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Politica | 15 novembre 2014, 09:10

Capacità fiscale: la Liguria ai massimi livelli con 878 euro pro capite

La media nazionale è di 604 euro

Capacità fiscale: la Liguria ai massimi livelli con 878 euro pro capite

Contro la media nazionale di 604 euro pro capite, la Liguria, prima in
Italia, tocca gli 878 euro. Grasso (Confartigianato): «Livello alto anche
rispetto alle regioni del Nord, a parità di soddisfazione per i servizi
offerti: ulteriore conferma di un fisco troppo vorace»
Sono i Comuni liguri a distinguersi per la maggiore capacità fiscale
d’Italia: 878 euro per abitante, contro la media nazionale di 604 euro.
L’indicatore è al centro dello studio svolto su 6.700 Comuni delle regioni
a statuto ordinario da ministero dell’Economia e delle Finanze, Ifel
Fondazione Anci e Sose, Soluzioni per il Sistema economico, e analizzato
dall’Ufficio studi di Confartigianato.
La capacità fiscale indica il valore massimo del gettito da entrate
proprie prodotto da un ente locale. Un dato da non confondere con lo
sforzo fiscale, cioè la misura della capacità massima di un governo locale
di usare la propria autonomia tributaria. Secondo il d.l. 16 del 2014, i
Comuni italiani, a partire dal 2015, riceveranno il 10% del Fondo di
solidarietà comunale sulla base proprio delle capacità fiscali e dei
fabbisogni standard degli enti, cioè i veri e propri “bisogni” dei Comuni
calcolati in base alle singole caratteristiche sociali, economiche e
demografiche. Un sistema perequativo che dovrebbe garantire un livello
standard in tutta Italia dell’offerta di servizi pubblici essenziali, come
il trasporto pubblico locale, l’istruzione e la sanità.
«Il dato ligure – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato
Liguria – non solo è di molto superiore a quello del Mezzogiorno, ma
stacca di gran lunga anche il Nord, dove ci sono regioni come Lombardia e
Piemonte note per la qualità dei servizi pubblici offerti ai cittadini e
alle imprese. Come avevamo già sottolineato in passato, la Liguria,
rispetto a queste due regioni, fa pagare in media tariffe del 20% più
alte, a parità di soddisfazione degli utenti: un’assurdità che dimostra
ancora una volta la voracità del fisco nei confronti dei nostri cittadini
e delle nostre imprese, sulle quali pesano tasse troppo gravose in questo
periodo di crisi, a cui si aggiungono anche i danni provocati dal
maltempo». Subito dietro alla nostra regione, troviamo il Lazio, con 714
euro di capacità fiscale pro capite, mentre l’Emilia-Romagna è terza con
700 euro. Segue la Toscana, con 677 euro, e la Lombardia, al quinto posto
con 644 euro. Il Piemonte, nella classifica del Mise, si colloca
addirittura al sesto posto, con 237 euro di differenza rispetto alla
Liguria. I valori più bassi di capacità fiscale si registrano invece nei
Comuni della Basilicata (387 euro), Calabria (401) e Campania (429). In
generale, al di sopra della media nazionale dei 604 euro si collocano i
Comuni molto grandi, oltre i 100 mila abitanti, oppure quelli molto
piccoli, con meno di mille abitanti.
A pesare fortemente sugli 878 euro rilevati in Liguria sono i 487 euro di
capacità fiscale relativa a Imu e Tasi: anche in questo caso il dato
corrisponde al maggior valore in Italia (che in media sfiora i 290 euro).
Tra le altre componenti, la capacità fiscale dell’Addizionale Comunale
Irpef, quella relativa ai tributi minori e alle tariffe (come l’imposta di
soggiorno, di sbarco o sulla pubblicità, oppure la tassa sull’occupazione
di spazi pubblici) e quella per il settore “raccolta e smaltimento
rifiuti”. Infine, pesa anche il 5% del tax gap Imu (la differenza tra la
raccolta potenziale, cioè quello che per legge dovrebbero versare i
contribuenti, e quella effettiva della tassa sugli immobili, quindi quella
effettivamente pagata). Si tratta di valori che vedono ancora una volta la
Liguria ai primi posti: è prima con 191 euro per quello che riguarda i
rifiuti, mentre sulle altre componenti (137 euro di tributi residuali e 59
euro di Aci) è quasi pari alla Lombardia (rispettivamente 138 e 61 euro).
Infine, osservando il metodo utilizzato, le capacità fiscali delle imposte
Imu-Tasi e Aci sono state ottenute con il Representative Tax System: un
metodo, particolarmente accurato, che oltre a calcolare l’ammontare delle
entrate tributarie che un ente locale potrebbe potenzialmente ottenere
date le basi imponibili e l’aliquota fiscale legale, consente anche di
separare la componente strutturale del gettito da quelle che dipendono
dalle scelte di politica fiscale.

c.s.

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