Albenga si dota di un nuovo strumento strategico per la sicurezza del territorio e della popolazione.
Il Consiglio Comunale, nella seduta di ieri (30 settembre, ndr) ha approvato all’unanimità il nuovo Piano di Protezione Civile, illustrato dal geologo Alessandro Scarpati, che rafforza le capacità operative dell’amministrazione in caso di emergenze come alluvioni, frane, mareggiate, vento forte o nevicate.
“Colgo l’occasione per ringraziare tutti i volontari di Protezione Civile che, non solo durante le emergenze ma anche nelle attività di prevenzione e di supporto alla popolazione, svolgono un lavoro prezioso per il nostro territorio” ha dichiarato il sindaco Riccardo Tomatis, sottolineando come questo nuovo strumento sia “indispensabile per affrontare con maggiore prontezza ed efficacia le sfide poste dai cambiamenti climatici”. “La sicurezza dei cittadini resta la nostra priorità assoluta: grazie a questo Piano potremo gestire meglio emergenze che, purtroppo, negli ultimi anni si sono fatte sempre più violente, con fenomeni meteo estremi come nubifragi improvvisi, allagamenti ed esondazioni” ha quindi aggiunto il primo cittadino.
Il sindaco ha ricordato che il documento fissa come livello di allerta alto una precipitazione di 50 mm in un’ora, mentre il 4 settembre 2024, giorno dei forti allagamenti in città, i dati hanno registrato ben 96 mm. “In questo contesto il Piano diventa uno strumento strategico che può persino salvare vite umane” ha aggiunto, ringraziando i tecnici comunali e i professionisti che hanno collaborato alla stesura: “Un ringraziamento particolare al geologo Alessandro Scarpati e alla dottoressa Marta Pirovano per la disponibilità dimostrata e per la realizzazione di un Piano che sarà strumento base durante le eventuali emergenze”.
Il nuovo Piano definisce direttive operative per enti e strutture di Protezione Civile (per il prima, durante e dopo un evento calamitoso) e fornisce al sindaco le informazioni necessarie per comunicare tempestivamente alla popolazione. È articolato in due sezioni: una parte generale che descrive scenari di rischio, dati territoriali e della popolazione, gli scenari di rischio e i relativi indicatori, le risorse disponibili (uomini, mezzi, attrezzature, aree di emergenza, edifici di ricovero); vi è poi una parte attuativa che stabilisce definisce i lineamenti della pianificazione e il modello di intervento, con procedure da adottare, risposte operative, centri operativi e responsabili delle funzioni di supporto.
Il nuovo Piano introduce anche importanti innovazioni. Il nuovo Piano introduce significative innovazioni, pensate per rafforzare la gestione del rischio sul territorio.
Un primo elemento di novità è rappresentato da una cartografia dettagliata che individua e mette in luce le zone più critiche, comprese le aree particolarmente soggette ad allagamenti, come sottopassi e strade vulnerabili.
A supporto di questa mappatura, è stato implementato un sistema di monitoraggio territoriale avanzato, composto da cinque pluviometri e tre idrometri. Questi strumenti forniscono dati in tempo reale sui livelli di pioggia e la portata dei corsi d'acqua, dotando la Protezione Civile di informazioni immediate e concrete. Questo permette di stabilire soglie di attenzione e preallarme specifiche, consentendo l'apertura del Centro Operativo Comunale (COC) anche in modo autonomo rispetto alle allerte regionali.
Il Piano definisce inoltre una gestione chiara delle fasi di allerta – gialla (attenzione), arancione e rossa (preallarme e allarme) – ma prevede anche la capacità di attivazione per far fronte a criticità locali che dovessero manifestarsi in assenza di un'allerta formale.
Infine, sono stati definiti in modo puntuale i compiti non solo per la fase di emergenza, ma anche per il cosiddetto “tempo di pace”, essenziale per mantenere il Piano aggiornato e operativo. È stato anche effettuato un censimento specifico per i cittadini più fragili, come anziani e persone con disabilità, per prevedere misure particolari di supporto, inclusa l'assistenza per eventuali necessità di evacuazione da alcune zone della città.
In esso si stabiliscono anche chiare procedure operative e strumenti per la gestione delle emergenze. Anzitutto un sistema di comunicazione interna che definisce i ruoli e le responsabilità specifiche delle diverse strutture comunali e del Centro Operativo Comunale (COC). Parallelamente, è previsto un solido sistema di informazione rivolto ai cittadini, che utilizza il sito istituzionale, i social network, l'invio di SMS e strumenti di allerta sonora. L'obiettivo è assicurare che tutti siano prontamente informati su come devono comportarsi in caso di necessità. Particolare attenzione è riservata alle misure dedicate ai cittadini più fragili, come gli anziani e le persone con disabilità.
Si tratta di un piano dinamico. Esso individua con precisione le aree di attesa, ricovero e ammassamento per i soccorritori, oltre a censire gli edifici strategici come scuole, strutture sanitarie e centri sportivi. Il Piano include protocolli attuativi concreti e sarà oggetto di aggiornamento costante, basandosi sia sulle necessità che sulle esperienze maturate sul campo.
“Un grazie particolare al dottor Scarpati per la grande professionalità - ha sottolineato il consigliere delegato alla messa in sicurezza idrogeologica Raiko Radiuk - Questo Piano, grazie anche agli idrometri, ci renderà più efficaci nella gestione delle emergenze, soprattutto sui piccoli rii che in passato hanno creato criticità. I volontari restano fondamentali, ma la tecnologia ci aiuterà nei monitoraggi. Ringrazio anche i privati che hanno rispettato l’ordinanza sindacale per la pulizia dei canali prospicienti le loro proprietà. Come Comune stiamo portando avanti interventi importanti con incarichi specifici e i nostri operai per la manutenzione dei rii”.
“La Protezione Civile di Albenga conta molti giovani, un gruppo maturo e motivato - ha concluso il vicepresidente e consigliere con delega alla Protezione civile Antonio Caviglia - Il Piano sarà impegnativo, ma abbiamo già previsto strumenti come SMS e sito web per informare tempestivamente la cittadinanza”.

















