Della compagnia portuale Pippo Rebagliati si sono scritti libri, articoli e sono stati fatti documentari. Ma chi può raccontare la Compagnia portuale meglio di chi l'ha vissuta e la vive tutt'ora?
A parlare della Pippo Rebagliati è la pagina Facebook Cral Porto Savona, ideata e gestita da Irma Rossi, figlia di e nipote di "camalli", con il contributo dei soci attuali della Pippo Rebagliati e di chi ha lasciato il lavoro per la pensione.
La storia del porto di Savona, infatti, è soprattutto storia dei suoi "camalli", storia di lavoro e fatica, di ansia alla sala chiamate in attesa del lavoro che doveva arrivare. E' storia di orgoglio e senso di appartenenza ad un mondo che per tanto tempo è stato considerato a sé. Storia di lotte politiche che videro i portuali savonesi respingere il fascismo, nel 1922, schierati, negli anni successivi, al fianco di chi manifestava per i diritti o la pace, degli scioperi con prese di posizione su eventi di attualità. E poi è storia di soprannomi goliardici con i quali viene battezzato ogni "camallo".
Tutto questo si respira nei video, nei brevi post della pagina, nelle tante foto di ieri e di oggi. "Ho un legame viscerale con la Pippo Rebagliati, sono figlia e nipote di 'camalli' – spiega Irma Rossi, 39 anni – Nell'ambito portuale la compagnia è un nucleo che sta vicino ai suoi soci e alle sue famiglie. Tempo fa ho avuto un lutto e tutti mi si sono stretti intorno, in modo spontaneo e sincero".
La pagina è nata con diversi scopi e cresce di giorno in giorno, tra le foto digitali dei portuali impegnati con i muletti e quelle di ieri, ancora su pellicola in bianco e nero, quando si scaricavano a mano gli scatoloni delle banane Chiquita.
"I motivi per cui ho creato questa pagina Facebook sono diversi – prosegue Irma Rossi – Uno è esprimere, in modo educato, ricordi e del porto e mantenere in contatto i lavoratori attivi e quelli che non ci lavorano più. Ci sono moltissimi giovani soci della Pippo Rebagliati che sono iscritti e mandano foto del loro lavoro e pensionati che si ritrovano con immagini o video dove possono vedere com'è il lavoro attuale, con tutti i cambiamenti che ci sono stati".
"Ma soprattutto – conclude Irma Rossi – voglio fare conoscere alla città il porto com'era e com'è adesso con i suoi cambiamenti. E' una realtà che ancora assume lavoratori in modo reale. E' un impegno ma ne vale la pena".