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Attualità | 24 maggio 2014, 15:01

Stato di agitazione: gli incontri previsti in settimana per i lavoratori di Tirreno Power

L'azienda aspetterà entro il 30 giugno per riavviare gli impianti, in attesa della “rinegoziazione del debito con gli istituti finanziari”

Stato di agitazione: gli incontri previsti in settimana per i lavoratori di Tirreno Power

Dopo l’incontro ieri a Roma al quale hanno preso parte l'azienda, i segretari delle categorie sindacali nazionali e savonesi, sarà una settima fitta quella a seguire per i lavoratori di Tirreno Power. I sindacati hanno dichiarato infatti lo stato di agitazione. Mercoledì 28 maggio è previsto un nuovo volantinaggio nella piazza del Mercato a Vado Ligure, giovedì assemblea dei lavoratori diretti alle 14.30 in centrale mentre per quelli dell'indotto alle 17 nella Valle di Vado e fiaccolata il 30 maggio.

Nel corso dell'incontro di ieri sono stati confermati i 191 esuberi a livello nazionale annunciati dall'azienda lo scorso 13 maggio durante il vertice romano: saranno 35 invece quelli proposti dall'azienda per lo stabilimento di Vado Ligure.

"Si aprirà una procedura di mobilità per i lavoratori diretti vicino alla pensione" ha affermato Innocente Civelli, rsu Tirreno Power. Saranno circa una trentina i lavoratori che potranno accedere all'accompagnamento alla pensione.

L’azienda ha confermato che “l’intero settore termoelettrico sta affrontando una fase di profonda crisi a causa principalmente del calo della domanda, della sovraccapacità produttiva e del conseguente sottoutilizzo delle centrali, in un contesto di diminuzione costante dei prezzi dell’energia elettrica e di forte pressione competitiva tra le diverse fonti”. L’azienda ha inoltre presentato un piano di investimenti per un valore complessivo di circa 180 milioni di euro sui diversi siti produttivi nel triennio 2014 -2016.

“Tirreno Power, società prevalentemente focalizzata sulla generazione “tradizionale”, sta subendo in pieno le conseguenze di questa crisi alla quale si è aggiunto il sequestro dei due gruppi a carbone della centrale di Vado Ligure avvenuto lo scorso 11 marzo e per i quali l'azienda ha pochi giorni fa presentato istanza di dissequestro assicurando l’immediato avvio di un importante progetto di interventi di ambientalizzazione” ha continuato l’azienda. Infatti, data la situazione, l’azienda aspetterà fino al 30 giugno per riavviare gli impianti, data di scadenza per la “rinegoziazione del debito con gli istituti finanziari”.

 

Debora Geido

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