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Attualità | 31 maggio 2013, 11:03

Nel 2012 224 donne hanno chiesto aiuto al Centro Antiviolenza di Savona

Luciana Nanni:" Gli uomini non sanno gestire insuccesso affettivo: quando la donna dice no e lì che esplode la violenza"

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“Pronto Telefono donna, come posso aiutarla”.  Tante, troppe volte il telefono del Centro antiviolenza di Savona squilla per denunciare maltrattamenti fisici e psicologi su madri, moglie e fidanzate da parte di uomini che dicono e ripetono tutti i giorni di amarle e volerle solo proteggere. Nel 2012 224 donne sono entrate al Centro, 195 delle quali per una prima richiesta di assistenza. Il 2013, purtroppo, conferma la crescita di richieste di assistenza: a maggio si sono già registrati 120 casi.

Secondo i dati statistici di  Telefono Donna, per il 2012, la tipologia più diffusa di richieste di aiuto riguarda, nella grande maggioranza, episodi di violenza subita nell’ambito familiare che superano il 52% del totale, con un trend sempre crescente nel corso degli anni.  In tale ambito domestico, le maggiori problematiche riguardano gli abusi di ordine fisico e psicologico, ma è consistente anche il ricorso alla violenza economica (10%) e allo stalking (4%).

Luciana Nanni, presidente del Telefono Donna, ci aiuta a fare luce sul fenomeno: “La maggior parte delle violenze si verificano perché l’uomo non riesce a gestire l’insuccesso affettivo: quando lo vive lo canalizza nella violenza. Generalmente il momento più pericoloso per la donna è quando lei decide di fare una scelta, che sia allontanarsi definitivamente o dire basta, e lo comunica o far capire al marito, fidanzato, convivente: in quel momento l’uomo sente di aver perso il suo potere sulla compagna ed è li che esplode. Non si tratta mai di un singolo caso di sopruso: ci sono donne che sopportano per tutta una vita, giustificano o si colpevolizzano e nel momento che in cui dicono un no fermo e secco l’uomo sente di non avere più il controllo del rapporto vittima-carnefice.”

Nel corso degli anni si è registrato un aumento del numero di persone che chiedono aiuto ed assistenza, così come conferma la Nanni: “Nel corso degli ultimi tempi c’è una maggiore informazione e forse le donne si sentono più sicure e protette nel denunciare gli abusi. Abbiamo anche lavorato tanto nelle scuole, per una prevenzione del fenomeno. Vorrei segnalare anche una cosa positiva: nell’ ultimo corso per volontarie per Telefono Donna abbiamo avuto un aumento dei partecipanti, più di cinquanta donne. Sono persone che lavorano molto, ma che hanno scelto di impiegare il poco tempo a disposizione nel sociale e di impegnarsi in prima persona: sentono la necessità di aiutarsi a vicenda e questo è bellissimo”.

Se siete vittime di maltrattamenti o soprusi chiamate il Centro Antiviolenza di Savona allo  019 831 33 99, dove potrete parlare con un’ operatrice che potrà consigliarti ed offrirti sostegno.

Cinzia Gatti

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