Il 70% dei lavoratori metalmeccanici nella provincia di Savona è interessato da cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Solo nel 2013 sono stati sottoscritti 150 accordi di cassa integrazione e mobilità che hanno coinvolto 1.383 lavoratori. Questi i dati del settore metalmeccanico savonese forniti dalla Fiom Cgil.
“Dal 2011, a tre anni dall’inizio della crisi, si è verificata una perdita vertiginosa di posti di lavoro – afferma Andrea Pasa, segretario Fiom Cgil – la situazione è sprofondata e nei numeri della cassa integrazione nel savonese superiamo di gran lunga le province di Genova, La Spezia e Imperia. Ma non solo, in tutto il nord Italia la provincia di Savona risulta essere la più martoriata, in proporzione tra abitanti e attività produttive e per numero di disoccupati”. Dei 280 mila abitanti della nostra Provincia, 117 mila sono i pensionati e 32 mila sono i disoccupati di cui 1.383 quelli del settore metalmeccanico.
La provincia di Savona è storicamente un territorio ricco, dove si sono sviluppate attività produttive molto importanti che hanno avuto rilevanza anche a livello nazionale e internazionale come Piaggio Aero Industries, Bombardier e Cabur, grandi aziende che hanno ancora vertenze aperte. In Bombardier ci sono 150 lavoratori in cassa integrazione straordinaria e si attende la convocazione di un tavolo ad hoc dal Ministero del Lavoro per pianificare un nuovo piano industriale. Nella Cabur di Altare la cassa è per 30 dipendenti e terminerà alla fine dell’anno. Nella Continental di Cairo Montenotte sono invece 400 i lavoratori in cassa ordinaria. Per altre aziende minori nel savonese hanno finito invece l’attività la Finintra di Cairo che, nel 2011, ha lasciato a casa 40 persone così come nello stesso anno per la Viglietti Aero e 15 dipendenti. Nella Co.Impianti di Millesimo da inizio 2014 sono 30 i lavoratori in mobilità e nelle Officine Vadesi 17 persone.
Sono troppe e sempre in aumento le attività produttive on difficoltà nel settore metalmeccanico, “dal primo gennaio circa 200 persone non hanno più la copertura di un ammortizzatore sociale – afferma Pasa – è una strage, per molti è sempre più difficile arrivare alla fine del mese e sostenere figli e famiglia. C’è da dire che questi lavoratori hanno una grande dignità, si arrangiano e trovano la forza di andare avanti. Noi sindacati facciamo il possibile per aiutare e sostenere l’occupazione ma quello che riscontriamo è la mancanza di volontà politica. Inoltre, da parte delle amministrazioni mancano le competenze”.
“Il territorio savonese è particolarmente martoriato, negli ultimi anni ha perso troppe attività produttive che dovrebbero rappresentare un punto di forza e di crescita. Invece il territorio e le istituzioni non sono state in grado di tenersi le eccellenze aziendali. Il risultato? Notevoli perdite nella meccanica di precisione e nelle manutenzioni. Questi i settori che hanno più risentito della crisi” afferma. Sempre nel settore metalmeccanico savonese, “sono 731 i lavoratori che aspettano la cassa in deroga da maggio 2013. Tutto questo perché il Governo non ha stanziato la copertura finanziaria per mobilità e cassa per il 2013”.