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Attualità | 10 ottobre 2024, 18:15

Savona, la vita da “camallo" della Pippo Rebagliati raccontata nella pagina Facebook del Cral del porto

Quella della Culp non è solo storia di lavoro e di portualità, ma anche di impegno sociale e lotte politiche, come l'opposizione al fascismo nel 1922

Savona, la vita da “camallo" della Pippo Rebagliati raccontata nella pagina Facebook del Cral del porto

Della compagnia portuale Pippo Rebagliati si sono scritti libri, articoli e sono stati fatti documentari. Ma chi può raccontare la Compagnia portuale meglio di chi l'ha vissuta e la vive tutt'ora? 

A parlare della Pippo Rebagliati è la pagina Facebook Cral Porto Savona, ideata e gestita da Irma Rossi, figlia di e nipote di "camalli", con il contributo dei soci attuali della Pippo Rebagliati e di chi ha lasciato il lavoro per la pensione.

La storia del porto di Savona, infatti, è soprattutto storia dei suoi "camalli", storia di lavoro e fatica, di ansia alla sala chiamate in attesa del lavoro che doveva arrivare. E' storia di orgoglio e senso di  appartenenza ad un mondo che per tanto tempo è stato considerato a sé. Storia di lotte politiche che videro i portuali savonesi respingere il fascismo, nel 1922, schierati, negli anni successivi, al fianco di chi manifestava per i diritti o la pace, degli scioperi con prese di posizione su eventi di attualità. E poi è storia di soprannomi goliardici con i quali viene battezzato ogni "camallo".

Tutto questo si respira nei video, nei brevi post della pagina, nelle tante foto di ieri e di oggi. "Ho un legame viscerale con la Pippo Rebagliati, sono figlia e nipote di 'camalli' – spiega Irma Rossi, 39 anni – Nell'ambito portuale la compagnia è un nucleo che sta vicino ai suoi soci e alle sue famiglie. Tempo fa ho avuto un lutto e tutti mi si sono stretti intorno, in modo spontaneo e sincero".

La pagina è nata con diversi scopi e cresce di giorno in giorno, tra le foto digitali dei portuali impegnati con i muletti e quelle di ieri, ancora su pellicola in bianco e nero, quando si scaricavano a mano gli scatoloni delle banane Chiquita. 

"I motivi per cui ho creato questa pagina Facebook sono diversi – prosegue Irma Rossi – Uno è esprimere, in modo educato, ricordi e del porto e mantenere in contatto i lavoratori attivi e quelli che non ci lavorano più. Ci sono moltissimi giovani soci della Pippo Rebagliati che sono iscritti e mandano foto del loro lavoro e pensionati che si ritrovano con immagini o video dove possono vedere com'è il lavoro attuale, con tutti i cambiamenti che ci sono stati".

"Ma soprattutto – conclude Irma Rossi – voglio fare conoscere alla città il porto com'era e com'è adesso con i suoi cambiamenti. E' una realtà che ancora assume lavoratori in modo reale. E' un impegno ma ne vale la pena".

Elena Romanato

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