete – racconta -, è stata di grande aiuto anche solo come supporto umano nei confronti di chi era in difficoltà per gli eventi meteorologici e che addirittura mettevano a rischio l’incolumità delle persone. Se questo è possibile, è anche grazie al fatto che 100 anni fa si è scelto di costruire una sede”.
“Costruire una sede significa creare delle fondamenta. Questa “casa” è iconica. Il futuro dei prossimi 100 anni della Croce Bianca dipende esclusivamente da noi, dai nostri sforzi, dalla volontà e voglia di fare. I militi sono quella parte di comunità che fa. Ormai mi rendo conto che ormai la società è divisa tra chi fa e da chi critica chi fa, ed è una differenza sempre più netta. A nome della città di Albenga ringrazio tutti i militi. Grazie per quello che fate. 100 di questi anni”, conclude il primo cittadino di Albenga.
Fondata nel 1924, la sede della Croce Bianca di Albenga ha visto la luce grazie all'impegno della cittadinanza, che partecipò attivamente alla costruzione dell’edificio in prossimità della vecchia sede dell’ospedale ingauno. Il Comune di Albenga donò il terreno, mentre i militi si occuparono di raccogliere fondi e materiali necessari. Grazie all’aiuto di tante persone, il 7 settembre 1924 fu inaugurata, anche se ancora incompleta, la "casa di tutti i militi", diventata un punto di riferimento per la comunità.
Per decenni, l’edificio rimase nella sua struttura originaria, fino a quando, negli anni '90, venne ampliato per rispondere alle nuove esigenze operative. La crescita del numero di ambulanze e la necessità di spazi per la formazione dei volontari portarono alla costruzione di nuovi garage e sale riunioni. La sede è oggi il simbolo di un’associazione che, da sempre, svolge un ruolo fondamentale nella vita di Albenga, prestando soccorso con umiltà e dedizione.