Martedì scorso i sindaci della Val Bormida si sono incontrati con l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Nicolò, per un aggiornamento sullo stato degli interventi sanitari in corso. All’incontro ha partecipato anche la Direzione dell’ASL 2, che ha illustrato le opere già realizzate e quelle ancora in fase di completamento, finanziate attraverso i fondi del PNRR.
Al confronto ha preso parte anche il sindaco di Cosseria, Roberto Molinaro, che esprime soddisfazione per gli investimenti in corso ma non nasconde alcune perplessità: “Ci è stato presentato il piano di potenziamento dell’ospedale di Cairo Montenotte, che entro marzo 2026 sarà oggetto di un’importante trasformazione grazie a un finanziamento di oltre 6 milioni di euro. La struttura ospiterà una Casa di Comunità diffusa su tre piani, un Ospedale di Comunità a gestione infermieristica, due sale operatorie per interventi di bassa complessità, un reparto di riabilitazione e servizi di dialisi, che permetteranno ai pazienti più gravi di effettuare esami del sangue e riceverne l’analisi direttamente in loco. È prevista anche una nuova TAC di ultima generazione, un potenziamento del reparto di radiologia e l’attivazione del Centro Operativo Territoriale, dove quattro infermieri e un amministrativo riceveranno le richieste dei medici di famiglia e, dopo averle valutate sul piano medico e socio-sanitario, indirizzeranno i pazienti verso il percorso più appropriato”.
Il progetto prevede anche un potenziamento dell’assistenza territoriale, con servizi domiciliari sanitari, fisioterapici e sociali. “Gli specialisti dell’ASL lavoreranno in équipe – spiega Molinaro – per stilare una valutazione multidimensionale nei casi più complessi di disagio sociale. Inoltre, sono previsti due servizi nei Comuni: un centro mobile per i prelievi e un camper per effettuare mammografie. E va ricordato anche il lavoro svolto dall’ambulanza India, dotata di infermiere specializzato, che in 18 mesi ha effettuato più di 900 soccorsi”.
Molinaro, però, sottolinea come molte domande cruciali per la cittadinanza siano ancora senza risposta. “In rappresentanza della comunità che amministro, avrei voluto porre alcuni interrogativi che ritengo fondamentali. Il Punto di Primo Intervento – che ha sostituito il Pronto Soccorso, declassato ormai dal 2011 – resterà aperto? E se sì, continuerà a essere operativo solo dalle 8 alle 20? Le pubbliche assistenze potranno tornare a portare al PPI i pazienti in codice verde e bianco, evitando così il trasferimento a Savona per casi non urgenti?”.
Il sindaco pone anche l’attenzione su altri temi rimasti in sospeso: “Vorrei sapere se il laboratorio analisi è chiuso definitivamente o se ne è prevista la riattivazione. E ancora, che fine ha fatto il documento firmato nell’ottobre 2022 da tutti i sindaci della valle, insieme ai sindacati e ai comitati pro ospedale? La Regione ha dato un riscontro? E perché non è ancora stato avviato uno screening per la prostata, così come avviene per altre patologie?”.














