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Attualità | 07 dicembre 2025, 09:49

Discarica del Boscaccio, la Provincia respinge la proposta di progetto di Ecosavona per l'ampliamento

La dittà è autorizzata alla gestione fino al 31 dicembre del 2026, termine entro il quale il polo impiantistico vadese, sarà affidato in concessione all’aggiudicatario della gara che dovrà essere bandita da Palazzo Nervi (o da ARLIR)

Discarica del Boscaccio, la Provincia respinge la proposta di progetto di Ecosavona per l'ampliamento

No alla proposta di finanza di progetto presentata dalla ditta Ecosavona relativa all’ampliamento a valle della discarica per rifiuti non pericolosi e per il revamping dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) in località Boscaccio a Vado Ligure.

Il diniego è arrivato dalla Provincia di Savona dopo che già nella fase della Valutazione di Impatto Ambientale erano state evidenziate "numerose criticità e carenze nella documentazione allegata alla proposta, tra cui il mancato coordinamento della stessa con la regolamentazione ARERA, la presentazione di una bozza di convenzione non conforme alla nuova disciplina ex decreto legislatio 36/2023, l’assoluta carenza degli elementi sulla base dei quali poter effettuare un giudizio di convenienza e fattibilità ai sensi dell’art. 175 d.lgs. 36/2023. 

Successivamente l’attività istruttoria era proseguita con numerosi ed articolati incontri tra la Provincia ed Ecosavona ed i suoi consulenti, durante i quali venivano approfondite, in contraddittorio, le questioni attinenti alle lacune della documentazione presentata e richieste le integrazioni necessarie per giungere ad una conclusione del procedimento di competenza dell’ente.

I riscontri però non erano risolutivi delle criticità evidenziate così Palazzo Nervi aveva puntualizzato le problematiche rilevate invitando la società proponente a trasmettere gli atti ed i documenti necessari a concludere le proprie attività di valutazione. Dopo ulteriori riunioni e il termine ultimo del 10 settembre per trasmettere le documentazioni, Ecosavona anticipando la necessità di procedere ad un aggiornamento del P.A.U.R. rilasciato dalla Regione Liguria nel 2023, comunicava che la proposta di finanza di progetto risultava subordinata ad una rivisitazione del Piano Economico Finanziario, non più aderente alla situazione odierna, motivo per cui non era possibile fornire la documentazione e le precisazioni richieste.

La proposta di finanza di progetto, secondo le conclusioni raggiunte dal responsabile del procedimento, presentata da Ecosavona "si caratterizza, nonostante le (tardive) integrazioni effettuate, per un’evidente lacunosità, riguardante peraltro elementi essenziali, necessari ai fini di una corretta ed esaustiva valutazione del progetto. Ciò vale, in particolar modo, per la bozza di Piano Economico Finanziario, a tutt’oggi limitata ad una previsione “di massima”, che, per stessa ammissione della proponente, risulta condizionata da una (non ancora effettuata) revisione del cronoprogramma dei lavori e dei relativi costi. Oltretutto, Ecosavona S.r.l., in occasione della nota acquista al protocollo con il n. 49566 del 11.09.2025, ha pacificamente riconosciuto che la predisposizione del Piano Economico Finanziario, sotteso alla proposta, potrà essere effettuata solo a seguito dell’aggiornamento del PAUR a suo tempo rilasciato da Regione Liguria con Decreto n. 1766/2023. Se si considera che, ad oggi, il procedimento di aggiornamento non è stato neppure attivato, è di tutta evidenza l’impossibilità, per la Provincia di Savona, di compiere una completa e positiva valutazione della proposta di cui si discute. La Provincia, in altre parole, non è stata conseguentemente messa in grado di poter valutare la concreta capacità da parte dell’operatore economico di eseguire correttamente le prestazioni per l’intero arco temporale previsto, attraverso la prospettazione di tutti gli elementi volti a definire l’equilibrio economico e finanziario di investimenti e della connessa gestione, che consenta all’amministrazione concedente di valutare l’adeguatezza dell’offerta e l’effettiva realizzabilità dell’oggetto della concessione. In ultimo, si sottolinea anche in questa sede che la proposta della ditta Ecosavona S.r.l. risulti condizionata dal presupposto, non condiviso da questo Ente, secondo cui il bene ed il servizio in argomento rientrerebbero in un’attività imprenditoriale di natura meramente privatistica, con la conseguenza di prevedere persino, a carico dell’aggiudicatario, l’onere di corrispondere alla proponente un importo non trascurabile a titolo di avviamento commerciale. Tale pretesa, oltre che contrastare con la normativa regolatoria vigente (ARERA esclude categoricamente dai beni valorizzabili in ambito concessorio qualsiasi forma di avviamento), rappresenta in ogni caso una palese violazione dei principi di concorrenza, di imparzialità e non discriminazione, sanciti dall’art. 3 d.lgs. 36/2023, impedendo, di fatto, la valutazione positiva della proposta di finanza di progetto":

"Come specificato nella narrativa che precede, il procedimento di cui trattasi risulta esser stato attivato con comunicazione prot. 30480 del 24.06.2024. Se si considera che, ad oggi, trascorso più di un anno da tale data, la ditta Ecosavona S.r.l. ha di fatto dichiarato di non essere in grado di allegare un Piano Economico Finanziario suscettibile di coerente valutazione, non si può far altro che prendere atto e condividere le conclusioni raggiunte, in punto tecnico, dal Responsabile di Procedimento. Marginalmente si rileva, altresì, che le doglianze avanzate dalla proponente, da ultimo, secondo cui un rigetto della proposta comporterebbe il rischio di vedersi pregiudicato il diritto di vantare la prelazione sull’offerta ritenuta meritevole di aggiudicazione, non solo non appare fondato, ma esula integralmente da qualsiasi valutazione tecnica possa compiere questo Ente nella fase di istruttoria circa la coerenza e rispondenza della proposta presentata con gli interessi pubblicistici cui è preposto e con la tutela della medesima posizione giuridica dell’Ente stesso. Infine, si rileva che anche a volere concedere una nuova formulazione del Piano Economico Finanziario - ad oggi in effetti meramente preannunciato, dovendo come chiesto tenere conto di nuove tempistiche e anche dell’aggiornamento del P.A.U.R. - possibilità, comunque, incompatibile con l’esigenza di dover concludere quanto prima il procedimento azionato con un provvedimento espresso, si porrebbero ulteriori profili di criticità in ordine proprio alla disciplina applicabile nel caso, anche che sarebbe innegabilmente snaturata l’originaria proposta formulata" proseguono da Palazzo Nervi.

La proposta di Ecosavona comprendeva la gestione operativa dell’impianto di trattamento meccanico biologico; il revamping della parte di impianto di trattamento meccanico per la produzione di Combustibile Solido Secondario; il completamento dell’ampliamento di valle denominato “Fase 1”; la realizzazione dell’ampliamento a valle denominato “Fase 2”; il ripristino ambientale del sito (Fase 1 + 2) e la sua gestione post-operativa trentennale.

Ecosavona sulla base di un accordo transattivo firmato con la Provincia di Savona il 16 giugno 2020, è autorizzato alla gestione fino al 31 dicembre del 2026, termine entro il quale il polo impiantistico di Vado, sarà affidato in concessione all’aggiudicatario della gara che dovrà essere bandita da Palazzo Nervi (o da ARLIR).

Luciano Parodi

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