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Alassino | 03 agosto 2025, 11:26

Ad Alassio raccolti 1300 euro per Paolo, il ragazzo reso paraplegico da un pugno sferrato da un rapinatore per rubargli il monopattino

Il maltempo non ha fermato il “Concerto per Paolo” in Piazza della Libertà. Commozione e partecipazione

Foto di Silvio Fasano

Foto di Silvio Fasano

Piazza della Libertà ha fatto da cornice, nella serata di ieri, al “Concerto per Paolo”, evento solidale promosso dalla Fondazione Uniti per Paolo con il sostegno dell’associazione Alassiowood, guidata da Gigi Ciccione, e il patrocinio dell’Assessorato al Volontariato del Comune di Alassio. L'iniziativa, accolta con grande partecipazione di pubblico, aveva l'obiettivo di raccogliere fondi per Paolo Sarullo, il giovane di Albenga rimasto tetraplegico in seguito a una brutale aggressione subita durante un tentativo di rapina.

Nonostante le condizioni meteorologiche incerte, il maltempo ha concesso una tregua proprio in coincidenza con l’orario d’inizio, permettendo così il regolare svolgimento del concerto. La serata è stata scandita dalle esibizioni di Paola Toniolo, della Ramshackle Band e dell’Orchestra 192.

La presenza delle istituzioni ha sottolineato l'importanza dell’iniziativa: in prima fila il sindaco Marco Melgrati, accompagnato dagli assessori Giannotta, Mordente e Galtieri, da numerosi consiglieri comunali e dal consigliere regionale Invernizzi.

Nel corso della serata è stata avviata una raccolta fondi che ha fruttato oltre 1.300 euro, destinati integralmente a Paolo e alla sua famiglia per far fronte alle spese sanitarie e assistenziali. 

Un pugno ricevuto durante una rapina ha cambiato per sempre la vita di Paolo, albenganese, a soli 24 anni. Era la notte di maggio di un anno fa quando, rientrando a casa dopo una serata in discoteca, il giovane fu colpito al volto da uno dei giovani che poco prima gli avevano sottratto il monopattino. Nella caduta sbatté la testa: emorragia cerebrale, due interventi da 15 ore, rimozione di parte del cranio. Oggi è tetraplegico e comunica solo con lievi movimenti.

Dopo la tragedia, Paolo è stato trasferito con la madre Miranda in un appartamento a La Spezia, nei pressi del centro di riabilitazione dove è in cura. A sostenere le spese è a fatica la cugina Rossella, mentre l’alloggio popolare di Campochiesa dove vivevano è inagibile per muffe e spazi angusti.

Due dei quattro aggressori – tutti giovanissimi, uno minorenne – sono stati condannati in primo grado: l’autore del pugno ha ricevuto sei anni di reclusione, un altro tre anni e mezzo. Entrambi hanno ammesso le proprie responsabilità, ottenendo uno sconto di pena. Tuttavia, la sentenza è stata impugnata: l’unico detenuto è stato scarcerato ed è oggi ai domiciliari con braccialetto elettronico. Per gli altri due imputati si attendono i rispettivi processi.

Redazione

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